Foto di Jim Vondruska/Getty Image 

editoriali

L'America spara sul 4 luglio

Redazione

Morti alla parata di Highland Park, in Illinois. Le vulnerabilità dell’America si ritrovano tutte assembrate quando succedono fatti come questi, ancor più in una giornata come questa che è essenza americana pura

[Aggiornamento di martedì 5 luglio 2022, ore 7.46] 

Dopo una caccia all'uomo durata otto ore, la polizia ha arrestato il giovane di 22 anni sospettato di aver aperto il fuoco su una parata per il 4 luglio alla periferia di Chicago uccidendo sei persone e ferendone 31. Robert Crimo, che le autorità non ha ancora definito ufficialmente l'autore della strage, è stato fermato mentre si trovava alla guida della sua auto nella zona di Lake Forest, a nord della metropoli dell'Illinois, ed è stato subito portato in centrale per essere interrogato. Di lui al momento si sa solo quello che appare sui social media: rapper con lo pseudonimo Awake, diversi tatuaggi sul viso e sul collo, abitante della città in cui, probabilmente, ha compiuto il suo massacro. In una foto del suo profilo Facebook, ora oscurato ma rilanciato da molti utenti di Twitter, il giovane appare con un elmetto e una piccola telecamera in testa e il volto coperto. Sempre sulla sua pagina compare un'immagine di una manifestazione del Patriot Front, un'organizzazione suprematista bianca. 


 

A Highland Park in Illinois, a quaranta chilometri dal centro di Chicago, la parata del 4 luglio era cominciata da poco, stava suonando la banda di ragazzi con la maglietta blu, quando si sono sentiti degli spari, sono iniziati gli urli “gunshot, gunshot”, ed è iniziata la fuga. Nella sparatoria sono morte sei persone, sedici sono arrivate in ospedale, tutte le celebrazioni per la festa dell’Indipendenza sono state sospese, l’uomo che ha sparato — secondo un testimone che lavora al Daily Beast era vestito di grigio e aveva un cappello — è scappato nonostante la polizia abbia cercato di colpirlo. Secondo alcune ricostruzioni sparava dall’alto, come un cecchino.

 

Le notizie sono arrivate e continuano ad arrivare accavallandosi, c’è la concitazione, c’è l’urgenza di capire (un testimone è sicuro che si trattasse di un fucile automatico, dice che è un suono che riconoscerebbe ovunque) e quindi di dare un senso all’ennesima sparatoria che forse è anche un attentato e chissà di quale matrice. Le vulnerabilità dell’America si ritrovano tutte assembrate quando succedono fatti come questi, ancor più in una giornata come questa che è essenza americana pura.

 

Le cronache dicono che è stato un fine settimana violentissimo a Chicago e nella sua periferia, con almeno 7 morti da arma da fuoco: forse allora sono  le armi il problema, come nei tantissimi casi che già hanno scandito questo 2022. Oppure c’entra la festa, c’entra il 4 luglio, ed è terrorismo interno che ha preso la via violenta del suprematismo. O forse le ragioni sono esterne, come il terrorismo islamico, minaccia ormai quasi accantonata. Le ragioni si chiariranno, ma la classifica orrifica delle paure americane è lunga, e sa di ferite incurabili.     

 

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