Stéphane Séjourné  Foto Enrique Prazian via Wikimedia Commons

Voilà Mr Séjourné, il macroniano che guida Renew

Mauro Zanon

Trentasei anni, ex socialista, il consigliere del presidente fa sperare e vociferare tutta l’Ue

Sono due i grandi ambasciatori del macronismo in Europa. Il primo, Clément Beaune, è diventato lo scorso anno segretario di stato per gli Affari europei dell’esecutivo francese, dopo essere stato consigliere “Europa” e “G20” all’Eliseo. Il secondo, Stéphane Séjourné, è stato eletto martedì sera presidente di Renew Europe, la terza forza politica del Parlamento europeo, dietro il Ppe e i social-democratici di S&D. “Renew è molto eterogeneo. Saprà dirigere il gruppo. Ha un’intelligenza politica molto fine”, ha detto al Figaro l’eurodeputato liberale spagnolo Luis Garicano. 

 
Séjourné, 36 anni, consigliere politico all’Eliseo, formatosi nel Partito socialista (scuola Dominique Strauss-Kahn) prima di diventare un fedelissimo di Emmanuel Macron (è stato tra i principali artefici di En Marche!), era l’unico candidato alla successione di Dacian Ciolos alla presidenza di Renew Europe, dopo il ritiro dell’olandese Sophie in ‘t Veld. “Sarò a tempo pieno a Bruxelles. Sarò il rappresentante del gruppo, non più della delegazione francese, e ancor meno il consigliere del presidente”, dice Séjourné. Macron non avrà più il suo pupillo a Parigi, ma potrà ora beneficiare di una pedina fondamentale sulla scena europea

  
Il primo gennaio del 2022 inizia la presidenza francese del Consiglio dell’Ue e l’inquilino dell’Eliseo vuole arrivarci nel migliore dei modi. A lungo termine, Séjourne, che punta a issare Renew “al secondo, se non al primo rango” dell’Europarlamento, ha già gli occhi puntati verso le elezioni europee del 2024. Intanto, come riportato dal Monde, si accontenta di ricordare che il suo gruppo non ha ottenuto la presidenza della conferenza sul futuro dell’Europa che era stata promessa all’ex primo ministro belga Guy Verhofstadt. E chiede una compensazione. “Per il valzer di poltrone, aspetta ancora di parlarne con i suoi omologhi, sapendo che Renew non ha alcun interesse a perdere il Consiglio, oggi presieduto da uno dei suoi (Charles Michel, ndr)”, scrive il Monde. La promozione dell’eurodeputato francese, tuttavia, non riscuote un’approvazione unanime. Anzi, suscita varie inquietudini sul peso eccessivo che potrebbe avere la macronia. 

  
Alcuni, secondo il Figaro, temono “un’opa dell’Eliseo” su Renew. “Non deve essere il presidente degli eurodeputati francesi. Deve essere il presidente di tutto il gruppo”, ha messo in guardia un membro di Renew al Figaro. “Attenzione, quando si è presidenti di un gruppo al Parlamento europeo, non si è più nell’interesse nazionale. Non so come andrà, perché Stéphane non ha mai avuto una funzione europea”, ha aggiunto un altro eurodeputato in forma anonima. Di certo, a differenza del suo predecessore, dovrà essere più presente se non vorrà provocare malumori. “Gli eurodeputati vogliono un presidente a tempo pieno – ha detto una fonte al Figaro – Ciolos faceva due andata e ritorno a settimana tra Bruxelles e Bucarest, e i membri del gruppo non vogliono più che questo accada”.