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Il piano di Londra per tornare alla normalità

Cristina Marconi

Dopo i test a tappeto, Boris Johnson lancia i test rapidi ogni giorno per evitare l'autoisolamento 

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Quando a settembre aveva accennato al progetto “Moonshot” – ti testi ogni giorno mentre ti trucchi o ti fai la barba e se sei negativo ti unisci a un mondo tornato a girare quasi normalmente, sennò stai a casa – Boris Johnson aveva ancora l’aria di uno che le sparava grosse davanti a una situazione di cui non riusciva ad afferrare nulla. Ora che deve salvare soprattutto se stesso ed evitare la sua pronta rottamazione nel periodo delicatissimo che ci sarà tra la Brexit e la distribuzione di un vaccino, ovvero il tipo di photo opportunity che i Tory potrebbero negargli dopo la performance scadente dell’ultimo anno, la speranza è (quasi) tutta appesa al progetto pilota iniziato a Liverpool: testare ogni giorno e per una settimana chi è entrato in contatto con un positivo, senza chiedergli di isolarsi a meno che non lo sia anche lui.

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Quando a settembre aveva accennato al progetto “Moonshot” – ti testi ogni giorno mentre ti trucchi o ti fai la barba e se sei negativo ti unisci a un mondo tornato a girare quasi normalmente, sennò stai a casa – Boris Johnson aveva ancora l’aria di uno che le sparava grosse davanti a una situazione di cui non riusciva ad afferrare nulla. Ora che deve salvare soprattutto se stesso ed evitare la sua pronta rottamazione nel periodo delicatissimo che ci sarà tra la Brexit e la distribuzione di un vaccino, ovvero il tipo di photo opportunity che i Tory potrebbero negargli dopo la performance scadente dell’ultimo anno, la speranza è (quasi) tutta appesa al progetto pilota iniziato a Liverpool: testare ogni giorno e per una settimana chi è entrato in contatto con un positivo, senza chiedergli di isolarsi a meno che non lo sia anche lui.

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Per ora e fino al 2 dicembre il paese continuerà a essere in lockdown, con le scuole aperte e senza troppa attenzione al rispetto delle regole, ma in attesa della “cavalleria scientifica” che in questi giorni di annunci di vaccini appare finalmente “all’orizzonte”, il premier britannico Johnson ha annunciato un futuro a macchia di leopardo, di rigide misure modulate a livello territoriale, che fa infuriare i suoi compagni Tory ma che, grazie al sistema di test rapidi potrà forse essere meno pesante che in passato. Entro la fine dell’anno “inizieremo a dispiegare questi test nel Servizio sanitario nazionale e nelle case di cura in Inghilterra, in modo che la gente possa tornare ad abbracciare e a stringere le mani delle persone amate invece di salutarle dalla finestra”, ha annunciato il premier in video, essendo lui stesso isolato per due settimane.

 

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Questo tipo di approccio sarà usato ovunque, in tutto il paese e non solo nelle zone “tier 3”, quelle con ristoranti e locali chiusi, o in quelle “tier 2”, in cui solo i pub che servono anche cibo potranno rimanere aperti, nella speranza di non arrivare mai più a dover ricorrere a un lockdown totale. La differenza con il passato è che le autorità locali non avranno la possibilità di negoziare le misure, per evitare che si riapra uno scontro come quello con il sindaco di Manchester Andy Burnham, e che già nel “tier 2”, livello intermedio, i pub che vendono solo da bere dovranno chiudere i battenti.

 

Nell’annunciare il suo controverso “piano d’inverno” Johnson si è scusato più volte, ha elogiato la risposta della gente e ha ammesso che “nessun premier in tempo di pace ha mai chiesto così tanto ai britannici”, ma sa che il passaggio parlamentare delle misure da applicare da qui a marzo è tutt’altro che scontato, perché ormai il partito, sfiancato da mesi di messaggi confusi, procede in ordine sparso. E c’è una fronda di 70 deputati, membri di quel “Covid recovery group” che per aggressività e sprezzo del dettaglio ricorda da vicino i gruppi brexitari degli anni passati, decisa a ottenere uno studio d’impatto delle misure per verificare che “salvino più vite di quelle che costano”: hanno mandato una lettera a Boris Johnson sottolineando che bisogna dare “pari dignità ad altre malattie letali come il cancro, la demenza senile e i problemi cardiovascolari”, oltre ovviamente a povertà e salute mentale. Sono abbastanza da azzerare la maggioranza dei Tory, qualora il Labour decidesse di opporsi alle misure, che ha criticato ma che per senso di responsabilità ha sempre votato. A irritare i deputati – ma anche il cancelliere Rishi Sunak è critico – è la severità nei confronti del settore della ristorazione e degli alberghi, mentre negli stadi potranno tornare fino a quattromila persone, e il fatto che la suddivisione in zone, rivista ogni 14 giorni, prevede la maggior parte del paese in zona 2 o 3 già dalla settimana prossima.

 

L’annuncio verrà fatto giovedì, mentre oggi sarà presentato il “test and release”, letteralmente “testa e rilascia”, anche per ridare vita al mondo dei viaggi: chi arriva dai paesi considerati a rischio, come l’Italia, non dovrà più stare in quarantena per due settimane ma solo per cinque, prima di essere testato ed eventualmente “liberato”. Chi vorrà potrà invece spendere 100 sterline e comprare un test rapido. 

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