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Il Trivulzio era una balla

Maurizio Crippa

La commissione d’inchiesta smonta il racconto nero. Cari giustizialisti guardate all’estero. E capite i fatti

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Si buttano sull’“assenteismo”, i grandi giornali e un po’ di sciacalli dell’informazione, pur di trovare un capo d’accusa che non c’è nell’assurda inchiesta sulla “strage degli anziani” al Pio Albergo Trivulzio. Che non c’è. Era stato Gad Lerner su Repubblica, ai primi aprile, a dar fuoco a un falò che si era dimostrato di carta già un mese dopo, quando il virologo Fabrizio Pregliasco, supervisore scientifico del Pat, aveva presentato le sue controdeduzioni a “rilievi demenziali”. Ieri è stato presentato il rapporto conclusivo della commissione di verifica sulla gestione dell’emergenza Covid-19 al Pat, istituita dall’Ats di Milano su solerte richiesta di regione e comune di Milano per fare chiarezza sugli addebiti scagliati a mezzo stampa (altro articolo a pagina quattro). Bene. La commissione smentisce che ci sia stata una strage; smentisce l’accusa rivolta ai dirigenti di non aver fornito mascherine e dpi agli operatori sanitari; sottolinea che c’era molto assenteismo. Il fatto che né alla Baggina né in altre residenze lombarde fossero stati ammassati per ordine politico malati Covid era già stato appurato. Dal reato di strage al reato di assenteismo, con l’aggravante di una certa “approssimazione”. Questo è il giustizialismo italiano.

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Si buttano sull’“assenteismo”, i grandi giornali e un po’ di sciacalli dell’informazione, pur di trovare un capo d’accusa che non c’è nell’assurda inchiesta sulla “strage degli anziani” al Pio Albergo Trivulzio. Che non c’è. Era stato Gad Lerner su Repubblica, ai primi aprile, a dar fuoco a un falò che si era dimostrato di carta già un mese dopo, quando il virologo Fabrizio Pregliasco, supervisore scientifico del Pat, aveva presentato le sue controdeduzioni a “rilievi demenziali”. Ieri è stato presentato il rapporto conclusivo della commissione di verifica sulla gestione dell’emergenza Covid-19 al Pat, istituita dall’Ats di Milano su solerte richiesta di regione e comune di Milano per fare chiarezza sugli addebiti scagliati a mezzo stampa (altro articolo a pagina quattro). Bene. La commissione smentisce che ci sia stata una strage; smentisce l’accusa rivolta ai dirigenti di non aver fornito mascherine e dpi agli operatori sanitari; sottolinea che c’era molto assenteismo. Il fatto che né alla Baggina né in altre residenze lombarde fossero stati ammassati per ordine politico malati Covid era già stato appurato. Dal reato di strage al reato di assenteismo, con l’aggravante di una certa “approssimazione”. Questo è il giustizialismo italiano.

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Poi, ovviamente, restano le migliaia di morti complessivi nelle Rsa italiane (Pregliasco aveva già chiarito che i morti in altre regioni erano stati anche maggiori). A metà aprile l’Iss ne contava circa 7 mila, di cui oltre 1.200 in Lombardia. Nessuno vuole sottovalutare. Ma se i giustizialisti alla viva il parroco fossero almeno intelligenti, o interessati come dicono ai fatti, inizierebbero a leggerli in un quadro globale. Ad esempio, secondo i dati dell’Iss i morti nelle Rsa italiane per Covid erano il 40 per cento dei decessi totali: contro il 66 per cento denunciato dalla Spagna, il 50 per cento in Francia, il 61 in Norvegia. Tre giorni fa Reuters ha scritto che il governo spagnolo non è ancora in grado nemmeno di fornire i dati sui decessi nelle case di riposo, ma sono stimati oltre i 9.000. A inizio maggio Boris Johnson si era detto “amaramente pentito”, ma secondo l’Ufficio nazionale di statistica ci sono stati nelle case di riposo circa 30 mila morti in più rispetto al 2019, di cui due terzi direttamente riconducibili al Covid. La Francia è stata uno dei paesi che ha mostrato una drammatica criticità e una totale non trasparenza rispetto ai dati forniti. Tanto per limitarci a paesi europei e non negazionisti.

 

 

Sono state stragi deliberate? A scopo di lucro? A scopo politico? No, sono state l’esito di una generale impreparazione: nell’urgenza e sul lungo periodo (avere più letti dove trasportare i malati). Questo è evidente, perché nessuno in nessun paese sapeva come fare. Non si è capito in tempo che il Covid-19 avrebbe colpito al 90 per cento la popolazione over 70 e con patologie pregresse. Mettere sotto accusa la Sanità lombarda (o italiana: “E allora in Emilia?”) come fosse un’associazione a delinquere è banale e fuorviante. Una ricerca della Tel Aviv University su 32 paesi europei ha concluso che “le case di riposo sono loro stesse il problema”. Ma il nostro campanilismo a testa in giù non è in grado di riconoscere che, nella tragedia generale, le nostre Rsa si sono comportate meglio di altre. Ci sarebbero tante cose su cui riflettere: il fatto che è accaduto qualcosa di non conosciuto e come attrezzarsi al futuro. Ma il giustizialismo con la bava alla bocca sa solo guardare al passato e trattare il presente come materia da processo sommario. Precludendosi la comprensione e il possibile cambiamento. L’assenteismo della ragione genera mostri.

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