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L'economia europea vede una "luce in fondo al tunnel"

David Carretta

Stando al quadro delle previsioni economiche, la ripresa nel 2021 sarà meno forte. Ma sia la zona euro che l'Unione raggiungeranno i livelli pre-crisi prima di quanto anticipato l'autunno scorso

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Bruxelles. L'economia della zona euro e dell'Unione europea “dopo un inverno difficile” vede una “luce in fondo al tunnel” della pandemia di Covid-19, ma la ripresa nel 2021 sarà meno forte di quanto previsto a causa del prolungarsi di lockdown e restrizioni sanitarie che i governi sono stati costretti a introdurre dopo la seconda ondata e di fronte alle mutazioni del coronavirus. E' questo il quadro che emerge dalle previsioni economiche d'inverno pubblicate oggi dalla Commissione. L'economia della zona euro crescerà del 3,8 per cento sia nel 2021 che nel 2022, mentre quella dell'Ue crescerà del 3,7 per cento quest'anno e del 3,9 per cento il prossimo. Secondo la Commissione, sia la zona euro sia l'Ue raggiungeranno i livelli di Pil pre-crisi prima di quanto anticipato nelle previsioni dell'autunno scorso. Malgrado il fatto che gli effetti del Recovery fund non siano stati inseriti nelle previsioni, lo slancio di crescita dovrebbe essere più forte del previsto nella seconda metà del 2021 e nel 2022.

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Bruxelles. L'economia della zona euro e dell'Unione europea “dopo un inverno difficile” vede una “luce in fondo al tunnel” della pandemia di Covid-19, ma la ripresa nel 2021 sarà meno forte di quanto previsto a causa del prolungarsi di lockdown e restrizioni sanitarie che i governi sono stati costretti a introdurre dopo la seconda ondata e di fronte alle mutazioni del coronavirus. E' questo il quadro che emerge dalle previsioni economiche d'inverno pubblicate oggi dalla Commissione. L'economia della zona euro crescerà del 3,8 per cento sia nel 2021 che nel 2022, mentre quella dell'Ue crescerà del 3,7 per cento quest'anno e del 3,9 per cento il prossimo. Secondo la Commissione, sia la zona euro sia l'Ue raggiungeranno i livelli di Pil pre-crisi prima di quanto anticipato nelle previsioni dell'autunno scorso. Malgrado il fatto che gli effetti del Recovery fund non siano stati inseriti nelle previsioni, lo slancio di crescita dovrebbe essere più forte del previsto nella seconda metà del 2021 e nel 2022.

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I dati sull'Italia ricalcano quelli del resto della zona euro. Il 2020 è andato meno peggio del previsto, con un calo del Pil del 8,8 per cento, grazie “a un andamento molto positivo dell'economia nel terzo trimestre”, ha spiegato il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni. Ma la seconda ondata ha avuto un impatto nel quarto trimestre del 2020 e sui primi mesi del 2021. Secondo la Commissione, quest'anno il Pil italiano dovrebbe crescere del 3,4 per cento quest'anno e del 3,5 per cento il prossimo. Gentiloni ha sottolineato che non è stato conteggiato “l'effetto possibile” del Recovery fund e che la quantificazione del governo italiano (0,6-0,7 per cento di crescita aggiuntiva) è “un ordine di grandezza che non è fuori dal mondo”. A proposito di Mario Draghi, Gentiloni ha spiegato che “è molto importante che il governo che si formerà, se avrà la fiducia del parlamento, vada nella direzione giusta. Ho piena fiducia che l'esperienza, le idee e le capacità del presidente del Consiglio incaricato possano dare un contributo a un governo efficiente e europeista”, ha detto Gentiloni.

 

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Il commissario all'Economia ha chiesto agli stati membri – Italia compresa – di mantenere le misure di sostegno per imprese e lavoratori. “Dobbiamo fare molta attenzione a non ritirare queste misure in modo prematuro”, ha detto Gentiloni: “Farlo prima rischia di diminuire le chance di ripresa”. Non sarà Bruxelles a decidere quanto tagliare gli stimoli, ma “il messaggio nostro è 'no' a un ritiro prematuro alle misure di sostegno”, ha detto Gentiloni. La questione nelle prossime settimane sarà se disattivare la clausola di salvaguardia generale che ha permesso di sospendere il Patto di stabilità e crescita. “Prenderemo una decisione nelle prossime settimane, in primavera, perché dobbiamo dare chiarezza ai governi nazionali per preparare i loro bilanci”, ha spiegato Gentiloni, che sembra orientato a mantenere il Patto sospeso anche nel 2022. “Ciò che è chiaro da queste previsioni d'inverno è che le nostre difficoltà economica non si fermeranno a dicembre 2021 (...). Queste previsioni d'inverno non ci dicono che il 31 dicembre del 2021 la situazione economica di difficoltà dell'Ue sarà conclusa”.

 

Per l'economia europea molto dipenderà dalla gara tra vaccinazioni e mutazioni del coronavirus. Lo scenario di base della Commissione prevede di vaccinare il 70 per cento della popolazione entro l'estate con un rapido allentamento delle restrizioni. Nello scenario più favorevole tratteggiato dalla Commissione, con una distribuzione anticipata dei vaccini con la possibilità di frenare la trasmissione di infezione, il Pil dovrebbe crescere del 1 per cento in più. Nello scenario più pessimista, con lockdown prolungati e varianti del coronavirus, la crescita nel 2021 dovrebbe limitarsi al 2 per cento.

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