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editoriali

La Corte suprema americana non è politicizzata: scontenta Trump e i democratici

Redazione

I giudici hanno detto no alla richieste dell'ex presidente e vengono attaccati anche dall'area progressista, per le scelte in materia di aborto e di protezione ambientale. Ma le critiche, arrivate da destra e da sinistra, dimostrano l'indipendenza del sitema giudiziario degli Stati Uniti

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Donald Trump aveva chiesto alla Corte suprema americana di impedire alla commissione Finanze della Camera di accedere ai suoi documenti fiscali del periodo 2010-2016,  in nome di un “privilegio esecutivo” che impedirebbe ai deputati di visionare quei documenti. La base era fragile e infatti è stata respinta da tutti i giudici della Corte senza alcun dissenso, nemmeno tra i conservatori. L’unanimità testimonia l’assoluta indipendenza della Corte suprema, compresi i tre giudici nominati dallo stesso Trump. Sul suo social personale Truth l’ex presidente ha parlato di “decisione politicizzata” e di un “organismo in disgrazia” che ha rifiutato di indagare sulle “elezioni rubate” del 2020.

 

Quelli che per Trump sono difetti sono in realtà segni dell’indipendenza della Corte, che già rigettò il ricorso pretestuoso di alcuni stati nel dicembre 2020 sui risultati elettorali. Le accuse vengono però anche da parte dei democratici: non solo per la famosa sentenza Dobbs vs Jackson, che ha rimosso la protezione federale al diritto all’aborto, demandando la questione ai singoli stati, ma anche per West Virginia vs Epa, che ha limitato i poteri dell’Agenzia federale per la protezione ambientale di regolamentare le emissioni di gas inquinanti senza il consenso del Congresso e dei singoli stati. Si può senz’altro discutere della bontà o meno di certe sentenze, che si fondano su diverse filosofie giuridiche e su una visione differente dell’ampliamento delle prerogative dei singoli stati, ma non si può dire, come invece hanno fatto Trump e, per ragioni uguali ma politicamente opposte, alcuni commentatori progressisti, che il sistema giudiziario americano sia politicizzato. In questo, le richieste di modificare l’assetto dei tribunali federali dimostrano che certe sentenze, scontentando tutti, sono basate su una buona fede nella lettura della Costituzione statunitense.

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