PUBBLICITÁ

Editoriali

Rifondazione socialista in salsa verde

Redazione

Il segretario del Partito socialista francese Olivier Faure vuole radunare sinistra ed ecologisti per le presidenziali del 2022

PUBBLICITÁ

Il ciclo aperto da François Mitterrand nel 1971 “è finito”, ha detto ieri Olivier Faure, segretario nazionale del Partito socialista (Ps) francese, prima di aggiungere: “I socialisti devono accettare l’idea di rifondare il partito da cima a fondo”. Quarantanove anni fa, a Epinay, periferia a nord di Parigi, è nato il Ps che fino al 2012, quando è stato eletto François Hollande, faceva ancora sognare la Francia progressista. Ma “quel nome oggi è frainteso, viene collegato a determinate misure, a determinate epoche, non rappresenta più ciò che siamo diventati”, ha spiegato Faure, invocando una nuova denominazione per la sua formazione politica. La rosa rossa socialista ora deve tingersi di verde se vuole avere un ruolo da protagonista. E il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha indicato la strada alle ultime amministrative, conquistando il secondo mandato con una campagna molto green.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Il ciclo aperto da François Mitterrand nel 1971 “è finito”, ha detto ieri Olivier Faure, segretario nazionale del Partito socialista (Ps) francese, prima di aggiungere: “I socialisti devono accettare l’idea di rifondare il partito da cima a fondo”. Quarantanove anni fa, a Epinay, periferia a nord di Parigi, è nato il Ps che fino al 2012, quando è stato eletto François Hollande, faceva ancora sognare la Francia progressista. Ma “quel nome oggi è frainteso, viene collegato a determinate misure, a determinate epoche, non rappresenta più ciò che siamo diventati”, ha spiegato Faure, invocando una nuova denominazione per la sua formazione politica. La rosa rossa socialista ora deve tingersi di verde se vuole avere un ruolo da protagonista. E il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha indicato la strada alle ultime amministrative, conquistando il secondo mandato con una campagna molto green.

PUBBLICITÁ

 

“Ci vuole un vero big bang della sinistra e dell’ecologia nel 2021”, ha dichiarato Faure, convinto che solo l’unione delle sinistre con una sensibilità verde possa incarnare un progetto vincente alle regionali del prossimo anno. E per le presidenziali del 2022 vale lo stesso discorso. Le sanguinose primarie interne del 2017 hanno lasciato un gusto amaro. Nessuno tra Arnaud Montebourg, Manuel Valls e Benoît Hamon è rimasto al Ps dopo la batosta delle presidenziali di tre anni fa. E per evitare di assistere nuovamente a uno stucchevole teatrino dell’ego, Faure ha fatto la seguente proposta: la sostituzione del tradizionale sistema di designazione del candidato con delle “primarie delle idee” allargate, coinvolgendo anche gli ecologisti. Il “progetto” viene prima delle “persone”, afferma Faure, e se ci saranno dei “terreni di discordia”, saranno i francesi a decidere. Per il segretario Ps, le candidature solitarie à la Mélenchon, leader della France insoumise, sono della “macchine destinate a perdere”. La parola d’ordine in casa socialista è “rassembler”: radunare sinistra e ecologisti sotto uno stesso tetto.

 

PUBBLICITÁ
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ