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La portata della prossima offensiva russa

Micol Flammini

In Russia c’è un piano per mobilitare anche gli universitari. Putin cerca l’effetto sorpresa

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Lo scorso anno, Vladimir Putin riceveva telefonate di leader stranieri, accoglieva capi di stato e di governo con freddezza pensando di partire da un punto di forza:  soltanto lui sapeva se e quando avrebbe attaccato l’Ucraina. Lui invece  non sapeva che Kyiv era preparata anche allo scenario peggiore: l’invasione su vasta scala che poi Putin ha effettivamente ordinato. Ora le tracce di una prossima offensiva di Mosca vengono disseminate ovunque, sono nuove minacce per assorbire le disfatte accumulate finora dal Cremlino di cui ieri  il New York Times ha fornito un numero: i soldati russi morti o feriti in Ucraina sarebbero 200.000, secondo funzionari americani.  Alla nuova offensiva contro l’Ucraina la Russia si sta preparando con una grande  disponibilità di uomini, che però non sono professionisti. La quantità non è da sottovalutare e se a settembre il Cremlino ha dato l’ordine di mobilitare trecentomila uomini, con una seconda mobilitazione vuole avere a disposizione ancora più soldati e questo implica che le categorie che erano state esentate in autunno potrebbero essere mandate al fronte, tra questi anche gli studenti universitari. Secondo “Possiamo spiegare”, un canale telegram russo (Mozhem objasnit’, Mo), alcune università, tra cui l’Università di Tomsk, avrebbero creato delle stazioni di mobilitazione. Mo ha pubblicato una nota trapelata dall’amministrazione universitaria della città siberiana, in cui veniva chiesto di aprire in via Fedor Lytkin, nei locali del dormitorio studentesco, una stazione in grado di svolgere tutte le funzioni di mobilitazione, in particolare: “condurre un’ordinata e tempestiva notificazione, raccogliere i cittadini che si trovano nella riserva e devono essere richiamati per il servizio militare, e inviarli a un punto di raccolta”. L’operazione di mobilitazione dovrebbe iniziare dopo che la stazione avrà ricevuto un ordine esatto dal commissariato di Tomsk, rispondente, secondo Mo, alla parola d’ordine “Linejka 222”, Righello 222.

 

I segni di una nuova mobilitazione si stanno sommando e se fonti di intelligence indicavano la primavera come periodo di inizio della nuova offensiva russa, l’Ucraina insiste sul fatto che Mosca attaccherà molto prima, probabilmente prima dell’anniversario dell’invasione iniziata il 24 febbraio. Oleksii Reznikov, il ministro della Difesa di Kyiv, ha detto che la Russia ha cinquecentomila soldati pronti per un assalto nelle prossime settimane: “Ufficialmente ne hanno indicati 300.000, ma secondo le nostre valutazioni sono molti di più”. Reznikov fa riferimento alla mobilitazione nascosta, condotta in segreto e in parallelo soprattutto nelle zone più povere della Russia, che però, secondo l’Institute for the war studies sarebbe stata molto meno promettente del previsto. Il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, ha dichiarato che nel territorio di Kyiv sono impegnati trecentoventiseimila uomini e nei campi di addestramento ce ne sarebbero circa centocinquantamila. Altri funzionari ucraini hanno notato che nella regione di Luhansk, le autorità russe stanno cercando di nascondere nuovi dispiegamenti di forze, probabilmente per prendere il Donbas entro marzo.
Credere di avere il vantaggio di poter ordinare un attacco in qualsiasi momento, probabilmente riporta Putin ai giorni in cui il mondo era appeso ai suoi discorsi. Nessuno esclude un attacco, ma la domanda è sempre la stessa: quale sarà la portata. 
 

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