PUBBLICITÁ

I tabù della Germania

Daniel Mosseri

In Sassonia-Anhalt c’è  un altro asse Cdu-AfD sul canone tv contenuto (per ora) da un licenziamento in tronco

PUBBLICITÁ

In Sassonia-Anhalt il governatore Reiner Haseloff ha licenziato il ministro dell’Interno, Holger Stahlknecht. La notizia sembrerebbe di respiro solo tedesco se non fosse che Haseloff guida il Land orientale per i colori della Cdu, che il ministro silurato è il leader regionale dello stesso partito, che la questione fra i due è strettamente politica e, come ha notato la Welt, “che una decisione del genere non si ricorda nella storia della Repubblica federale”. Di quale colpa si è macchiato Stahlknecht? L’ormai ex ministro ha violato un tabù vecchio quanto la Germania post bellica facendo l’occhiolino al partito che nel Parlamento di Magdeburgo siede a destra della Cdu: i sovranisti di AfD. Stahlknecht condivide la loro opinione: aumentare il canone radiotelevisivo di 86 centesimi di euro al mese è sbagliato, meglio sarebbe invitare la radio-tv pubblica a fare più economia e a raccontare ai tedeschi con più attenzione quello che succede nei Länder orientali. La posizione di Stahlknecht è ampiamente controcorrente e anche un po’ oziosa: l’aumento del canone da 17,50 a 18,36 euro mensili è stato concordato lo scorso giugno dai 16 primi ministri di tutti i Länder. Moltiplicati per decine di milioni di abbonati e per dodici mesi l’anno, gli 86 centesimi dovrebbero fruttare 1,5 miliardi in quattro anni alle diverse Rai tedesche – peraltro prive di pubblicità.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


In Sassonia-Anhalt il governatore Reiner Haseloff ha licenziato il ministro dell’Interno, Holger Stahlknecht. La notizia sembrerebbe di respiro solo tedesco se non fosse che Haseloff guida il Land orientale per i colori della Cdu, che il ministro silurato è il leader regionale dello stesso partito, che la questione fra i due è strettamente politica e, come ha notato la Welt, “che una decisione del genere non si ricorda nella storia della Repubblica federale”. Di quale colpa si è macchiato Stahlknecht? L’ormai ex ministro ha violato un tabù vecchio quanto la Germania post bellica facendo l’occhiolino al partito che nel Parlamento di Magdeburgo siede a destra della Cdu: i sovranisti di AfD. Stahlknecht condivide la loro opinione: aumentare il canone radiotelevisivo di 86 centesimi di euro al mese è sbagliato, meglio sarebbe invitare la radio-tv pubblica a fare più economia e a raccontare ai tedeschi con più attenzione quello che succede nei Länder orientali. La posizione di Stahlknecht è ampiamente controcorrente e anche un po’ oziosa: l’aumento del canone da 17,50 a 18,36 euro mensili è stato concordato lo scorso giugno dai 16 primi ministri di tutti i Länder. Moltiplicati per decine di milioni di abbonati e per dodici mesi l’anno, gli 86 centesimi dovrebbero fruttare 1,5 miliardi in quattro anni alle diverse Rai tedesche – peraltro prive di pubblicità.

PUBBLICITÁ

 

Stahlknecht sapeva bene che il suo “nein” rischiava di spaccare il partito e forse anche la maggioranza Cdu-socialdemocratici-Verdi al potere a Magdeburgo. La cosiddetta coalizione Kenya fu varata da un rieletto Haseloff nel 2016 dopo la vittoria a valanga di AfD alle elezioni di quell’anno (da 0 a 24 per cento). Poiché la grande coalizione non bastava più, Haseloff imbarcò anche gli ecologisti e Stahlknecht, già leader regionale della Cdu, fu ben contento di lasciare al governatore l’onore e l’onere di allearsi con le sinistre. Venerdì la pugnalata alla schiena: intervistato dal Magdeburger Volksstimme, il ministro dell’Interno tiene il punto sul no all’aumento del canone, tirando da solo le conseguenze: Verdi e Spd non ci staranno “e ciò porterà a un governo di minoranza della Cdu”, per la gioa di AfD, “e a elezioni regionali il 6 giugno 2021”. Memore dell’ira funesta di Angela Merkel quando lo scorso febbraio i deputati della Cdu in Turingia tentarono di mandare a case le sinistre con l’appoggio di AfD, Haseloff ha mandato il ministro a casa su due piedi fra il plauso degli alleati di governo secondo quali Stahlknecht pensava solo al ribaltone. Resta adesso da vedere se la Cdu regionale farà quadrato attorno al governatore o se sarà tentata di seguire le sirene dell’ex ministro e di AfD. Se così sarà c’è da scommettere che la Merkel non resterà a guardare.

 

PUBBLICITÁ
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ