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editoriali

L'Onu sceglie tre istituti schieratissimi (non con Israele) per indagare l'Unrwa

Redazione

L'Agenzia ha fatto sapere che farà il possibile per “garantire la neutralità” delle indagini. Ma a giudicare dai profili dei tre istituti coinvolti i sospetti sono più che leciti

Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha detto che saranno degli organi indipendenti a occuparsi di indagare sull’Unrwa, l’Agenzia per i rifugiati palestinesi i cui dipendenti, alcuni, non soltanto avrebbero un forte legame con Hamas, ma avrebbero anche partecipato all’attacco del 7 ottobre, preso e tenuto ostaggi, organizzato l’assalto ai kibbutz.

A denti più che stretti, sia l’Onu sia l’Unrwa hanno dovuto ammettere, davanti a delle evidenze, che bisognava procedere a un’indagine interna mentre i governi di molti paesi annunciavano l’interruzione dei fondi destinati all’Agenzia in attesa di chiarimenti: soltanto la Spagna ha deciso di aumentarli. Del gruppo di revisione indipendente nominato dall’Onu faranno parte tre istituti, nel frattempo l’Unrwa ha fatto sapere che farà il possibile per “garantire la neutralità”. Il primo istituto è il Chr. Michelsen Institute, è norvegese e uno dei suoi articoli è così titolato: “Come il Sudafrica ha salvato l’umanità e il diritto internazionale davanti alla Corte internazionale di giustizia”. Il secondo è il Danish Institute for Human Rights, un altro ammiratore della causa sudafricana che definisce “una svolta storica”. Il terzo è lo svedese Raoul Wallenberg Institute, che nel 2018 organizzò un evento con Richard Falk, esperto americano di Diritto internazionale che venne criticato dal predecessore di Guterres, Ban Ki-moon, per le teorie del complotto da lui diffuse, tra le quali, spiccava il negazionismo dell’11 settembre. Oltre a essere un amante della diffusione delle teorie del complotto, Falk non ha tenuto nascosto il suo antisemitismo. Sarà poi l’ex ministra francese Catherine Colonna a revisionare il lavoro dei tre istituti, dei quali, visti i precedenti – e basta andare sul loro sito per accorgersene – è legittimo avere dei dubbi in fatto di indipendenza e neutralità. Pare che Guterres abbia già deciso che piega dare alle indagini e all’Unrwa: l’Agenzia non farà fatica a rimanere così com’è, con tutti i sospetti che più che fare il bene dei palestinesi, lavori per la prosecuzione di Hamas. 

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