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Il sovranismo si è messo la cipria ma ha la stessa agenda di sempre. Cerasa a In Onda su La7

L’estremista Zemmour ha reso Le Pen più presentabile. Ma la moderazione non è un fine, è un mezzo per andare al potere. E sotto il trucco rimangono i vecchi programmi populisti e filo-putiniani

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Nell'elezione francese ha influito anche il non voto e la grande divisione tra la Francia rurale e Parigi. "Il voto di Parigi è il motore della forza di Macron ma c'è un elemento importante che riguarda il discorso di Zemmour", dice il direttore Claudio Cerasa ospite a In Onda su La7.

      

"Il vero capolavoro politico di Zemmour è stato quello di aver contribuito a trasformare la Le Pen in un candidato non più di estrema destra. La grande "incipriatata" del populismo sovranista francese è avvenuta perché Le Pen è riuscita a presentarsi con un profilo diverso rispetto a quello di cinque anni fa grazie al fatto che l'estremista era Zammour. Lei invece nei suoi discorsi è più accomodante e cerca di essere più moderata. Cerca di fare meno paura, ma è soltanto una passata di cipria. Se si guarda il programma elettorale è vero che non c'è più esplicitamente l'uscita dall'euro, l'uscita dall'Ue ma per il populismo estremista filo putiniano, sfascista e atlantista per finta la moderazione non è un fine, è un mezzo, un trucco per andare al potere. C'è un'analogia con Salvini. Entrambi hanno eliminato le parole che fanno più paura. Ma se guardiamo i programmi il fine è quello di mettere in discussione l'appartenenza all'Europa.

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