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passeggiate romane

Dopo le parole di Renzi, Conte medita se deporre il fioretto e impugnare la clava

Il premier, approfittando del periodo di vacanze, farà finta di niente, convinto che tanto il Partito democratico lo supporterà sempre e comunque, o farà un gesto verso i suoi alleati più fedeli?

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Non c’è stato nessun commento ufficiale del Partito democratico alle dichiarazioni molto dure di Matteo Renzi contro Conte. La linea del Nazareno è infatti quella di fare uscire allo scoperto  il presidente del Consiglio e di fargli prendere l’iniziativa. “Lui è il capo di questa alleanza, non il notaio. Deve trovare una sintesi, essere protagonista. Insomma sporcarsi le mani”, è il leitmotiv che circola fra i dem di rito zingarettiano . Anche nel Partito democratico, dove pure monta la rabbia nei confronti del leader di Italia viva, ci si rende conto che, come più volte ha ribadito Zingaretti, “così non si può andare avanti”. Il premier con la pochette alla fine sarà costretto a lasciare il fioretto e impugnerà la clava? 

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Non c’è stato nessun commento ufficiale del Partito democratico alle dichiarazioni molto dure di Matteo Renzi contro Conte. La linea del Nazareno è infatti quella di fare uscire allo scoperto  il presidente del Consiglio e di fargli prendere l’iniziativa. “Lui è il capo di questa alleanza, non il notaio. Deve trovare una sintesi, essere protagonista. Insomma sporcarsi le mani”, è il leitmotiv che circola fra i dem di rito zingarettiano . Anche nel Partito democratico, dove pure monta la rabbia nei confronti del leader di Italia viva, ci si rende conto che, come più volte ha ribadito Zingaretti, “così non si può andare avanti”. Il premier con la pochette alla fine sarà costretto a lasciare il fioretto e impugnerà la clava? 

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Il documento sul Recovery del Partito democratico, che è stato portato da Andrea Orlando e Cecilia D’Elia al tavolo con Gualtieri, è stato discusso per giorni dalla segreteria del Partito democratico, nonostante il periodo di festa. Un motivo di orgoglio al Nazareno: “Nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia del Covid,  siamo rimasti forse l’unico partito che ancora dibatte e litiga per la stesura di un documento programmatico”. Unico interrogativo: Giuseppe Conte, approfittando del periodo di vacanze, farà finta di niente, convinto che tanto il Partito democratico lo supporterà sempre e comunque, o farà un gesto verso i suoi alleati più fedeli? Il Pd attende, con la tentazione sempre più forte di rovesciare il tavolo.

                                 

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Sempre sul Partito democratico: nonostante la linea rigorista sul Covid, permangono dubbi sull’obbligatorietà per legge del vaccino. Il rischio è che possa essere una norma incostituzionale, se non ben scritta e indirizzata a categorie circoscritte. Morale della favola: in Italia non ci sarà mai l’obbligatorietà, con buona pace dei tanti virologi che insistono su questa ipotesi.

 

In Calabria, l’alleanza Pd-M5s fa passi in avanti. Se nelle scorse regionali vinte da Jole Santelli i candidati a sinistra furono ben tre, ora c’è un tavolo delle opposizioni che potrebbe portare a un candidato unico. “E con buone possibilità di vittoria”, giurano dal Nazareno.

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