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Europa Ore 7

L'Ue tra dialogo e vie legali sui vaccini

AstraZeneca è stata convocata oggi per una nuova riunione con la Commissione e i rappresentanti degli stati membri nel comitato esecutivo che gestire la strategia sui vaccini dell'Ue

David Carretta

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ieri ha alzato i toni con le cause farmaceutiche sulle consegne dei vaccini. “Intendiamo far rispettare i contratti che sono stati convalidati dalle case farmaceutiche e fare in modo che ci sia della trasparenza utilizzando tutti gli strumenti giuridici di cui disponiamo”, ha detto

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L'obiettivo dell'Unione europea di vaccinare il 70 per cento della popolazione entro l'estate e l'80 per cento di anziani con più di 80 anni e personale sanitario entro marzo è andato in crisi dopo che venerdì AstraZeneca ha annunciato che non sarà in grado di consegnare le dosi previste nel primo trimestre del 2021. La notizia ha creato grande irritazione a Bruxelles e nelle capitali. Il caso è considerato molto più grave della decisione di Pfizer-BioNTech di rallentare le consegne per una settimana e di ridurre il numero di fiale disponibili per gli stati membri a seguito della raccomandazione dell'Autorità europea dei medicinali (Ema) di estrarre 6 dosi invece di 5. "La Commissione e gli stati membri hanno espresso profonda delusione", ha detto la commissaria alla Sanità, Stella Kyriakides: "abbiamo insistito su un calendario preciso di consegne sulla base del quale gli stati membri dovrebbero pianificare i loro programmi di vaccinazione".

Il via libera al vaccino di AstraZeneca e la conseguente autorizzazione all'immissione sul mercato da parte della Commissione sono attesi attesi per il 29 di gennaio, mentre le prime consegne agli stati membri erano annunciate per il 14 febbraio. AstraZeneca è stata convocata oggi per una nuova riunione con la Commissione e i rappresentanti degli stati membri nel comitato esecutivo che gestire la strategia sui vaccini dell'Ue. “Continueremo a insistere con AstraZeneca su misure per aumentare la prevedibilità e la stabilità delle consegne e l'accelerazione della distribuzione delle dosi”, ha detto Kyriakides.

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ieri ha alzato i toni con le cause farmaceutiche sulle consegne dei vaccini. “Intendiamo far rispettare i contratti che sono stati convalidati dalle case farmaceutiche e fare in modo che ci sia della trasparenza utilizzando tutti gli strumenti giuridici di cui disponiamo”, ha detto Michel in un'intervista alla radio francese Europe 1. Ma prima di giungere alla conclusione che l'Ue farà causa a Pfizer-BioNTech e a AstraZeneca è meglio leggere il resto dell'intervista, dove Michel appare più prudente. “Comprendiamo bene possono esserci ostacoli e difficoltà di approvvigionamento di materie prime quando ci sono settori e imprese che devono creare catene di produzione”, ha spiegato Michel. “Quello che chiediamo a queste imprese è un dialogo trasparente. Dobbiamo rimboccarci le maniche e battagliare per avere la chiarezza”. Michel sembra convinto che le dispute possano risolversi con il dialogo. “Quando sono stati annunciati da Pfizer ritardi di diverse settimane, abbiamo reagito con fermezza e i ritardi si sono ridotti”, ha spiegato Michel.

Parlando del caso Pfizer-BioNTech, il presidente del Consiglio europeo ha sottolineato che “i contratti sono stati fatti sulla base di dosi”. In altre parole, Michel non ritiene che sia stato violato il contratto. “E' l'Ema l'organo scientifico che stabilisce il numero di dosi contenuto in una fiala”, ha detto Michel: “è necessario che l'Ema faccia chiarezza su questo per fare in modo che in Europa ci sia la stessa interpretazione”. In realtà, come spiega Luciano Capone sul Foglio, l'Ema si è già espressa con estrema chiarezza l'8 di gennaio, quando ha indicato agli stati membri di estrarre sei dosi del vaccino Pfizer-BioNTech da ciascuna fiala.

Su Pfizer-BioNTech anche la Commissione è prudente. Fare causa? “Sono gli stati membri che hanno firmato gli ordini con le imprese e tocca a loro valutare quello che deve essere fatto. Condividiamo l'obiettivo di tutti di avere il numero di dosi necessarie e previste e stiamo lavorando con la società per realizzare questo”, ha risposto il portavoce della Commissione, Eric Mamer, venerdì. “Il nostro obiettivo è assicurarci di condurre il programma di vaccinazione assolutamente massiccio che abbiamo il più rapidamente ed efficacemente possibile - e questo va ben oltre la questione di una o due settimane. Questo non è uno sprint. Questa è una corsa di lungo periodo, una maratona se volete. Ci sono e ci saranno ostacoli lungo la strada”, ha detto il portavoce: “Anche gli attori industriali con cui lavoriamo hanno di fronte delle sfide. Ovviamente dobbiamo assicurarci che rispettino i loro impegni contrattuali” ma “poi dobbiamo anche dialogare con loro”, ha detto spiegato il portavoce.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 25 gennaio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

Merkel spinge l'Ue verso il lockdown - La Commissione europea oggi dovrebbe fare una serie di proposte per limitare la libertà di circolazione delle persone con l'obiettivo di limitare la diffusione delle variante più contagiose di coronavirus. Il tema è stato discusso dai capi di stato e di governo in teleconferenza giovedì. La cancelliera tedesca, Angela Merkel ha spinto per restrizioni più dure, minacciando di chiudere le frontiere della Germania. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha promesso "zone rosso scuro" con obblighi più stretti per i viaggiatori e un giro di vite per chi arriva da paesi extra-Ue.

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***Messaggio da Eni – In Eni abbiamo da tempo avviato un percorso irreversibile che ci porterà a diventare leader nella produzione e vendita di prodotti decarbonizzati entro il 2050: prodotti verdi da fonti rinnovabili pure, prodotti blu da processi di decarbonizzazione e prodotti bio dalle nostre bioraffinerie o direttamente dall'agricoltura. Il nostro piano strategico di lungo termine ci porterà a ridurre drasticamente la nostra impronta carbonica nei prossimi 30 anni (-80% delle emissioni dirette e indirette rispetto ai livelli del 2018), coniugando sostenibilità ambientale ed economica.***

 

Il dilemma sanzioni su Navalny - I ministri degli Esteri dell'Unione europea oggi dovranno decidere se lanciarsi in un'altra serie di sanzioni contro la Russia dopo l'arresto di Alexei Navalny e l'ondata di repressione contro le manifestazioni pacifiche che si sono svolte sabato in difesa del principale oppositore di Vladimir Putin. Nonostante le molteplici condanne, fino a venerdì i 27 erano molto cauti sull'ipotesi di adottare misure restrittive “Ci sono diverse sensibilità su come rispondere esattamente al caso Navalny in questo momento”, ci aveva spiegato una fonte dell'Ue. Nel Consiglio Affari esteri ci sarà una “discussione per cercare di avere un approccio comune su come si valuta la situazione e come si può agire”.

Baltici e polacchi favorevoli alle sanzioni - Dopo l'arresto di Navalny al suo rientro in Russia solo i tre paesi Baltici avevano formalmente chiesto nuove sanzioni contro la Russia. Giovedì è stato il Parlamento europeo a approvare una risoluzione per invocare misure restrittive contro i fuzionari del Cremlino e gli oligarchi vicini a Putin, oltre allo stop del gasdotto Nord Stream 2. In un'intervista al Financial Times ieri il presidente polacco, Andrzej Duda, si è unito al coro. “Non c'è altro strumento pacifico per fare pressioni nei confronti di uno stato che viola le regole del diritto internazionale", ha detto Duda. Secondo il presidente polacco, "l'unico modo" per far rispettare il diritto internazionale "senza fucili, cannoni e bombe è attraverso le sanzioni. Siamo pronti a contribuire a costruire un consenso su questa questione".

Per Borrell le relazioni con Mosca vanno oltre Navalny - L'Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, sabato ha condannato a gli arresti dei manifestanti pro-Navalny. "Seguiamo gli eventi in corso in Russia con preoccupazione. Deploro gli arresti di massa, l'uso sproporzionato della forza, il taglio delle connessioni internet e telefonica”, ha scritto Borrell in un tweet. Ma l'Alto rappresentate, almeno per il momento, non ha messo in discussione una visita a Mosca prevista per inizio febbraio. “Non penso che (il caso Navalny) possa avere un'influenza su un futuro viaggio”, ci ha detto la fonte dell'Ue: “la relazione con la Russia è più ampia di un caso particolare”. In attesa delle decisioni del Consiglio Affari esteri, ci permettiamo di segnalare un articolo assolutamente da leggere sul Foglio: Anna Zafesova racconta i vent'anni di Putin, con l'élite che oggi non è più in grado di proteggere il Cremlino.

Sanzioni congelate sulla Turchia - I ministri degli Esteri dell'Ue dovrebbero congelare l'ipotesi di sanzioni nei confronti di Ankara, dopo una serie di apertura da parte della Turchia e la visita a Bruxelles del ministro degli Esteri, Mevlüt Çavuşoğlu. “Non è il momento di accelerare sulle sanzioni, ma di vedere se le aperture saranno durevoli”, ci ha detto un diplomatico europeo. “La questione delle sanzioni rimarrà sul tavolo, ma non ci sarà nessuna decisione. Vogliamo vedere se le aperture turche sono durevoli o no”.

Il caso Regeni al Consiglio Affari esteri - All'ordine del giorno del Consiglio Affari esteri ci sarà anche il caso di Giulio Regeni, dopo che a fine dicembre la procura egiziana ha annuciato che non c'è alcuna ragione per intraprendere procedure penali circa l'uccisione, il sequestro e la tortura del ricercato italiano. Tuttavia non sono attese conseguenze da parte dell'Ue. “E' un punto di informazione da parte del ministro degli Esteri italiano”, ha detto la fonte dell'Ue. “Ascolteremo dal ministro italiano a che punto siamo. Gli egiziani hanno chiuso un caso che non dovrebbe essere chiuso”. Ma si vedrà solo più tardi “quale azione potrà essere presa” dall'Ue.

Le linee guida sul Recovery aggiornate - La Commissione venerdì ha pubblicato una versione aggiornata delle linee guida che i governi devono rispettare nei loro piani nazionali legati al Recovery fund. Le nuove linee guida sono molto più dettagliate e la parte relativa alle riforme strutturali è stata ampliata. Tra le novità, la Commissione ha annunciato che potrà effettuare visite negli stati membri per verificare l'attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza.

 

Il calendario della settimana in Europa

Lunedì 25 gennaio

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- Consiglio Affari esteri

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- Consiglio informale dei ministri dell'Agricoltura e della pesca

- Parlamento europeo: audizione in commissione Economica del presidente dell'Eurogruppo Donohoe, della commissaria ai servizi finanziari McGuinnes e del ministro delle Finanze portoghese Leao

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- Bce: discorso della presidente Lagarde in un incontro su "Restaurare la crescita economica" a Davos

- Commissione: discorso del vicepresidente Timmermans al Climate Adaptation Summit 2021

- Commissione: incontro in videoconferenza tra la vicepresidente Vestager e il Ceo di Google Sundar Pichai

Martedì 26 gennaio

- Commissione: discorso della presidente von der Leyen sullo Stato del mondo alla Davos Agenda Week

- Parlamento europeo: discorso del presidente Sassoli al seminario "Bambini e migrazioni: la situazione dei minori non accompagnati"

- Parlamento europeo: audizione del segretario generale del Servizio europeo di azione esterna Stefano Sannino

- Eurostat: dati sulle attività internet delle famiglie nel 2020; dati sull'integrazione dei migranti

Mercoledì 27 gennaio

- Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

- Parlamento europeo: discorso del presidente Sassoli nella Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto

- Consiglio: riunione del Coreper

- Eurostat: dati sull'agricoltura biologica

Giovedì 28 gennaio

- Presidenza portoghese: riunione informale dei ministri della Giustizia

- Parlamento europeo: discorso del presidente Sassoli alla conferenza sul Futuro dell'Europa al College de l'Europa di Bruges

- Commissione: discorso della presidente von der Leyen al webminar "Urban Future with a Purpose"

- Commissione: discorso del commissario Gentiloni al webminar "Role of fiscal policy in mitigating the economic effects of COVID-19 pandemic"

- Eurostat: dati sui conti delle famiglie del terzo trimestre 2020; dati sull'efficienza energetica

- Commissione: indicatori del sentimento economico e del clima delle imprese di gennaio

Venerdì 29 gennaio

- Presidenza portoghese: riunione informale dei ministri dell'Interno

- Commissione: missione dell'Alto rappresentante Borrell in Mali

- Commissione: discorso del vicepresidente Timmermans alla sessione di Davos""Boosting Europe's Green Transition"

- Commissione: discorso del vicepresidente Dombrovskis alla sessione di Davos "Fixing the International Trade System (Eastern Hemisphere)"

- Commissione: discorso del commissario Gentiloni a un seminario del Cnel e dell'Università Cattolica

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