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Il canto afroamericano. Gli elettori di colore in massa per Biden

Greta Privitera

La grande mobilitazione dell’elettorato nero a favore dell'ex vicepresidente. Per gli attivisti è già festa: “Vuoi dire che Detroit salva l’America?”

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La conferma di Joe Biden alle primarie democratiche era arrivata grazie alla comunità afroamericana che si era mobilitata in suo favore. Anzi: le stesse primarie di Biden, iniziate male, hanno preso quota grazie a questo endorsement. È durato fino all’election day? “La verità è che, ancora una volta, sono gli elettori afroamericani, i neri, che si sono fatti avanti e hanno protetto la nostra democrazia. Nel paese, non c’è un blocco elettorale più leale e affidabile”, ha detto orgoglioso Antjuan Seawright, un commentatore politico democratico della Carolina del sud. “Quando la nostra comunità decide di votare, vinciamo le elezioni. Questi risultati sono solo un’ulteriore prova: nonostante la disinformazione e le bugie create ad hoc per scoraggiarci, siamo andati a fare il nostro dovere”.

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La conferma di Joe Biden alle primarie democratiche era arrivata grazie alla comunità afroamericana che si era mobilitata in suo favore. Anzi: le stesse primarie di Biden, iniziate male, hanno preso quota grazie a questo endorsement. È durato fino all’election day? “La verità è che, ancora una volta, sono gli elettori afroamericani, i neri, che si sono fatti avanti e hanno protetto la nostra democrazia. Nel paese, non c’è un blocco elettorale più leale e affidabile”, ha detto orgoglioso Antjuan Seawright, un commentatore politico democratico della Carolina del sud. “Quando la nostra comunità decide di votare, vinciamo le elezioni. Questi risultati sono solo un’ulteriore prova: nonostante la disinformazione e le bugie create ad hoc per scoraggiarci, siamo andati a fare il nostro dovere”.

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Nonostante il Covid, anche, che ha devastato in modo sproporzionato le comunità nere. Molti attivisti raccontano di aver fatto di tutto per promuovere il voto per posta e quello anticipato, a causa della pandemia: il tasso di mortalità tra le persone di colore è doppio rispetto a quello dei bianchi. Questi ultimi quattro anni a firma Trump hanno trasformato l’America in un paese sempre più ostile e lontano dai bisogni della comunità nera che ha sentito forte l’esigenza di cambiare le cose non solo per le strade e le piazze di Portland e Seattle, ma anche nelle urne.

 

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Ci sono storie molto romantiche che raccontano di un attivismo politico di quartiere che in America non si vedeva da tempo. Come quella dei pastori delle chiese afroamericane che hanno organizzato pulmini per portare i fedeli a votare, e quando non si poteva a causa delle restrizioni per il coronavirus, li hanno aiutati a registrarsi online. Nell’anno della pandemia e della lotta al razzismo guidata dal movimento Black lives matter, gli afroamericani sembrano essere fondamentali per realizzare il sogno di metà della popolazione: cacciare Trump dalla Casa Bianca.

 

Secondo gli exit poll, gli elettori afroamericani hanno sostenuto in modo schiacciante Biden con un margine dell’87 per cento contro il 12 di Trump (che è anche cresciuto rispetto al 2016). E le più fedeli sono state le donne, con il 91 per cento dei voti ai dem. Non è una novità che la popolazione nera sia per la maggior parte democratica, e anche questa volta i sondaggi preelettorali confermavano la tendenza, ma nel 2016 Hillary Clinton ha perso perché gli afroamericani non sono andati in massa a votare per lei. Anche l’elettorato di Trump è stato in parte diverso da quello del 2016 e la percentuale del voto afroamericano è cresciuto, quello delle donne nere è addirittura raddoppiato (dal 4 all’8 per cento), anche se in termini assoluti è naturalmente più basso.

 

Nella Rust Belt, il 91 per cento degli afroamericani aveva votato per la Clinton, ma solo il 59 per cento della popolazione si era registrato. Questa volta le città a maggioranza nera si sono fatte sentire quasi come ai tempi di Barack Obama. Nel 2012, a Milwaukee, nel Wisconsin, Obama aveva ottenuto circa 328 mila voti, nel 2016 Hillary Clinton 289 mila, oggi Biden più di 317 mila. Stessa storia a Detroit, in Michigan.

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A guardare la cartina, sembra impossibile pensare che abbiano vinto i blu. Infatti, il “guanto” – lo stato viene chiamato così perché ha la forma di una muffola – è tutto rosso tranne intorno alle città dove vivono in maggioranza gli afroamericani. Come Detroit che aveva sostenuto Obama con quasi 596 mila voti, la Clinton con meno di 520 mila, e oggi in 568 mila hanno premiato Biden. Sui profili social degli attivisti, si festeggia già, nonostante la partita non sia ancora chiusa. Matt, un giovane afroamericano che lavora per General Motors, ha scritto a lettere cubitali: “Vuoi dire che Detroit sta salvando l’America?”.

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