Gli ucraini trollano i russi sulla Moskva affondata: che forza impensabile. La minaccia a Kyiv

Paola Peduzzi

Oleksii Reznikov, il ministro ucraino che organizza immersioni per il relitto dell'ammiraglia

“Ricordiamo alla marina russa che gli stretti del Mar Nero sono chiusi soltanto in entrata, la parte della vostra flotta che è rimasta a galla ha ancora un modo per uscire”, ha scritto ieri il ministero della Difesa ucraina su Twitter, con quella sua ironia battagliera che è diventata il modo con cui l’Ucraina dice ai russi ma soprattutto a noi occidentali: possiamo vincere, dovete aiutarci perché possiamo vincere. Sono passati cinquanta giorni dall’inizio dell’invasione e “ci davate cinque giorni di resistenza”, ha ricordato ieri Volodymyr  Zelensky: quel che non sembrava possibile è accaduto, e continua ad accadere.

 

Si resiste a Mariupol, data per spacciata da una decina di giorni: probabilmente la città nel sud-est del paese che permetterebbe ai russi di creare un proprio staterello dentro allo stato ucraino cadrà, è troppo strategica per Vladimir Putin, ma ogni giorno senza la capitolazione serve a ricordare ai russi, e anche a noi occidentali, che la seconda fase della guerra non è affatto perduta, Putin potrebbe aver sbagliato non soltanto i calcoli della guerra lampo, ma anche di questa. O se non proprio tutti i calcoli, almeno i tempi. L’affondamento spettacolare della Moskva, la nave ammiraglia della flotta russa nel Mar Nero dal 2000 colpita da due missili ucraini, ha dato un  colpo militare, d’immagine e di morale a Putin, e gli ucraini che hanno dimostrato di avere, oltre che coraggio e determinazione, una grande ironia stanno facendo di tutto per trollare i russi, e umiliare Putin. A guidare la danza è il ministro della Difesa ucraino, il brillantissimo avvocato Oleksii Reznikov. 

 

Reznikov ieri ha pubblicato su Twitter una propria immagine in immersione, lui che è un appassionatissimo di questo sport (e di corse in auto e in moto, di tennis, di sci), scrivendo: “Una nave ‘ammiraglia’ di guerra è un sito per le immersioni notevole: da oggi abbiamo un nuovo sito nel Mar Nero. Andremo a visitare il relitto dopo che avremo vinto la guerra. Tra l’altro, ho già fatto trecento immersioni”. Ci sono molti che dicono che la sfrontatezza ucraina può essere controproducente, che potrebbe risultare agli occhi di Putin come una provocazione e scatenare i suoi istinti peggiori, ma sono gli stessi che hanno più a cuore la suscettibilità del presidente russo che il sostegno agli ucraini. E gli istinti peggiori di Putin sono già scatenati: le notizie di cinque civili uccisi di qui o di là, in cittadine che non hanno più l’impatto emotivo di Kyiv ma i nomi complicati dell’est ucraino, si perdono nelle cronache, ma le bombe continuano e la cosiddetta “riorganizzazione” delle truppe russe significa predisporsi a una guerra che sarà più tradizionale – attenzione: il passaggio da guerra di trincea a guerra a bassa intensità è breve a parole ma non lo è nella pratica, come abbiamo già visto nel 2014 in queste stesse zone – ma non per questo meno brutale. 

 

Il governo ucraino ha capito che lo slancio iniziale in occidente si è perso ed è diventato più insistente, più accusatorio (fa i nomi dei leader e delle nazioni che non stanno contribuendo) e anche più ironico, un tratto che caratterizza lo “spirito ucraino” come non lo avevamo conosciuto prima, soprattutto quando accade una cosa tanto impensabile come l’affondamento della Moskva. Che non ha un significato soltanto simbolico: l’ammiraglia non aveva a bordo i missili, ma riforniva gli aerei e faceva il coordinamento di molte operazioni aeree. Il suo affondamento avrà un riflesso sull’andamento della guerra anche su terra, e infatti Mosca ha già reagito minacciando la capitale e colpendo – dice –  una base di armamenti ucraini a Kyiv, dove aveva detto che non sarebbe tornata. 
 

  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi