PUBBLICITÁ

L'altro "sciamano". Nell'assalto a Capitol Hill anche il figlio di un giudice della Corte suprema

Enrico Cicchetti
PUBBLICITÁ

Contro il politicamente corretto, ecco il politicamente connesso. Tra i sostenitori di Trump che mercoledì 6 gennaio hanno assediato, invaso e saccheggiato Capitol Hill c'è anche il figlio di un giudice della Corte suprema di Brooklyn. Se il protagonista di titoli e fotografie è stato Jake Angeli - un attore (sempre meno) sconosciuto, lo “sciamano di QAnon” che si è fatto immortalare tra i marmi del Campidoglio in pelliccia e corna di bufalo - il suo comprimario è un altro "druido" trumpiano, un po' meno prestante e iconografico. Si chiama Aaron Mostofsky, è coperto anche lui di pelli, indossa occhialini in corno alla Harry Potter e ha un aspetto decisamente meno bellicoso di altri suoi compagni di golpe. Sul capo un musetto di volpe, un po' Revenant e un po' colli per signora anni '20. Sfoggia uno scudo sottratto alla Capitol Police - "L'ho trovato in terra" - insieme a un giubbotto antiproiettile che fatica a indossare sugli strati di pelo animale. "E' davvero pesante", sbuffa, mentre spiega la sua posizione in una video-intervista al NY Post: "Sono qui per esprimere la mia opinione come americano libero. Questa elezione è stata rubata". Mostofsky è una delle decine di "persone di interesse" ricercate dalla polizia di Washington per ingresso illegale nell'edificio.

PUBBLICITÁ

  

Il padre di Aaron, Steven (Shlomo) Mostofsky, è l'ex presidente del Consiglio nazionale di Young Israel, un'associazione di sinagoghe ortodosse apertamente pro-Trump. È stato eletto alla Corte Suprema della Contea di Kings lo scorso gennaio anche con il sostegno del partito democratico di Brooklyn. Il fratello di Aaron Mostofsky, Nachman, è il vice presidente del South Brooklyn Conservative Club. Anche lui ha partecipato alla manifestazione, ma ha detto di essere andato via prima che il gruppo entrasse in Campidoglio. "Mio fratello non ha fatto nulla di illegale", ha dichiarato alla testata newyorkese Gothamist. "Sicuramente non faceva parte della rivolta." Alla domanda su come sia finito al Campidoglio, Nachman ha risposto che suo fratello è stato "spinto dentro". 

    

PUBBLICITÁ

Sui social media molti utenti si chiedono come il figlio di una figura di spicco della comunità ebraica ortodossa possa essersi accompagnata a negazionisti dell'Olocausto e neonazisti che facevano parte della manifestazione al Campidoglio.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ