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Editoriali

Fratelli di toga

Redazione

Anche a destra piace la magistratura politicizzata. Il caso Catello Maresca

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C’è un altro magistrato pronto a scendere in politica, se si creano le condizioni per poterlo fare. Ma intanto, da tempo, ha acceso i motori ed è in campagna elettorale preventiva. Si chiama Catello Maresca, magistrato anti camorra celebre per le sue inchieste contro il clan dei Casalesi che hanno portato all’arresto del boss Michele Zagaria e per la recente e meno fortunata inchiesta contro la coop Cpl Concordia (i dirigenti, accusati di collusione con la Camorra, sono stati assolti e la cooperativa ha rischiato di fallire).

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C’è un altro magistrato pronto a scendere in politica, se si creano le condizioni per poterlo fare. Ma intanto, da tempo, ha acceso i motori ed è in campagna elettorale preventiva. Si chiama Catello Maresca, magistrato anti camorra celebre per le sue inchieste contro il clan dei Casalesi che hanno portato all’arresto del boss Michele Zagaria e per la recente e meno fortunata inchiesta contro la coop Cpl Concordia (i dirigenti, accusati di collusione con la Camorra, sono stati assolti e la cooperativa ha rischiato di fallire).

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Maresca, dicevamo, attualmente sostituto procuratore generale a Napoli, si era di fatto già reso disponibile a candidarsi alle scorse elezioni regionali in Campania contro il presidente uscente del Pd Vincenzo De Luca: “Ho registrato con grande soddisfazione che attorno alla mia persona si sta formando una mobilitazione civile enorme, che mi riempie di orgoglio”, dichiarò. Poi non se ne fece nulla, perché i partiti di centrodestra non trovarono accordo sul suo nome e lui voleva dare più spazio alle liste civiche. Poco male.

 

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Maresca ha continuato a essere assiduo ospite televisivo di Massimo Giletti nella polemica contro il governo e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sul tema della “scarcerazione dei boss” durante la crisi Covid. Un po’ come, ai tempi, l’allora pm Luigi de Magistris negli show di Michele Santoro. Più recentemente, Maresca ha scritto un articolo-invettiva sul quotidiano la Verità contro le ordinanze – che lui definisce “ad capocchiam” – anti Covid di Vincenzo De Luca dal titolo “Le assurde trovate dello sceriffo”.

 

Ora emerge che Catello Maresca è il nome proposto da Fratelli d’Italia, lo stesso partito che lo voleva alla regione, per correre a sindaco di Napoli alle prossime elezioni. Ma è normale che un magistrato, un sostituto procuratore generale, si metta a fare politica attaccando le ordinanze del presidente della regione in cui opera? Pare di sì. Tanto che il centrodestra, solitamente critico con i magistrati politicizzati, ora pensa di sostituire De Magistris con un altro come lui.

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