editoriali

Occhio alla propaganda su Sputnik

L’Ema non è affatto in ritardo sul vaccino russo, questo è ciò che dice Mosca

Sul vaccino Sputnik V il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, che finora ha gestito bene la pandemia nella sua regione, rischia di  farsi guidare più dalla propaganda russa che dalle raccomandazioni di prudenza di Mario Draghi. “Credo che occorra fare tutte le sollecitazioni possibili presso l’Ema perché corra nella validazione o no di questo vaccino”, ha detto Zingaretti al Corriere della Sera, alimentando involontariamente i soliti  sospetti sull’Ue. “Alcune settimane fa è stato annunciato che la decisione verrà presa a fine aprile. Io mi auguro che siano solo tempi tecnici, non burocratici o geopolitici a ritardare così tanto la validazione”, ha detto Zingaretti.

 

Un’occhiata ai tempi dell’Ema per gli altri vaccini avrebbe evitato di cadere in un equivoco. Sputnik non ha chiesto l’autorizzazione: ciò che è in corso è la cosiddetta “rolling review”, una verifica costante dei dati per accelerare il via libera. La procedura è iniziata il 4 marzo: se l’autorizzazione a Sputnik arrivasse a fine aprile (Draghi ha più cautamente parlato di “tre o quattro mesi”) sarebbe un’eccezione. La rolling review di AstraZeneca era iniziata il 1° ottobre, il via libera è arrivato il 29 gennaio: dopo quattro mesi. Per Johnson & Johnson sono trascorsi più di tre mesi, per Pfizer-BioNTech due mesi e mezzo, per Moderna due mesi.

 

Il vantaggio per i vaccini occidentali è che l’Ema collabora con la Fda americana. I russi, per contro, sono piuttosto opachi. In ogni caso, anche con un trattamento di favore, Sputnik V potrebbe garantire solo poche milioni di dosi. “Starei attento a fare questi contratti”, ha detto Draghi venerdì: “Se tutto va bene il vaccino sarebbe disponibile nella seconda parte dell’anno”. La verità è che sono i russi a fare geopolitica. Quando il commissario Thierry Breton ha spiegato che l’Ue “non ha assolutamente bisogno” di Sputnik, il fondo sovrano russo Rdif ha risposto così: “Le sue dichiarazioni spingono Sputnik a non andare avanti nel processo di approvazione Ema”.

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