Editoriali

La sfida di Vox

Redazione

In Spagna l’estrema destra imbarazza i popolari con una mozione di censura

Oggi e domani nel Parlamento spagnolo si discuterà la mozione di censura che il partito di estrema destra Vox indirizza al governo guidato dal socialista Pedro Sánchez. È un meccanismo che funziona secondo il criterio della sfiducia costruttiva: in Spagna per disarcionare un premier non basta dimostrare che non è più sostenuto dalla maggioranza dei deputati, ma bisogna trovare una maggioranza di deputati che sostenga un altro candidato. Proprio così, nel 2018, nell’unico caso della storia spagnola in cui la mozione di censura abbia mai avuto successo, proprio Sánchez sostituì – in poche ore – il popolare Mariano Rajoy alla guida del paese.

 

In questo caso, la mozione presentata da Vox per sostituire il premier socialista con il proprio leader, Santiago Abascal, non ha chance (riceverà solo i 52 “sì” di Vox), ma potrebbe avere il suo peso. Infatti la destra sovranista ed estrema, che in piena escalation del contagio catalizza l’attenzione intorno a questa sua mossa esibizionista, dirige la sua mozione di sfiducia non tanto al governo, quanto all’altra opposizione, quella del Partito popolare di centrodestra. Il leader del Pp, Pablo Casado, ostenta disinteresse dicendo che non gli importa nulla di questa baracconata votata al fallimento. Ma invece è nei guai.

 

Perché se voterà “no” alla mozione di Vox contro il governo socialista, rischia di fare una figura da mollaccione presso il suo elettorato meno moderato e più incline ad analisi politiche un tanto al chilo. E se invece si asterrà sembrerà appiattirsi sul dinamismo trucista e spregiudicato di Vox e cederà quindi grandi quote di leadership dell’opposizione. Peraltro, la mossa goffa di mantenere fino all’ultimo un’incredibile suspense tra la scelta del “no” e quella dell’astensione, invece che trasmettere il disinteresse di Casado per la faccenda, ha mostrato la sua paura e ha contribuito a mantenere tutti i giorni sulle prime pagine una mozione che, di suo, tanto interessante non lo era davvero.

 

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