Foto Ansa 

EDITORIALI

Erdogan ora si reinventa paciere

Redazione

Appuntamento russo-ucraino ad Antalya. I limiti del presidente turco

Tutti insieme dobbiamo arrivare alla pace”, ha detto Recep Tayyip Erdogan al termine del colloquio telefonico con il leader russo Vladimir Putin, domenica, nell’undicesimo giorno di assedio delle  città ucraine. “Occorre adottare misure urgenti per raggiungere il cessate il fuoco”, ha aggiunto il leader turco. La mediazione di Erdogan ieri ha avuto un primo risultato: il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, e quello ucraino, Dmytro Kuleba, hanno accettato l’invito del collega turco, Mevlüt Çavusoglu, a partecipare al Forum diplomatico di Antalya, alla fine della settimana. Dovrebbero partecipare entrambi, anche se si deciderà all’ultimo: dipende da come vanno gli altri incontri, come quello di ieri, il terzo round al confine con la Bielorussia, finito con qualche “piccolo sviluppo positivo”, ha detto Kyiv, sui corridoi umanitari.

 

La Turchia intensifica il suo attivismo diplomatico perché vuole raggiungere una tregua duratura: Erdogğan non perde la speranza di ospitare a Istanbul i negoziati di pace tra Russia e Ucraina, ed è in continuo contatto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky con il quale ha anche un rapporto di amicizia. Ankara ha venduto all’Ucraina una dozzina di droni armati Bayraktar Tb2 che sono stati già impiegiati da Kyiv contro i ribelli filorussi del Donbas e ora nella difesa dall’invasore. Kyiv fornisce ad Ankara i motori dei micidiali Bayraktar e recentemente ha inaugurato nei pressi della capitale ucraina una fabbrica per la produzione congiunta di droni turchi Akıinci. Allo stesso tempo, la Russia è un partner commerciale chiave per la Turchia e quella tra Erdogan e Putin è una relazione unica: hanno sviluppato una forma singolare di “cooperazione competitiva” che permette loro di sostenere parti opposte in Libia, Siria e Caucaso meridionale rispettando la reciproca sfera di influenza in espansione. Ma, agli occhi di Mosca, la Turchia in questo frangente appare  una mediatrice meno credibile visto che al centro della relazione turco-ucraina c’è proprio una crescente cooperazione in materia di difesa.

Di più su questi argomenti: