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Tutte contro Cummings. Le donne di Downing Street sconfiggono il braccio destro di BoJo

Gregorio Sorgi

Le dimissioni del portavoce del governo britannico, Lee Cain, raccontano che il potente braccio destro del premier e il suo "club dei ragazzi macho” da oggi sono un po' meno intoccabili 

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L’alleanza tra le donne di Downing Street ha sconfitto Dominic Cummings, il potente braccio destro del premier Boris Johnson. Negli ultimi giorni si è consumato l’ennesimo scontro intestino tra i consiglieri del primo ministro che ha portato alle dimissioni di Lee Cain, portavoce e spin doctor del governo e alleato di fiducia di Cummings. Cain aveva chiesto di diventare chief of staff, un importante ruolo di coordinamento nella macchina governativa. Il chief of staff occupa la stanza accanto al premier a Downing Street; il capo del governo non può fare nulla a sua insaputa.

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L’alleanza tra le donne di Downing Street ha sconfitto Dominic Cummings, il potente braccio destro del premier Boris Johnson. Negli ultimi giorni si è consumato l’ennesimo scontro intestino tra i consiglieri del primo ministro che ha portato alle dimissioni di Lee Cain, portavoce e spin doctor del governo e alleato di fiducia di Cummings. Cain aveva chiesto di diventare chief of staff, un importante ruolo di coordinamento nella macchina governativa. Il chief of staff occupa la stanza accanto al premier a Downing Street; il capo del governo non può fare nulla a sua insaputa.

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Cummings naturalmente ha sponsorizzato la nomina di Cain, che gli avrebbe permesso di avere un suo uomo di fiducia in uno dei ruoli nevralgici. L’ex portavoce è uno dei tanti reduci della campagna per il Leave del 2016 - allora guidata da Cummings - che oggi svolge un incarico di primo piano nel governo. Successivamente Cain ha lavorato come portavoce di Johnson al ministero degli Esteri, e lo ha seguito a Downing Street nel luglio 2019. Annunciando le dimissioni a fine anno, Cain ha scritto che “è stato un privilegio lavorare per Johnson per tre anni e avere fatto parte della squadra che lo ha aiutato a vincere le primarie dei Tory e conquistare la più grande maggioranza conservatrice (nelle elezioni del 2019, ndr) degli ultimi trent’anni”.

 

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La sua possibile nomina ha scatenato una rivolta a Downing Street e tra il gruppo parlamentare dei Tory, che mal sopportano il potere enorme esercitato dal braccio destro di Johnson. Le loro critiche erano indirizzate a Cain ma il vero obiettivo era Cummings. Alcuni lo paragonano a Tony Soprano: “Cummings vuole nominare il suo tirapiedi come consigliere. Ma lui resterebbe il vero capo”. Lo stratega conservatore ha creato un vero e proprio culto della personalità; viene considerato l’artefice dei successi di Johnson ed è diventato famoso per i metodi spietati con cui liquida i suoi avversari interni. Il suo carattere diffidente e autoritario - David Cameron lo aveva soprannominato “uno psicopatico di professione” - ha inquinato il clima tra i collaboratori del premier, molti dei quali vogliono liberarsi di lui il prima possibile.

 

Stavolta sono state le donne di Downing Street a guidare la rivolta contro il clan di Dominic Cummings. Secondo le indiscrezioni la fidanzata del premier Carrie Symonds, ex capa della comunicazione dei Tory, lo ha persuaso a bocciare la nomina di Cain, ritenendolo il responsabile della pessima comunicazione di Downing Street durante la crisi sanitaria. Anche Munira Mirza e Allegra Stratton, due consigliere molto in alto nelle gerarchie del premier, si sono opposte alla promozione dell’ex portavoce. L’addio di Cain apre grandi prospettive per Stratton, che è appena arrivata a Downing Steeet e da gennaio sarà il volto della conferenza stampa giornaliera introdotta dal governo. Un ex collaboratrice di Johnson, dimessasi l’anno scorso a causa dei dissidi con Cummings, ha spiegato a Politico che la rivolta delle donne è stata dettata dalla loro insofferenza nei confronti del “club dei ragazzi macho” guidato dal braccio destro del premier.

 

La bocciatura di Cain è il segno di come Cummings non sia più intoccabile. Johnson e il suo collaboratore sono in disaccordo su alcuni temi, come la costruzione della ferrovia HS2 per collegare le principali città britanniche. La violazione del lockdown da parte di Cummings - che lo scorso aprile ha viaggiato da Londra a Barnard Castle per andare a trovare i suoi genitori - ha dato vita a un enorme scandalo che ha macchiato la reputazione del governo. Dopo l’addio di Cain alcuni retroscena parlano addirittura di un imminente divorzio tra Cummings e Johnson, un esito impensabile fino a pochi mesi fa. Alistair Campbell, l’ex spin doctor di Tony Blair, diceva che quando il portavoce di un leader diventa la notizia, è giunto il momento di farsi da parte. Secondo questa regola Cummings si sarebbe già dovuto dimettere tempo fa.

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