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Cosa sappiamo dell'attacco con coltello in un parco giochi in Francia

Mauro Zanon

In Alta Savoia un uomo ha ferito un adulto e quattro bambini, due di loro sono in pericolo di vita. Secondo le prime ricostruzioni si tratta di un richiedente asilo siriano. "La nazione è sotto choc", ha detto il presidente Macron

Parigi. Si stavano divertendo nell’area giochi del parco del Pâquier, davanti agli occhi dei nonni, quando un individuo vestito di nero e con un turbante si è scagliato contro di loro con un coltello. Questa mattina, ad Annecy, nel cuore dell’Alta Savoia, un richiedente asilo siriano ha ferito quattro bambini di circa tre anni, due dei quali sono ora in pericolo di vita, e un adulto. L’uomo è entrato in azione attorno alle 9:45, secondo quanto riportato dalla stampa locale, ed è stato neutralizzato poco dopo grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, che lo hanno ferito evitando così un bilancio più grave.

 

“Attacco di una vigliaccheria assoluta questa mattina in un parco di Annecy. Dei bambini e un adulto sono tra la vita e la morte. La nazione è sotto choc. I nostri pensieri sono rivolti a loro, così come alle famiglie e ai soccorsi mobilitati”, ha twittato il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. Il primo ministro, Élisabeth Borne, e il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, si stanno recando sul posto per monitorare la situazione da vicino e manifestare la vicinanza del governo alla comunità di Annecy. 

Secondo quanto riferito da una fonte della polizia alla rete all-news BfmTv, l’uomo ha 31 anni, si chiama Abdalmasih H, e non è noto né alla polizia né ai servizi segreti. È entrato in maniera illegale nel territorio francese e aveva presentato una richiesta d’asilo nel novembre dello scorso anno all’Ufficio francese di protezione dei rifugiati e degli apolidi (Ofpra). In attesa della risposta, aveva ottenuto lo status di rifugiato in Svezia (dove vive da 2013, è sposato con una donna svedese e ha un figlio di tre anni) nell’aprile del 2023, secondo un’altra fonte consultata da France Info. Stando alle informazioni di Amaury Bucco, giornalista di Valeurs Actuelles, la richiesta d’asilo a Grenoble sarebbe stata giudicata irricevibile in Francia lo scorso 4 giugno, in conformità con l’articolo L. 531-32 del Ceseda (Code de l’entrée et du séjour des étrangers et du droit d’asile), proprio perché già beneficiario di uno status di rifugiato in Svezia. Ieri sera, fonti vicine al dossier, hanno riferito a BfmTv che, oltre alla Svezia, aveva chiesto asilo anche in Italia e in Svizzera: entrambe le richieste sarebbero state accolte dalle rispettive autorità. “Aveva con sé dei documenti che gli erano stati attribuiti dalla prefettura di Grenoble”, ha indicato la deputata gollista dell’Alta Savoia Virginie Duby-Muller. Al momento dell'arresto, secondo le informazioni di BfmTv, aveva con sé una croce e un libro di preghiere cristiano e nel suo dossier di richiesta d'asilo si era definito un "cristiano di Siria".

Secondo le testimonianze raccolto da France Bleu Pays de Savoie, l’uomo girovagava da diversi mesi nei pressi del lago di Annecy ed era senza fissa dimora: viveva per strada ed era stato visto più volte farsi il bagno nel lago. Christina, funzionaria del Pâquier, ha confermato a France Bleu Pays de Savoie di aver visto l’uomo più volte al parco: “Era qui da circa due mesi. Tutti i giorni, dalla mattina alla sera. Tutti lo avevano notato, perché era da solo. Si lavava tutte le mattine dentro al lago. Ci dicevamo: ‘Chi è questo? È un tipo strano’. Ma ci diceva ‘buongiorno’”. La procura antiterrorismo non ha ancora preso in mano il dossier, in attesa di conferme sul carattere terroristico dell’attacco. 

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