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Lezioni europee

Macron e Merkel chiudono tutto e dappertutto tranne le scuole

David Carretta

Le parole di von der Leyen sui “nemici”: il Covid e la stanchezza da Covid. L’acquisto di test antigenici per 100 milioni di euro. Domani il vertice sul virus

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Scordatevi la vaccinazione di massa a dicembre e il Natale con la famiglia allargata: l’Europa si prepara a un inverno di lockdown, probabilmente più lungo che in primavera, perché allentando le restrizioni troppo presto c’è il rischio di provocare una terza ondata di coronavirus. “Quest’anno Natale sarà un Natale diverso”, ha detto Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione è stata anche molto prudente sui vaccini. Quando le case farmaceutiche saranno pronte per la produzione, “nel migliore scenario possibile” saranno in grado di “fornire dai 20 ai 50 milioni vaccini al mese”. Ma “i grossi numeri di forniture sono attesi in aprile”.

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Scordatevi la vaccinazione di massa a dicembre e il Natale con la famiglia allargata: l’Europa si prepara a un inverno di lockdown, probabilmente più lungo che in primavera, perché allentando le restrizioni troppo presto c’è il rischio di provocare una terza ondata di coronavirus. “Quest’anno Natale sarà un Natale diverso”, ha detto Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione è stata anche molto prudente sui vaccini. Quando le case farmaceutiche saranno pronte per la produzione, “nel migliore scenario possibile” saranno in grado di “fornire dai 20 ai 50 milioni vaccini al mese”. Ma “i grossi numeri di forniture sono attesi in aprile”.

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In ogni caso “il vaccino non è l’evento miracoloso che cambia tutto da un giorno all’altro. È la luce in fondo al tunnel, ma ci vorranno diversi passi prima di uscire dal tunnel”, ha avvertito von der Leyen. Cos’è andato storto? Dopo la prima ondata “le exit strategy erano parzialmente troppo rapide e le misure sono state allentate troppo presto”, ha detto von der Leyen. Secondo il suo consigliere per il Covid-19, Peter Piot, la lezione vale per il secondo lockdown in arrivo: “Se si allentano le restrizioni troppo, andremo verso una terza ondata con altri morti”.

 

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L’Europa nelle ultime settimane è tornata in testa alla triste classifica mondiale per numero di casi: oltre 140 mila nuovi positivi al giorno nei 27 stati membri (70 mila negli Stati Uniti). In Francia Emmanuel Macron ha detto che non c’è conflitto tra economia e sicurezza nazionale, ha annunciato un lockdown nazionale a partire da venerdì, ma con scuole, aziende, uffici pubblici aperti, con un programma di sostegno economico per le attività chiuse e per garantire i salari. In Germania Angela Merkel ha consultato i governatori dei Länder e imporrà un lockdown parziale (restano aperti negozi, asili e scuole) a partire dal 2 novembre per quattro settimane.

 

Von der Leyen ha dato la sua benedizione: “Le misure coraggiose prese ora aiuteranno a salvare vite”. Oggi la Commissione ha annunciato un acquisto da 100 milioni di euro di test antigenici e chiesto ai governi di presentare a novembre una strategia nazionale sui vaccini. Inoltre si prepara alla possibilità di una chiusura di Schengen. Domani i capi di stato e di governo dei 27 discuteranno in un vertice in videoconferenza dedicato al Covid-19. I temi che il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, intende affrontare fanno pensare che l’Ue non sia riuscita a fare molto dalla primavera: riconoscimento dei test, approccio comune sui vaccini, assistenza reciproca tra stati membri in difficoltà.

 

 Le raccomandazioni che la Commissione ha proposto per prepararsi non sono state ascoltate dalle capitali. Ora c’è anche un’altra minaccia, politica. “Questa volta abbiamo di fronte due nemici”, ha detto von der Leyen: “Il coronavirus e una crescente fatica da Covid-19. Capisco che la gente sia stanca di questo virus e apprezzo i sacrifici che sta facendo. La gente soffre, socialmente e economicamente a causa delle misure di controllo. E soffre mentalmente a causa delle restrizioni”. Ma per von der Leyen “non è il momento di allentare queste misure”.

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