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Lo spot dallo Utah

"Possiamo non essere d’accordo senza odiarci"

Il video elettorale del democratico Chris Peterson, un professore di diritto che si candida per la prima volta, e del repubblicano Spencer Cox, ex sindaco e vicegovernatore dello stato americano

Greta Privitera

“C’è qualcosa che entrambi condividiamo. Possiamo dibattere sugli argomenti senza umiliarci, possiamo non essere d’accordo senza odiarci. Se vinceremo o perderemo, lavoreremo insieme. Quindi, mostriamo al paese che c’è un modo migliore”

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Nella bolgia infernale in cui si è trasformata la politica americana, questo spot sembra arrivare direttamente dal paradiso. Gli angeli sono i due candidati che corrono per diventare il prossimo governatore dello stato dello Utah, il democratico Chris Peterson, un professore di diritto che si candida per la prima volta, e il repubblicano Spencer Cox, ex sindaco e vicegovernatore. Il 3 novembre, oltre alle elezioni presidenziali, si terranno le elezioni dei governatori in undici stati.

 

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Il messaggio: “Questi sono i nostri ultimi giorni di campagna elettorale in cui stiamo correndo l’uno contro l’altro per diventare il vostro governatore”. Cox dice: “Penso che dovreste votare per me”; Peterson, guardando in camera, risponde: “Sì, ok, io invece penso che dovreste votare per me”. Poi, qualche sorrisone, e il miracolo accade: “C’è qualcosa che entrambi condividiamo. Possiamo dibattere sugli argomenti senza umiliarci, possiamo non essere d’accordo senza odiarci. Se vinceremo o perderemo, lavoreremo insieme. Quindi, mostriamo al paese che c’è un modo migliore”.

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In ultimo, il gran finale, quella frase che per legge deve essere ripetuta in ogni spot delle campagne elettorali, ma che qui fa venire i brividi: “Io sono Chris Peterson”; “Io sono Spencer Cox”, e insieme dicono: “E noi approviamo questo messaggio”.

 

In un momento storico dove il presidente degli Stati Uniti chiama il suo avversario Joe Biden “vecchio”, “stupido”, “addormentato”, “lento”, per citare solo alcuni dei nickname offensivi usati da Trump; dove le accuse sbraitate raddoppiano le idee e i programmi, questo video di soli 30 secondi, restituisce un po’ di fiducia nella politica e nel confronto pubblico.

 

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Cox ha scritto su Twitter: "Non sono sicuro che questa cosa sia mai stato fatto prima, ma il nostro dialogo politico nazionale continua a puntare al ribasso, io e il mio avversario abbiamo deciso di provare qualcosa di diverso”. Peterson aggiunge: “I valori consolidati di una transizione pacifica del potere e il lavoro con gli avversari sono parte integrante di ciò che significa essere un americano. È tempo di impegnarci a livello nazionale per riformare la decenza e la nostra repubblica democratica”. Entrambi sperano che lo stato dello Utah possa diventare un esempio per tutto il Paese e dicono che vogliono “mettere fine ai tribalismi e impegnarci a trattarci a vicenda con dignità e rispetto”.

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Tantissimi i messaggi di supporto che corrono sui social – “wow”, “ma è un sogno”. Qualche critica a Cox che quest'estate ha appoggiato Trump, anche se gli articoli del Salt Lake Tribune, il giornale della capitale, raccontano di un rapporto burrascoso col presidente. Diverse volte il vicegovernatore ha attaccato The Donald sulle relazioni con la Russia, sulle fake news che ritwitta, sulla questione del voto per posta.

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Dagli ultimi sondaggi Cox sembra essere di gran lunga il favorito, Peterson sarebbe il primo governatore democratico dello stato dal 1986. Ma almeno oggi poco importano i risultati: questi due avversari politici hanno ricordato che in effetti si può fare politica “senza odiarsi”, “senza insultarsi”. E' facile dimenticarsene.

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