PUBBLICITÁ

Andare a vedere il bluff sulla prescrizione

Redazione

La giusta idea di Pisapia al Pd: abolire la Bonafede, anche con voto trasversale

PUBBLICITÁ

Giuliano Pisapia, parlamentare europeo eletto nelle liste del Pd come indipendente, con la sua esperienza di penalista ritorna sulla questione della prescrizione abolita dopo il primo grado di giudizio, che definisce “un percorso sbagliato e inefficace, un calvario. In contrasto con la Costituzione”. Non ha dubbi che il Pd dovrebbe abolire questa riforma, e aggiunge una considerazione politica importante: a chi sostiene che il Pd non dovrebbe però votare insieme al centrodestra neppure in questo caso, replica: “Non mi interessa chi ha fatto una proposta di legge, ma se la proposta è giusta o ingiusta, efficace o inefficace”. Oggi il problema è questo: esiste una maggioranza parlamentare, praticamente tutti i partiti esclusi il M5s, che non ha digerito la riforma Bonafede; ma l’esigenza di governare con loro sembra rendere efficace il ricatto del M5s: se si manomette la “loro” riforma cade il governo e si va a elezioni. Minaccia che in realtà ha tutte le caratteristiche di un bluff.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Giuliano Pisapia, parlamentare europeo eletto nelle liste del Pd come indipendente, con la sua esperienza di penalista ritorna sulla questione della prescrizione abolita dopo il primo grado di giudizio, che definisce “un percorso sbagliato e inefficace, un calvario. In contrasto con la Costituzione”. Non ha dubbi che il Pd dovrebbe abolire questa riforma, e aggiunge una considerazione politica importante: a chi sostiene che il Pd non dovrebbe però votare insieme al centrodestra neppure in questo caso, replica: “Non mi interessa chi ha fatto una proposta di legge, ma se la proposta è giusta o ingiusta, efficace o inefficace”. Oggi il problema è questo: esiste una maggioranza parlamentare, praticamente tutti i partiti esclusi il M5s, che non ha digerito la riforma Bonafede; ma l’esigenza di governare con loro sembra rendere efficace il ricatto del M5s: se si manomette la “loro” riforma cade il governo e si va a elezioni. Minaccia che in realtà ha tutte le caratteristiche di un bluff.

 

Tutti sanno che i cinque stelle sarebbero fortemente ridimensionati in caso di ritorno alle urne, quindi la oro minaccia è autolesionista. Il punto è se gli altri partiti hanno la forza e la convinzione necessari per andare a vedere le carte del M5s. La soluzione tecnica può essere di vario genere. Il Pd ha presentato una proposta di legge che reintroduce la prescrizione, pur dilatandone i tempi in una misura che può parere eccessiva. E’ un tentativo di “mediazione”, che Alfonso Bonafede ha già rifiutato. Se il Pd insisterà fino da arrivare a un voto in Aula della sua proposta, che al centrodestra converrebbe comunque appoggiare, il M5s dovrebbero scegliere fra l’ingoiare il rospo o far saltare la legislatura. Non sarebbe il primo rospo che sono costretti a ingoiare: vedi la Tav. E’ un esempio che si potrebbe e dovrebbe replicare. L’appello di Pisapia e le dichiarazioni di Matteo Renzi vanno in questa giusta direzione. Ora tocca a Nicola Zingaretti decidere, magari dopo le elezioni regionali. In quel momento un ricatto di Luigi Di Maio sarà ancora meno credibile, indipendentemente dall’esito delle sfide nelle regioni. A quel punto si misurerà soltanto la coerenza e la statura di leader di Zingaretti. Incrociamo le dita.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ