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la sinistra di governo

Costa stravince le elezioni in Portogallo. Una riconferma importante anche per l'Europa

David Carretta

Il primo ministro si prepara al terzo mandato, il suo partito socialista ha sfiorato il 42 per cento. Un risultato che permetterà di formare un governo in tempi brevi, con ricadute positive sui progetti del Recovery Fund ma anche sulle riforme europee al patto di Stabilità, richieste all'Ue da Draghi e Macron

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Il primo ministro socialista, Antonio Costa, si prepara a un terzo mandato, dopo aver vinto in modo netto le elezioni anticipate di ieri. Il voto era stato provocato dal tradimento dei due partiti di estrema sinistra - il Partito comunista e il Blocco di sinistra – che nel corso degli ultimi sei anni avevano garantito l'appoggio esterno al governo Costa. Secondo i risultati preliminari, il Partito socialista ha sfiorato il 42 per cento dei voti, contro il 36 per cento del 2019. Costa potrebbe conquistare la maggioranza assoluta dei seggi nell'Assemblea della Repubblica. I conservatori del Partito socialdemocratico, che alcuni sondaggi della vigilia davano testa a testa con i socialisti di Costa, si sono fermati al 28 per cento. L'estrema destra di Chega è diventato il terzo partito del paese, ma non ha sfondato, attestandosi al 7 per cento. Il Partito comunista e il Blocco di sinistra hanno subito il peggior risultato della loro storia, superati dal partito liberale Iniciativa Liberal con il 5 per cento.

Questo è un estratto di Europa Ore 7 di lunedì 31 gennaio, la newsletter di David Carretta che potete ricevere ogni mattina iscrivendovi qui: https://www.ilfoglio.it/newsletter/

 

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La vittoria di Costa importante per l'Europa 

"Una vittoria importante per il Portogallo e per l'Europa", ha detto il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, congratulandosi con Costa. Il rischio in Portogallo non era tanto il successo dei conservatori del Partito socialdemocratico, ma la frammentazione. I sondaggi prima del voto indicavano un testa a testa tra socialisti e conservatori, che difficilmente avrebbe permesso la formazione di un governo anche di minoranza, data la rottura tra Costa e l'estrema sinistra. Il pericolo erano mesi di negoziati, con l'impossibilità per il Portogallo di adottare la legge di Bilancio e le riforme previste dal piano di Recovery finanziato dall'Ue. L'altra buona notizia per l'Ue è il ruolo che Costa continuerà a giocare nel Consiglio europeo. Nel corso degli anni, nonostante sia alla testa di un piccolo paese, il premier portoghese ha assunto sempre più peso. Grazie a lui, il Portogallo è diventato una storia di successo in termini di riforme bilanciate dalle esigenze sociali nell'ambito dei salvataggi della zona euro. Inoltre, è stato un modello sulla vaccinazione, con il 93 per cento della popolazione che ha ricevuto almeno una dose. “Anni di governo, grandi risultati e oggi ancora fiducia ai socialisti portoghesi e alla leadership di Costa”, ha detto il commissario Paolo Gentiloni. Nelle trattative sulla riforma del Patto di stabilità e crescita, Costa non farà mancare il suo sostegno al duo Draghi-Macron.

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