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l'intervista al capo di full fact

Così si combatte la disinformazione sui vaccini

Gregorio Sorgi

C'è un sito inglese che con il suo team di ricercatori monitora gli argomenti di tendenza sui social e scova le fake news. Parla il direttore di Full Fact

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La notizia dello sviluppo di un vaccino anti Covid ha segnato il ritorno della propaganda no-vax. “Queste teorie non sono mai scomparse del tutto. Sono aumentate dopo l’annuncio dell’azienda farmaceutica Pfizer, e ce lo aspettavamo: le fake news seguono il flusso delle notizie reali”, spiega al Foglio Tom Phillips, giornalista e direttore di Full Fact, il primo sito di fact checking in Gran Bretagna che ora combatte contro il complottismo no vax. A Londra si parla molto di questo rischio, tanto che il Government Communications Headquarters (GCHQ) – l’agenzia dei servizi segreti che si occupa di sicurezza informatica – ha il compito di neutralizzare la disinformazione no-vax proveniente dai paesi ostili. Phillips sostiene che la maggior parte delle fake news è diffusa da profili individuali, che spesso mischiano teorie preesistenti e molto diverse tra di loro. Il bersaglio principale dei negazionisti è Bill Gates, che ha finanziato la ricerca medica sul vaccino. “Una delle teorie più popolari sostiene che la pandemia sia un tentativo per controllare la popolazione attraverso l’istallazione di microchip e che Bill Gates ne sia l’artefice. I complottisti hanno bisogno di un capro espiatorio. A loro conviene puntare il dito contro un individuo e proclamare: ‘E’ lui il colpevole’”.

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La notizia dello sviluppo di un vaccino anti Covid ha segnato il ritorno della propaganda no-vax. “Queste teorie non sono mai scomparse del tutto. Sono aumentate dopo l’annuncio dell’azienda farmaceutica Pfizer, e ce lo aspettavamo: le fake news seguono il flusso delle notizie reali”, spiega al Foglio Tom Phillips, giornalista e direttore di Full Fact, il primo sito di fact checking in Gran Bretagna che ora combatte contro il complottismo no vax. A Londra si parla molto di questo rischio, tanto che il Government Communications Headquarters (GCHQ) – l’agenzia dei servizi segreti che si occupa di sicurezza informatica – ha il compito di neutralizzare la disinformazione no-vax proveniente dai paesi ostili. Phillips sostiene che la maggior parte delle fake news è diffusa da profili individuali, che spesso mischiano teorie preesistenti e molto diverse tra di loro. Il bersaglio principale dei negazionisti è Bill Gates, che ha finanziato la ricerca medica sul vaccino. “Una delle teorie più popolari sostiene che la pandemia sia un tentativo per controllare la popolazione attraverso l’istallazione di microchip e che Bill Gates ne sia l’artefice. I complottisti hanno bisogno di un capro espiatorio. A loro conviene puntare il dito contro un individuo e proclamare: ‘E’ lui il colpevole’”.

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Full Fact ha un team di ricercatori che monitorano gli argomenti di tendenza sui social e scovano le fake news. “Prestiamo grande attenzione ai messaggi ricorrenti sulle piattaforme; sono il segnale che un tema è importante e si diffonde rapidamente. A questo punto i ricercatori raccolgono i dati per verificare la veridicità del contenuto”. Ovviamente Full Fact non ha il potere di rimuovere una fake news però può contattare il social in cui è stata pubblicata, che interviene a sua volta. “Abbiamo una partnership con Facebook, cui segnaliamo i contenuti sospetti. Solitamente i nostri ricercatori preparano un articolo in cui elencano i motivi per cui il messaggio è falso. Questo testo viene allegato all’articolo originale, e allo stesso tempo Facebook prende delle misure per ridurre la diffusione della fake news”.

 

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Spesso i fact checker sono descritti come censori inflessibili, che rimuovono ogni contenuto sospetto senza rispetto per la libertà di espressione. Phillips riconosce che esiste questo rischio, e non crede affatto che la censura sia la soluzione ideale. “Se un contenuto è ambiguo, nel senso che può essere interpretato in diversi modi dal lettore, ci limitiamo ad aggiungere le informazioni mancanti. Non ne viene ridotta la diffusione sui social, non sarebbe giusto. Nel complesso non c’è nulla di male a sbagliarsi su internet. Il problema è che in alcune circostanze questi malintesi possono recare danni a soggetti terzi”.

 

 

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Quali sono le teorie principali dei no-vax? “Esistono due filoni di pensiero inconciliabili tra di loro. Innanzitutto c’è chi è convinto che il vaccino sia dannoso per la salute e che sia tra le cause dell’autismo. Questa teoria è stata studiata per anni, ma non è mai stata trovata alcuna prova. La seconda spiegazione ha un sottotono più complottista, e sostiene che il vaccino sia un tentativo di controllare e tracciare la popolazione”. L’annuncio della cura anti Covid in che modo ha condizionato il dibattito? “Il vaccino che sarà sviluppato da Pfizer utilizzerà delle tecniche innovative (verrà usata la sequenza del materiale genetico del virus, ndr) e questo ha dato vita a un nuovo filone complottista, secondo cui il vaccino riscriverà il tuo dna. Ovviamente, anche questa teoria è completamente falsa. Infine c’è chi critica la cura da un punto di vista logistico piuttosto che sanitario: sarà obbligatorio, da chi verrà distribuito, le aziende farmaceutiche saranno penalmente responsabili per gli effetti collaterali?”. Alcuni sostengono che l’attuale situazione di emergenza potrebbe risultare in una procedura affrettata e produrre un vaccino poco efficace. Anche questa è una fake news? “Niente affatto. Questo è un timore legittimo anche se finora non c’è alcuna prova a sostegno. Tuttavia, non abbiamo mai detto che il nuovo vaccino sarà sicuro al 100 per cento. E’ semplicemente troppo presto per dirlo, anche se sono fiducioso che sarà così”. Secondo Phillips un altro rischio è che la cura anti Covid venga politicizzata. Finora la destra è stata più restia a indossare le mascherine e ad accettare il lockdown. Succederà lo stesso anche per il nuovo vaccino? “Ovviamente non c’è alcun motivo per cui le tue idee politiche dovrebbero influenzare il tuo parere su un fatto puramente scientifico. Tradizionalmente in Gran Bretagna la disinformazione sui vaccini è stata opera sia della destra sia della sinistra. Tuttavia, questa volta lo scetticismo verso il lockdown proviene soprattutto dalla destra, e potrebbe innescare una dinamica mai vista. Vedremo se i Covid-scettici di oggi diventeranno i no vax di domani”.

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