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editoriali

Con l’Ucraina, o contro? Il sostegno a Kyiv in Ue è alto. In Italia entusiasma poco

Redazione

Fra i 27 stati membri siamo in coda per le politiche filo ucraine, dice l’ultima indagine dell'Eurobarometro. Solo sei italiani su dieci approvano l'aiuto di Bruxelles a Kyiv

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A dieci mesi dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, quasi tre quarti degli europei, il 74 per cento, approvano il sostegno dell’Ue a Kyiv, secondo l’ultimo sondaggio Eurobarometro. Un intervistato su tre dice di “approvarlo fortemente”. L’indagine – commissionata dal Parlamento europeo e condotta tra il 12 ottobre e il 7 novembre 2022 – fotografa un tasso di approvazione altissimo in Svezia (97 per cento), Finlandia (95 per cento), Paesi Bassi (93 per cento), Portogallo e Danimarca (92 per cento). Ma in Italia le cose vanno diversamente. Da noi si dice favorevole al sostegno all’Ucraina appena il 63 per cento degli italiani, ben al di sotto della media europea che si attesta al 74 per cento.

 

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Se tra i 27 stati dell’Ue è alto anche l’appoggio alle misure concrete adottate da Bruxelles – come le sanzioni contro Mosca o il sostegno finanziario, militare e umanitario al paese invaso – con una media pari al 73 per cento, in Italia il dato si ferma al 62 per cento. Tra i sei paesi fondatori dell’Ue, il nostro è quello che dimostra il gradimento più basso verso il sostegno all’Ucraina. E fra tutti gli stati membri, sotto di noi in classifica ci sono solo Austria, Romania, Ungheria, Cipro, Slovacchia, Grecia, Bulgaria. Persino la Germania, che fino al 1990 aveva circa un quarto del proprio territorio sotto l’Urss, è ben 10 punti percentuali sopra di noi. In Polonia, dove il rivoluzionario abbraccio tra Duda e Zelensky ha dimostrato che la solidarietà può vincere su un disprezzo storico e profondo, si raggiunge addirittura l’85 per cento dei consensi all’aiuto europeo al governo di Kyiv.

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Del resto già a giugno scorso una ricerca dell’European Council on Foreign Relations evidenziava come in Italia solo il 56 per cento dei cittadini credesse che il conflitto fosse colpa di Putin, con il 27 per cento che scaricava invece la responsabilità sul fronte atlantico. Con somma gioia del Cremlino. E dei vari ex generali e dei saggisti da talk che affollano le arene televisive d’Italia deplorando le colpe presunte dell’occidente. 

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