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tentation présidentielle

Sogni presidenziali

Mauro Zanon

L’intellettuale sovranista Zemmour e il magnate Bolloré fanno piani per l’Eliseo

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Fino a qualche mese fa, era ancora un pettegolezzo giornalistico diffuso qua e là per attirare l’attenzione o far sognare quella Francia che va in sollucchero quando lo vede battagliare in televisione contro la gauche, lui il figlio di pieds noirs cresciuto con il mito di Napoleone. Ma Éric Zemmour, il polemista reazionario più celebre di Francia, autore di bestseller incendiari come “Il suicidio francese”, ora non scherza più quando dice che sta pensando al gradino più alto della République, l’Eliseo. La “tentation présidentielle” di Zemmour è reale, racconta Camille Vigogne Le Coat dell’Express in un’inchiesta durata tre mesi e pubblicata sull’ultimo numero del settimanale parigino. Un viaggio tra i gollisti in cerca di riscatto, i sovranisti delusi da Marine Le Pen e le groupie del zemmourismo, riunite nelle numerose pagine Facebook di sostegno al giornalista-star del Figaro.

 

Al mio posto cosa faresti per le presidenziali?”, è la domanda che Zemmour rivolge a tutti i conoscenti che gli capita di incrociare. Quando la risposta è tiepida, priva di entusiasmo, non nasconde il suo fastidio. Per esempio, non ha per niente apprezzato che il suo editore storico, Albin Michel, gli abbia detto che un’eventuale candidatura sarebbe un’“avventura rischiosa”. Fortunatamente c’è anche chi, come Robert Ménard, cofondatore di Reporters sans frontières, oggi sindaco di Béziers convertito al sovranismo, lo incensa a ogni occasione e si adopera per organizzare pranzi confidenziali volti a sensibilizzare politici e uomini d’affari al progetto Zemmour 2022. “Non l’ho mai sentito così vicino a fare il grande passo”, dice Ménard. A marzo, secondo le informazioni dell’Express, verrà lanciata una petizione popolare “jesignepourericzemmour.fr”, con l’obiettivo di legittimare la candidatura di Zemmour.

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Jacques Bompard, presidente del partito sovranista Ligue du Sud starebbe lavorando alla creazione di comitati di sostegno, mentre Joseph-Marie Joly, ex responsabile locale dell’associazione di estrema destra Bloc idéntitaire, si starebbe occupando della strategia social. Il Rassemblement national di Marine Le Pen osserva il fenomeno Zemmour con una certa dose di preoccupazione. Perché la base del partito sovranista nutre una grande ammirazione per il giornalista del Figaro. Per sdrammatizzare, la figlia di Jean-Marine Le Pen risponde così a chi gli chiede cosa pensa del progetto zemmouriano: “Volere non è potere. Quando ero giovane volevo essere Miss France”. L’idea di candidarsi alle prossime presidenziali è maturata nella testa di Zemmour di pari passo con la sua ascesa mediatica a Cnews, la rete all-news del gruppo Canal Plus, di proprietà del magnate bretone Vincent Bolloré. Da quando è arrivato, nell’ottobre del 2019, Cnews è diventata il quartier generale del sovranismo catodico francese. Ora potrebbe diventare anche un trampolino per l’Eliseo. Bolloré, che sta per finalizzare anche l’acquisto della radio Europe 1, ne sarebbe entusiasta.

 

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