Illa & Ross, i due gemelli diversi dell'unionismo catalano e scozzese

Guido De Franceschi

L’ex ministro della Salute spagnolo è socialista e guida i sondaggi alle elezioni della Catalogna. Il leader dei Tory di Edimburgo ha un compito delicato

La Scozia e la Catalogna sono le due più importanti regioni dell’Europa occidentale in cui si manifestano longeve istanze indipendentiste di massa. Ed entrambe vanno verso delle elezioni (la Catalogna il 14 febbraio, la Scozia a maggio) che saranno determinanti per misurare la temperatura odierna del secessionismo. La “questione catalana” e la “questione scozzese” sono però diverse. E sono diversissimi anche i due uomini che, a Edimburgo e a Barcellona, si sono fatti carico di contrastare la voglia di andarsene da casa di molti catalani e di moltissimi scozzesi.

 

Salvador Illa, 54 anni, l’uomo su cui puntano gli unionisti spagnoli (e quelli catalani) per ottenere un buon risultato alle elezioni, è socialista. Douglas Ross, 38 anni, l’uomo su cui puntano gli unionisti inglesi (e quelli scozzesi) per ottenere un buon risultato alle elezioni di maggio è invece conservatore. Se Illa, ministro della Salute, è un uomo di fiducia del premier spagnolo Pedro Sánchez, Ross, ex segretario di stato per la Scozia, non ha mai perso la più piccola occasione per scontrarsi con il premier britannico (e suo compagno di partito) Boris Johnson: anzi, proprio questa è considerata la carta migliore di Ross presso l’elettorato scozzese. Illa è un uomo di consenso e un politico misurato. Anzi, è un tipo un po’ noioso ed è stato scelto proprio per questo, e i sondaggi sembrano premiarlo. Il leader dei Tory scozzesi ha invece una consolidata fama di spaccasoprammobili: per difendere le sue idee (versione della fanbase) o per fare carriera (versione dei denigratori), Ross è sempre disponibile a litigare con chiunque e non fa mai un passo indietro.

 

Molti puntano proprio sul suo carattere per riuscire a spettinare la compostezza dello Snp, che governa da anni e che punta a una monolitica maggioranza assoluta. Gemelli opposti, che marciano divisi per colpire uniti l’indipendentismo, Illa e Ross hanno anche ambizioni di diversa portata. Il socialista catalano aspira al primo posto alle elezioni – un’impresa impensabile fino a pochi mesi fa – e a sottrarre alla somma dei partiti indipendentisti la maggioranza assoluta dei seggi (e questo sì che sarebbe determinante). Il tory scozzese, che invece può solo puntare a un secondo posto e che finirà doppiato, ha solo l’obiettivo di contenere un voto a valanga per il partito della premier scozzese Nicola Sturgeon, che punta al plebiscito per forzare Londra a concedere un secondo referendum di indipendenza. Ma, se l’europeista Illa potrà intimorire gli europeisti catalani con la solita carta (“se uscite dalla Spagna, uscite anche dall’Ue”), Ross, che pure ai tempi del referendum sulla Brexit parteggiò per il “remain”, dovrà ora impegnarsi nel difficile compito di convincere i supereuropeisti scozzesi che è bello rimanere nel Regno Unito anche se questo si è appena disunito dal resto dell’Europa.

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