Foto Epa via Ansa 

la mossa di Scholz

Perché il reddito di cittadinanza tedesco non assomiglia a quello italiano

Daniel Mosseri

In Germania i disoccupati avranno 502 euro al mese, potranno richiederli senza rientrare in limiti specifici di reddito e senza rendere conto di come li spendono. L'obiettivo è la piena occupazione attraverso la qualificazione, la formazione continua e il supporto mirato

Prestazioni più generose, sanzioni meno automatiche, maggiore elasticità nei criteri per l’erogazione. Sono queste, in sintesi, le principali novità del nuovo sussidio sociale disegnato dal governo del cancelliere Olaf Scholz. La più grande delle novità, tuttavia, è il nome: il progetto si chiama Bürgergeld, traducibile come assegno, o reddito, di cittadinanza. Una parola intuitiva per dimenticare il discusso e criticato sussidio Hartz-IV, frutto dell’ingegno di Peter Hartz. Già membro del cda di Volkswagen, dove introdusse la settimana di quattro giorni per evitare licenziamenti di massa, Hartz fu scelto nel 2002 dal cancelliere socialdemocratico Gerhard Schröder che lo trasformò in uno degli alfieri dell’Agenda 2010.

 

Allora la Germania schiacciata dai costi della riunificazione era il “malato d’Europa” ma Schröder riuscì a trasformarla nella locomotiva del continente. Il piano per abbattere il costo del lavoro e aumentare l’occupazione funzionò anche grazie all’Hartz-IV, un sussidio pensato per i disoccupati di lunga durata. Nel giro dell’ultimo decennio Hartz-IV è però diventato sinonimo di un sussidio ambito da chi non trova lavoro eppure odiato perché legato a obbligatori incontro del beneficiario con i centri per l’impiego, i JobCenter, più o meno impegnati a trovargli un lavoro, ma titolati anche ad assicurarsi che il sussidiato vada in vacanza. Per molti, insomma, l’Hartz-IV resta uno strumento per galleggiare sopra la linea della povertà senza però uscire dal precariato. Con il Bürgergeld lo stato si fa meno patrigno: “Più chance, più rispetto, più coerenza” sono le parole d’ordine del ministro del Lavoro Hubertus Heil. Stretto collaboratore del cancelliere – era titolare del Lavoro anche nel precedente governo con Angela Merkel cancelliera e Scholz ministro delle Finanze – Heil ha annunciato “miglioramenti significativi nella copertura dei bisogni di base delle indennità di reddito, delle opportunità di formazione continua, del processo di integrazione e dei criteri di ammissibilità”.

 

Heil ha presentato uno strumento universale che, a differenza di quello italiano, non è vincolato a una quota di reddito – 9.360 euro in Italia – al di sopra della quale il diritto al RdC viene meno. Nel progetto del governo, dal prossimo 1 gennaio i JobCenter tedeschi non dovranno più occuparsi di trovare una casa più piccola ai recettori del Bürgegeld; neppure avere beni al sole per 60 mila euro sarà un ostacolo alla concessione del sussidio. Due misure salutate con favore dalle associazioni dei lavoratori ma criticate come ingiuste dai datori di lavoro secondo cui in Germania tante persone non ricevono un sussidio ma lavorano per ottenere quegli stessi obiettivi. Un incentivo, insomma, a non lavorare secondo Hans Peter Wollseifer, dell’Associazione centrale degli artigiani tedeschi (Zdh), un modo per sburocratizzare le pratiche e concentrarsi sulla ricerca del lavoro per il ministero guidato da Heil. Perché l’obiettivo principe del Bürgergeld, che resta “una prestazione di sicurezza di base per le persone in cerca di lavoro” è la piena occupazione del beneficiario. In dettaglio, ha spiegato Heil visitando il JobCenter di Berlino-Lichterfeld, si tratta di aiutare l'individuo a trovare un lavoro attraverso la qualificazione, la formazione continua e il supporto mirato. 


Dal punto di vista finanziario, il sussidio di base cresce da 449 a 502 euro al mese, l’aggancio all’inflazione è più diretto rispetto allo strumento precedente, “mentre le spese per l'alloggio e il riscaldamento saranno coperte per intero”, scrive ancora il ministero, osservando che questi meccanismi “sono in vigore dall'inizio della pandemia e si sono dimostrati efficaci”. Anche i sussidi accessori (per coniuge o figli a carico) crescono. Attenzione però: in Italia il RdC viene concesso su una carta PostePay per le spese quotidiane (ma no tabacchi, armi e pornografia) mentre il ritiro di contante è limitato a 100 euro al mese; in Germania invece lo stato non vuole sapere come spendi l’Hartz-IV o il Bürgergeld, purché tu abbia un conto in banca dove possa versarti il sussidio. Più fiducia è anche uno degli slogan promossi da Heil: così nei primi sei mesi di concessione del sussidio non sarà possibile ridurre le prestazioni, anche se il beneficiario non dovesse adeguarsi alle indicazioni del JobCenter.

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