video

Il sindaco di Kyiv: "Sotto l'assedio russo già un milione e mezzo di cittadini ha lasciato la capitale"

Al quattordicesimo giorno dall'invasione l'esercito di Putin è fermo al nord della città. "Siamo arrabbiati e stanchi ma pronte a difendere le nostre famiglie, le nostre case", dice Vitali Klitschko

La resistenza della capitale ucraina Kyiv arriva al quattordicesimo giorno dall’invasione russa. Secondo l’intelligence britannica le forze armate russe sono ferme a nord della città, ma intanto gli allarmi antiaerei suonano ancora e gli abitanti sono costretti a rifugiarsi nei bunker. “Per adesso la situazione in città è sotto controllo", dice a Sky TG24 Vitali Klitschko, l'ex pugile sindaco di Kyiv. "Siamo responsabili, ovviamente, anche della gestione, e l’acqua, l’elettricità, le varie utenze sono disponibili. I vari servizi della città lavorano molto bene, però, ahimè, in questo momento abbiamo la guerra a 10 chilometri dal centro della città, e abbiamo dei soldati russi che stanno cercando di farsi strada all’interno dei quartieri: sono due settimane che girano, letteralmente, attorno a Kyiv. Stanno tentando di fare pressione sui civili, sui cittadini, cercando di avvicinarsi ancora di più al centro della città”. Klitschko oggi ha detto alla Cnn che Kiev avrebbe abbastanza risorse per resistere una o due settimane se i russi riuscissero ad accerchiare completamente la capitale ucraina.

    

“Ormai – ha proseguito Klitschko – sono tantissime le persone che hanno passato tutti questi giorni sottoterra, nei rifugi, e migliaia e migliaia nelle metropolitane. Le persone sono veramente arrabbiate e stanche, nervose, preoccupate, ma nonostante tutto questo siamo pronti a difendere la nostra capitale. Quello che vogliamo fare è proteggere i nostri cari, le nostre famiglie, le nostre case. Siamo pronti a combattere per difendere questa nostra grande città e la nostra patria”. 

     

“Fino a due settimane fa in città avevamo tre milioni e mezzo di abitanti, mentre adesso siamo già al di sotto dei due milioni, quindi c'è stato un esodo di circa 1,5 milioni di cittadini. È chiaro che tutti si sentono in una città non sicura. Stiamo anche rafforzando il canale di comunicazione – ha aggiunto il sindaco –, e c’è uno sforzo collaborativo incredibile di tutta quanta la città e dei vari avamposti”.

  

“La Russia ci ha proposto, facendo riferimento al memorandum oggetto delle trattative, di cedere le nostre armi nucleari. Vogliono questa garanzia, mentre noi, come ripetiamo da tempo, vogliamo indipendenza ed integrità. I russi in questi giorni attaccano, aggrediscono la nostra patria, il nostro Paese, e noi dobbiamo, come reazione, difenderci. Devo dire che ogni singolo negoziato, ogni trattativa con Mosca ha sempre dei limiti, però la speranza rimane: vogliamo sempre credere nella diplomazia e trovare una soluzione”, ha aggiunto Klitschko, parlando del prossimo faccia a faccia tra il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, e quello russo, Lavrov. “Sono ormai migliaia i civili che hanno perso la vita - ha proseguito -, i russi hanno distrutto centinaia di ponti, di ferrovie, monumenti, e ancora Mariupol' e diverse altre città. Tentiamo di negoziare e, nonostante questo loro comportano, cerchiamo di fare di tutto per fermarla questa guerra, però questa volontà non può essere monodirezionale ma bidirezionale. Dobbiamo comunque rispondere agli aggressori perché l’Ucraina è sempre stato un paese in pace, questa nazione l’ha sempre voluta, non siamo mai stati aggressivi nei confronti di nessuno”. “Il problema - ha concluso - è l’altra parte, i russi vogliono occupare tutto il nostro paese, le nostre terre”.

Di più su questi argomenti: