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I sogni spericolati di Ivanka e quei rumor troppo belli sull’inaugurazione

Greta Privitera

La figlia di The Donald è ossessionata dall’idea di ripulire il proprio nome dagli ultimi errori dal padre, cullando così il suo sogno: diventare la prima donna presidente degli Stati Uniti

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Ce la immaginiamo in tubino nero girare nervosa per le stanze della sua bianchissima casa nel prestigioso quartiere Kalorama di Washington. Ce la immaginiamo in cucina che parla col marito Jared Kushner alla ricerca  di una soluzione, mentre Arabella, Joseph e Theodore, i tre figli, sono di là, in salotto, a giocare con la tata e il cane Winter, anche lui bianchissimo. Nell’ultima settimana, pare che Ivanka Trump sia ossessionata dall’idea di ripulire il proprio nome, anzi, il proprio marchio, dagli ultimi errori dal padre, cullando così il suo sogno: diventare la prima donna presidente degli Stati Uniti. Per quanto i Trump non siano la famiglia più ancorata alla realtà che si possa immaginare, a Ivanka è chiaro che legare il suo nome all’assalto a Capitol Hill non è un’idea brillante se vuole perseguire la carriera politica. L’ha capito sin da subito, o forse in questo caso è stato il marito a suggerirglielo (sarebbe stato sempre lui a dire al suocero inviperito di non sostituire Twitter con Parler o Gab o chissà che altro social), e appena se ne è resa conto ha cancellato in fretta l’unico tweet che aveva fatto sulla vicenda, in cui malauguratamente chiamava la folla violenta che ha invaso il Campidoglio “patrioti americani”. Via. Non più traccia sul suo profilo di quell’errorino di valutazione, solo qualche migliaia di screenshot degli utenti che  lo ripostano per tutto il web. Ma adesso anche lei la pensa come loro: Jake Angeli and Co. sono rioters violenti da fermare.

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Ce la immaginiamo in tubino nero girare nervosa per le stanze della sua bianchissima casa nel prestigioso quartiere Kalorama di Washington. Ce la immaginiamo in cucina che parla col marito Jared Kushner alla ricerca  di una soluzione, mentre Arabella, Joseph e Theodore, i tre figli, sono di là, in salotto, a giocare con la tata e il cane Winter, anche lui bianchissimo. Nell’ultima settimana, pare che Ivanka Trump sia ossessionata dall’idea di ripulire il proprio nome, anzi, il proprio marchio, dagli ultimi errori dal padre, cullando così il suo sogno: diventare la prima donna presidente degli Stati Uniti. Per quanto i Trump non siano la famiglia più ancorata alla realtà che si possa immaginare, a Ivanka è chiaro che legare il suo nome all’assalto a Capitol Hill non è un’idea brillante se vuole perseguire la carriera politica. L’ha capito sin da subito, o forse in questo caso è stato il marito a suggerirglielo (sarebbe stato sempre lui a dire al suocero inviperito di non sostituire Twitter con Parler o Gab o chissà che altro social), e appena se ne è resa conto ha cancellato in fretta l’unico tweet che aveva fatto sulla vicenda, in cui malauguratamente chiamava la folla violenta che ha invaso il Campidoglio “patrioti americani”. Via. Non più traccia sul suo profilo di quell’errorino di valutazione, solo qualche migliaia di screenshot degli utenti che  lo ripostano per tutto il web. Ma adesso anche lei la pensa come loro: Jake Angeli and Co. sono rioters violenti da fermare.

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L’impressione è che Ivanka sia disposta a fare di tutto per salvare la sua reputazione e quella del marito dal disastro del 6 gennaio firmato Donald Trump. I Javanka – vengono chiamati così – gli sono stati sempre fedeli, ma questa volta devono considerare il dopo Trump in modo non più da guardiani del padre-presidente, ma in virtù delle loro ambizioni . Secondo il Daily Mail, ripreso poi da tutti i giornali, Ivanka avrebbe addirittura pensato di prendere parte all’inauguration Day, evento a cui il padre non parteciperà  per la solita questione delle “elezioni rubate”. Lei, Jared, tribù di bambini vestiti a festa e Mike Pence dietro Joe Biden che giura sulla Bibbia di Lincoln, mentre papà Donald è al suo comizio a Mar-a-Largo, in Florida, dove tutti si aspettano che annuncerà la candidatura del 2024, impeachment permettendo.

  
La storia narra che quando Trump ha saputo delle intenzioni della figlia abbia dato di matto. Le avrebbe detto che se dovesse davvero partecipare all’inaugurazione, sarebbe per lui l’insulto massimo. Vorrebbe dire che Ivanka, la sua figlia prediletta, sta dalla parte dei cattivi, dei criminali che gli hanno rubato lo studio ovale. La storia continuerebbe con Trump che dice a Ivanka che la sua presenza all’Inauguration Day gli costerebbe migliaia di sostenitori. Pare invece che Ivanka creda che sia l’unico modo per tentare di ripulire il nome, il brand. 

  
Come riporta Vanity Fair America, una fonte della Casa Bianca ha negato che la primogenita siederà a Washington dietro Biden, il 20 gennaio. Sempre Vanity Fair scrive: “Ivanka vorrebbe che la gente pensasse che il comitato inaugurale di Biden la stia aspettando a braccia aperte, in realtà non è chiaro se l’abbiano invitata”. Quattro anni fa, quando Donald Trump è diventato presidente degli Stati Uniti, gli amici dei Javanka avevano sconsigliato alla coppia di immischiarsi nelle questioni politiche del padre, anche perché non avevano alcuna competenza per farlo. Ma loro non li hanno ascoltati e sono diventati due fedeli rappresentati “Make America Great Again”. Tanto che Ivanka ha  oscurato la first lady Melania, prendono di fatto il suo posto. Sempre la storia narra che la coppia avesse fatto un patto. Ivanka avrebbe detto a Jared: “Amore, se in futuro si presentasse l’occasione, sono io a candidarmi alla presidenza”. Se tutto ciò fosse vero, la realtà batte l’immaginazione 10 a 0. Ivanka spera in una carriera politica, e questa volta non ha intenzione di farsi fermare nemmeno dell'adorato papà. Intanto, posta su Instagram foto mentre porta scatole di cibo ai bisognosi: da qualche parte si deve pur ricominciare.
  

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