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Il problema dell'eredità

L’asse tra gli azionisti e “il figlio liberal” fa crollare il piano di Murdoch

Giulio Silvano

Il tycoon dell'informazione ha provato a rimettere insieme il suo impero diviso fra News Corp. e Fox Corp, ricevendo una risposta negativa da parte degli azionisti. L'obiettivo era il controllo totale nella selezione del suo successore

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L’ultima tentata manovra finanziaria di Rupert Murdoch è spettacolarmente crollata, come nella serie tv “Succession”, anzi di più. Il tycoon dell’informazione, ceo di NewsCorp., controlla quasi metà dell’offerta delle edicole anglosassoni, dal Wall Street Journal al Times, e il megafono del conservatorismo americano, Fox News. Dieci anni fa il suo impero era stato separato: da una parte News Corp. e dall’altra Fox Corp, da una parte la carta, dall’altra la più remunerativa televisione. Divise non solo valevano di più, ma le eventuali perdite dell’editoria cartacea non avrebbero, in caso, danneggiato il valore di programmi e canali televisivi. A 91 anni Murdoch ha provato, fallendo, a rimettere insieme questo colosso ricevendo una risposta negativa da parte degli azionisti. Nonostante la famiglia possieda il 40 per cento di entrambe, per un’eventuale fusione sarebbe stato necessario il voto degli investitori, a cui interessano poco i giochi e gli equilibri familiari ma soltanto il valore delle proprie azioni. Il motivo della separazione in due società aveva precise ragioni strategiche di business, il motivo per riunirle avrebbe invece un unico obiettivo: il controllo totale di Murdoch nella selezione del suo successore

 

Proprio come nella trama di “Succession”, uno dei figli del miliardario, il cinquantenne James, ha provato prima a cambiare la natura dei canali televisivi controllati dal padre, insistendo per esempio per sostituire nel 2016 il ceo di Fox News, i Roger Ailes, con il ben più giovane ex presidente di Cbs News, David Rhodes, per riequilibrare in senso centrista l’offerta dell’emittente. Anche l’esperienza nel Regno Unito, dove scoppiò il caso dell’hackeraggio dei tabloid di proprietà dei Murdoch, era stata per James l’occasione per modificare l’approccio all’informazione sempre avuto da suo padre. Non ci era riuscito e non riuscendo a cambiare l’azienda da dentro, James ha iniziato a distanziarsi dalle scelte del padre, sia sull’appoggio a Donald Trump, di cui Fox News è stato a lungo il principale amplificatore, sia sul negazionismo rispetto al riscaldamento globale. Chiamato “il figlio liberal”, guidava prima una Prius e poi è passato a una Tesla, e quando era a Sky ha invitato Al Gore per mettere in moto una rivoluzione sostenibile. Solo quando ha capito che non sarebbe riuscito a prendere in mano le redini della corporation o avere un impatto nel suo posizionamento politico, ha fatto in modo che la Disney acquistasse gran parte della 20th Century Fox per oltre 71 miliardi di dollari, in modo da ridurre l’impero familiare.

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Dalla vendita i sei figli di Murdoch, compreso lui, hanno ricevuto notevoli profitti, diventando miliardari, ma il patriarca e l’azienda sono stati indeboliti. Poi nel 2020 James si è dimesso dal cda di News Corp., dicendo che lo faceva per delle divergenze sulla linea editoriale dei vari organi d’informazione, diventando anche uno dei donatori della campagna elettorale di Joe Biden. Ha fondato una nuova azienda, Lupa Systems, in riferimento alla madre di Romolo e Remo – un ammiccamento alla tensione fratricida – e ha investito in icone dell’intellighenzia come Vice, Art Basel e il Tribeca Film Festival. È ancora dentro il Murdoch Family Trust, dove si decideranno, prima o poi, le sorti del successore. Come ha scritto uno dei biografi di Murdoch, Neil Chenoweth, “la più grande minaccia al controllo di Rupert di News Corp è sempre stata la sua famiglia”. Il prescelto alla guida, secondo i desideri del mogul, sarebbe, il fratello maggiore di James, Lachlan Murdoch, cinquantunenne,  più fedele alle posizioni e al lifestyle del padre, che è diventato ceo di Fox Corporation. 

 

Ma l’opposizione degli azionisti a questa tentata manovra, ritirata subito, per tentare di ricreare un unico regno ha fatto capire che forse i giochi potrebbero esser fatti fuori dalla famiglia. Alcuni vedono questo tentativo di fusione come una perdita del celebre fiuto imprenditoriale di Rupert, nel tentativo di mantenere il potere. C’è anche il timore che l’impero continui a sgretolarsi. Da una parte l’anno scorso Fox News ha iniziato a distanziarsi dal trumpismo, ma non abbastanza in tempo per evitare di esser chiamati, Lachlan e Rupert, a testimoniare per il ruolo di Fox News rispetto alle notizie false sui brogli elettorali. Dall’altra si parla di una possibile acquisizione del Wall Street Journal da parte di Bloomberg, e questa fuga di notizie ha fatto capire che altre fette della torta potrebbero essere comprate da terzi, per consolidare altri imperi in costruzione.

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