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Biden è a un passo dalla Casa Bianca

Dopo la Georgia, anche la Pennsylvania. Il voto per posta rompe il mito del "miraggio rosso". Ora la mappa è tutta blu, e "sleepy Joe" destinato a una vittoria ampia. Occhio alle 18, quando potremmo sapere chi è il nuovo presidente 

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Joe Biden è sempre più vicino alla Casa Bianca. C'è stato il sorpasso sia in Georgia sia in Pennsylvania, il cosiddetto “miraggio rosso” che ha condizionato le ore successive al voto – e anche la strategia di Donald Trump – è scomparso. Ora si vede il blu, sulla mappa elettorale degli Stati Uniti.

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Joe Biden è sempre più vicino alla Casa Bianca. C'è stato il sorpasso sia in Georgia sia in Pennsylvania, il cosiddetto “miraggio rosso” che ha condizionato le ore successive al voto – e anche la strategia di Donald Trump – è scomparso. Ora si vede il blu, sulla mappa elettorale degli Stati Uniti.

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Cosa aspettarci adesso

Si aspetta: probabilmente tra le 17 e le 18 di oggi, potremo togliere tutti i condizionali e le cautele nelle analisi sulle elezioni americane.

E Trump? Non sembra intenzionato ad abbandonare la sua strategia (anche a giudicare dalla tempesta di email che la sua campagna elettorale ha creato), come scrivevamo in un articolo precedente

Con il viso teso e la voce controllata, Trump ha fatto quello che nel suo mondo si avvicina di più a un concession speech. Ha parlato esplicitamente di brogli. Anzi di più, di una ampia cospirazione di media, Partito Democratico, gruppi di Wall Street, big tech, città corrotte come Detroit e Philadelphia, impiegati degli uffici elettorali, addetti ai seggi: tutti coalizzati come un sol uomo per truffarlo e privarlo della sua legittima seconda presidenza. “Se si contano i voti legali, ho vinto con ampio margine. Ma non se conti anche i voti illegali e rubi le elezioni. Stanno cercando in modo molto evidente di commettere una frode. Faremo ricorso. Ci sono stati molti imbrogli e non possiamo sopportarli nel nostro Paese. Non è questione di chi vince, è questione di democrazia”. E via così per quasi mezz’ora, in un discorso che, nelle ore che sono seguite, è stato definito sui media in vari modi poco lusinghieri, da“patetico” a “disgustoso”, da “offensivo” a “ridicolo”.

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