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Non ci stancheremo, dicono i leader europei che non sottovalutano la minaccia russa

David Carretta

Al vertice Onu di New York l'Ue cerca di reclutare i paesi non allineati alla Russia. E già annuncia nuove sanzioni verso Mosca e aiuti all'Ucraina

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Bruxelles. Mantenere la calma, non lasciarsi spaventare dalla minaccia nucleare, continuare a sostenere l’Ucraina e approfittarne per cercare di aumentare l’isolamento internazionale della Russia. La linea scelta dai leader dell’Unione europea ieri è stata quella di minimizzare il discorso con cui Vladimir Putin ha annunciato la mobilitazione parziale, l’intenzione di annettersi i territori ucraini occupati dopo referendum farsa e la possibilità di usare le armi nucleari se sarà minacciata l’integrità territoriale russa. “Il Cremlino annuncia la mobilitazione nella giornata internazionale per la pace, mentre all’assemblea generale dell’Onu i paesi lavorano per la cooperazione, la sicurezza e la prosperità”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: “Il sostegno dell’Ue per l’Ucraina rimarrà fermo”.

La mobilitazione “è un atto di disperazione. La Russia non può vincere questa guerra criminale”, ha dichiarato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, accusando Putin di aver “sottovalutato” la volontà di resistere dell’Ucraina e l’unità dei suoi alleati. “La mobilitazione e il referendum sono segnali di panico. La retorica sulle armi nucleari è qualcosa che abbiamo già sentito molte volte e ci lascia indifferenti”, ha detto il premier olandese, Mark Rutte: “Fa tutto parte della retorica che conosciamo. Consiglierei di mantenere la calma”. Secondo la premier estone, Kaja Kallas, “se la Russia non può vincere in modo convenzionale, minaccia con armi nucleari” per “spaventare la comunità internazionale (…), alimentare la paura e terrorizzare il grande pubblico. Il Cremlino sta ricattando la comunità internazionale e vuole spaventarci e dissuaderci dall’aiutare l’Ucraina. L’Europa non si stancherà”.

 

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A New York l’Ue sta cercando di reclutare i paesi non allineati e quelli che si sono mostrati vicini alla Russia. Il portavoce dell’Alto rappresentante, Josep Borrell, ha sottolineato che la mobilitazione e la minaccia nucleare sono “un segnale alla comunità internazionale, in particolare in questa settimana dell’assemblea generale delle Nazioni Unite, che Putin è interessato solo a continuare la sua guerra distruttiva che ha conseguenze negative in tutto il mondo”. Dopo la ritirata dall'oblast di Kharkiv e le critiche più o meno esplicite di Cina, India e Turchia, il discorso di ieri offre all’Ue un’altra occasione per trasformare il presidente russo in un paria globale. Il calcolo è che più Putin è indebolito a livello internazionale, più sarà debole anche all’interno del sistema di potere in Russia. Tuttavia diversi osservatori consigliano di non sottovalutarlo. “Stiamo entrando in una nuova fase della guerra. Putin è disperato, ma va preso sul serio”, ha spiegato l’ex premier finlandese, Alexander Stubb: è necessario prepararsi per “un inverno di guerra” e “tenere a mente che Putin è imprevedibile”.

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Di fronte alla minaccia nucleare – secondo Stubb – l’occidente non deve “cedere di un centimetro” né “negoziare”. I paesi dell’est intendono fare pressioni sugli altri partner dell’Ue e della Nato per rafforzare le sanzioni e gli aiuti militari all’Ucraina. “Faremo tutto ciò che possiamo con i nostri alleati per fare in modo che la Nato sostenga l’Ucraina ancora di più in modo che possa difendersi”, ha detto il premier polacco, Mateusz Morawiecki. “Dobbiamo affrontare le minacce (di Putin) con coraggio e determinazione”, ha spiegato il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis. L’Ue potrebbe annunciare una nuova serie di sanzioni e altri 500 milioni di aiuti militari al vertice informale di Praga del 6 ottobre, appena dopo i referendum farsa di Putin.

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