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Merkel chiede ai tedeschi di restare a casa mentre elabora un nuovo lockdown

Daniel Mosseri

Länder e governo hanno mantenuto la promessa di mantenere aperte scuole e asili ma ci sono novità in arrivo. “In Germania abbiamo dodici milioni di scolari e un milione di insegnanti: si tratta di tante persone. Tutti gli altri devono evitare di avere contatti”, dice la Cancelliera

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Avanti senza grandi cambiamenti per altri nove giorni. Nella conferenza stampa subito successiva al vertice fra Stato e Länder sulla lotta al coronavirus, Angela Merkel ha riconosciuto che “la grande maggioranza degli stati federati era dell’opinione di non apportare modifiche legali provvisorie” alla strategia del lockdown parziale partorita lo scorso 2 novembre. Affiancata in rappresentanza dei Länder dal borgomastro di Berlino Michael Müller e dal governatore bavarese Markus Söder, la cancelliera ha anche fatto capire che dal 25 novembre si cambia musica. In attesa di quella data, la leader tedesca ha spiegato che i numeri dei contagi “stagnano” per cui i tedeschi devono ridurre al massimo i contatti sociali. E devono restare a casa soprattutto in caso di malessere: “Nei mesi invernali registriamo milioni di casi di raffreddore i cui sintomi sono difficili da distinguere da quelli del coronavirus”. Da cui l’appello a non andare al lavoro, “finché ve lo dirà il vostro medico”. Merkel ha anche annunciato che da dicembre le persone appartenenti ai gruppi più vulnerabili - leggi anziani, diabetici, pazienti oncologici, persone con ridotta capacità respiratoria - riceveranno una mascherina FFP2 alla settimana. Molto pratica, la cancelliera si è anche detta “soddisfatta” della soluzione trovata per evitare che gli ospedali pieni di malati, e dunque obbligati a rimandare le operazioni non urgenti, perdano soldi. 

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Avanti senza grandi cambiamenti per altri nove giorni. Nella conferenza stampa subito successiva al vertice fra Stato e Länder sulla lotta al coronavirus, Angela Merkel ha riconosciuto che “la grande maggioranza degli stati federati era dell’opinione di non apportare modifiche legali provvisorie” alla strategia del lockdown parziale partorita lo scorso 2 novembre. Affiancata in rappresentanza dei Länder dal borgomastro di Berlino Michael Müller e dal governatore bavarese Markus Söder, la cancelliera ha anche fatto capire che dal 25 novembre si cambia musica. In attesa di quella data, la leader tedesca ha spiegato che i numeri dei contagi “stagnano” per cui i tedeschi devono ridurre al massimo i contatti sociali. E devono restare a casa soprattutto in caso di malessere: “Nei mesi invernali registriamo milioni di casi di raffreddore i cui sintomi sono difficili da distinguere da quelli del coronavirus”. Da cui l’appello a non andare al lavoro, “finché ve lo dirà il vostro medico”. Merkel ha anche annunciato che da dicembre le persone appartenenti ai gruppi più vulnerabili - leggi anziani, diabetici, pazienti oncologici, persone con ridotta capacità respiratoria - riceveranno una mascherina FFP2 alla settimana. Molto pratica, la cancelliera si è anche detta “soddisfatta” della soluzione trovata per evitare che gli ospedali pieni di malati, e dunque obbligati a rimandare le operazioni non urgenti, perdano soldi. 

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Länder e governo hanno mantenuto la promessa di mantenere aperte scuole e asili ma anche in questo settore, difeso con le unghie dalle amministrazioni regionali gelosissime delle proprie competenze quasi esclusive, ci sono novità in arrivo. “In Germania abbiamo dodici milioni di scolari e un milione di insegnanti: si tratta di tante persone”, ha osservato Merkel, spiegando che proprio per questo motivo “tutti gli altri devono evitare di avere contatti”. È stato poi Söder a spiegare che “certo, vogliamo lasciare le scuole aperte, ma mi domando se negli hotspot abbia ancora senso farlo“. Scisso fra il suo ruolo di rappresentante dei Länder contrari al cambiamento e di presidente di una Baviera martoriata dal Covid-19 (soprattutto nei distretti al confine con l’Austria appena entrata in lockdown), Söder ha immaginato che dal 25 novembre in poi gli studenti liceali possano frequentare la scuola a ranghi ridotti mentre gli alunni delle elementari dovranno usare la mascherina. Comunque vada, “sarà necessaria molta flessibilità nella burocrazia scolastica per assicurare agli studenti un anno giusto”.

  

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Governatore e cancelliera hanno poi messo l’accento sui due indicatori ai quali la Germania guarda con più attenzione: il numero dei posti letto disponibili per le terapia intensiva e il valore di 50 contagi ogni 100 mila abitanti – un valore al di sopra del quale, ha ricordato Söder, tracciare i nuovi contagi diventa impossibile.

  

Reduce da una visita “impressionante” all’ospedale berlinese La Charité ingolfato dai malati di coronavirus, è stato il sindaco Müller a concludere la conferenza stampa. “Fra Stato e Länder non c’è scontro”, ha affermato quasi giustificare la durata senza fine dell’incontro fra le diverse articolazioni della Repubblica federale, “ma stiamo lavorando a un concetto di lunga durata: non possiamo cambiare le misure anti-pandemia di settimana in settimana”. E senza menzionare la minaccia da parte dell’associazione degli albergatori e ristoratori tedeschi, Dehoga, di portare il governo davanti alla Corte costituzionale se dall’esecutivo non arriveranno compensi per il fatturato precipitato a zero, ha concluso osservando “che serve un concetto nuovo per il funzionamento dei teatri, della ristorazione” e di tutti i settori più colpiti dal lockdown parziale. Berlino e le 16 capitali regionali hanno nove giorni per trovare la quadra.

 

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