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Editoriali

Macron tendenza Rousseau

Redazione

L’Eliseo punta a riparare il disastro sui vaccini con un comitato di sorteggiati

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La campagna vaccinale in Francia è un disastro. A distanza di una decina di giorni dal V-day sono appena 5 mila le persone vaccinate, uno dei numeri più bassi d’Europa, praticamente zero (in Italia sono 272 mila, in Germania 360 mila, in Regno Unito quasi 1 milione). Inoltre nel paese, stando ai sondaggi, è elevatissima la quota di persone che non intendono vaccinarsi (addirittura superiore al 50 per cento). Da un lato quindi, ci sono fortissimi ritardi e inefficienze da parte dello stato nel piano di distribuzione del vaccino e dall’altro gran parte della popolazione è scettica rispetto a un farmaco approvato rapidamente. I possibili prodotti di questo mix sono l’incapacità di uscire dall’emergenza e l’esplosione di nuove proteste in stile “gilet gialli”.

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La campagna vaccinale in Francia è un disastro. A distanza di una decina di giorni dal V-day sono appena 5 mila le persone vaccinate, uno dei numeri più bassi d’Europa, praticamente zero (in Italia sono 272 mila, in Germania 360 mila, in Regno Unito quasi 1 milione). Inoltre nel paese, stando ai sondaggi, è elevatissima la quota di persone che non intendono vaccinarsi (addirittura superiore al 50 per cento). Da un lato quindi, ci sono fortissimi ritardi e inefficienze da parte dello stato nel piano di distribuzione del vaccino e dall’altro gran parte della popolazione è scettica rispetto a un farmaco approvato rapidamente. I possibili prodotti di questo mix sono l’incapacità di uscire dall’emergenza e l’esplosione di nuove proteste in stile “gilet gialli”.

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Il presidente Emmanuel Macron sta cercando di imprimere un’accelerazione al piano, ma le soluzioni individuate sembrano indicare che data la situazione è mosso quasi dalla disperazione. Per aggiustare il piano strategico ha assunto dei consulenti di McKinsey, che in particolare dovranno fornire soluzioni sulla logistica. Mentre per arginare le proteste e convincere gli scettici, Macron si è inventato un “collettivo” che ha il compito di dare consigli e monitorare la campagna di vaccinazione composto da 35 cittadini scelti a sorte.

 

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Già l’anno scorso Macron si era inventato la “Convenzione cittadina per il clima”, composta da 150 cittadini sorteggiati per proporre al governo misure per la lotta ai cambiamenti climatici. Ora si replica con i vaccini. Nel paese di Louis Pasteur, uno dei pioniere nella ricerca dei vaccini, Macron sceglie il metodo Rousseau dell’“uno vale uno”. Il tecno-populismo fatto di McKinsey e assemblee del popolo non porterà a nulla di buono e potrebbe rivelarsi un boomerang per lo stesso Macron. Solo due anni fa l’allora vicepremier Luigi Di Maio creò un grande incidente diplomatico incontrando i gilet gialli per convincerli ad adottare la piattaforma di Casaleggio. Sembra paradossale, ma se avesse provato a venderla all’Eliseo forse avrebbe avuto successo.

 

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