PUBBLICITÁ

A Londra c’è un tormento in più. Il partito contro la cancel culture

Ecco Reclaim, fondato da Laurence Fox, l’attore diventato il paladino degli avversari del politicamente corretto. Non è stato progettato per vincere le elezioni ma per influenzare il dibattito politico. E ora Labour e Tory dovranno prendere posizione

PUBBLICITÁ

In Inghilterra non capita spesso che un divo dello spettacolo entri in politica. Per questo l’opinione pubblica non è indifferente alla nascita di Reclaim, il partito fondato da Laurence Fox, l’attore diventato famoso per i suoi commenti incendiari contro il politicamente corretto. L’ascesa di Fox come attivista inizia quasi per caso lo scorso 16 gennaio negli studi della Bbc. Quel giorno l’attore partecipa a un dibattito in diretta che divide l’opinione pubblica. “Meghan non è vittima di razzismo”, risponde Fox a chi lo accusa di esprimere il “pregiudizio bianco”. “La Gran Bretagna è il paese più tollerante al mondo”, ribadisce l’attore. Quella sera – la prima in cui “ho detto ciò che pensavo veramente”, ha detto al Daily Telegraph – gli ha cambiato la vita. Nei mesi successivi Fox ha combattuto in prima fila la guerra culturale ed è diventato il paladino degli avversari del politicamente corretto.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


In Inghilterra non capita spesso che un divo dello spettacolo entri in politica. Per questo l’opinione pubblica non è indifferente alla nascita di Reclaim, il partito fondato da Laurence Fox, l’attore diventato famoso per i suoi commenti incendiari contro il politicamente corretto. L’ascesa di Fox come attivista inizia quasi per caso lo scorso 16 gennaio negli studi della Bbc. Quel giorno l’attore partecipa a un dibattito in diretta che divide l’opinione pubblica. “Meghan non è vittima di razzismo”, risponde Fox a chi lo accusa di esprimere il “pregiudizio bianco”. “La Gran Bretagna è il paese più tollerante al mondo”, ribadisce l’attore. Quella sera – la prima in cui “ho detto ciò che pensavo veramente”, ha detto al Daily Telegraph – gli ha cambiato la vita. Nei mesi successivi Fox ha combattuto in prima fila la guerra culturale ed è diventato il paladino degli avversari del politicamente corretto.

PUBBLICITÁ

 

 

PUBBLICITÁ

L’attore cita due episodi che lo hanno convinto a entrare in politica: il processo mediatico nei confronti di Brett Kavanaugh, il giudice della Corte Suprema americana accusato di avere commesso uno stupro in epoca universitaria; e le conversazioni di Fox con i suoi figli piccoli. “Parlano del razzismo in modo ridicolo”, racconta l’attore che ha iniziato a chiedersi cosa gli venisse insegnato a scuola. “Dicono delle cose assurde, del tipo: ‘Non voglio essere razzista ma mamma cucina meglio di te”’.

 

 

Il nuovo partito non è stato progettato per vincere le elezioni ma per influenzare il dibattito politico. “Reclaim sarà per la cultura ciò che lo Ukip è stato per la Brexit”, dicono alcuni commentatori. La loro previsione è che Fox introdurrà un nuovo tema nel dibattito pubblico, e gli altri partiti saranno costretti a inseguire. L’attore, che nel 2016 ha votato Remain e in passato ha sostenuto il Labour, non si sente offeso dal paragone con l’ex partito di Nigel Farage (“piaccia o no, bisogna riconoscere che ha avuto grande successo”).

PUBBLICITÁ

 

PUBBLICITÁ

Reclaim conta dieci mila membri – che non sono pochi se si considera che il Partito conservatore ne ha appena 160 mila – e un gruppo di finanziatori facoltosi, quanto mai necessari per avere un ruolo nella politica britannica. Solo l’uomo d’affari Jeremy Hosking, storico mecenate dei Tory e arci critico della cancel culture, ha donato cinque milioni di sterline. Paradossalmente Fox è nato e cresciuto nel mondo del cinema che più ha sostenuto l’agenda del politicamente corretto, e di cui oggi non si sente più parte.

 

PUBBLICITÁ

L’attore racconta che da quando è apparso sulla Bbc molti colleghi non gli rivolgono più la parola. “Alcuni mi hanno bloccato su Twitter, altri mi hanno sostenuto in privato e poi hanno detto il contrario in pubblico”. Gli addetti ai lavori dicono che l’attivismo politico distruggerà la sua carriera cinematografica, ma lui non gli dà ascolto. “In realtà mi stanno dando solo maggiore forza. In futuro sogno di tornare nel mondo del cinema a testa alta”.

 

Di recente il centro destra britannico si è ribellato contro la presunta egemonia culturale dei progressisti. La proposta di Boris Johnson nelle scorse settimane di nominare due conservatori alla guida della Bbc e di Ofcom, l’autorità indipendente per le telecomunicazioni, è una provocazione che nasconde un obiettivo strategico. I Tory vogliono combattere la guerra culturale per distogliere l’attenzione da altri temi più problematici come l’economia o la gestione dell’emergenza sanitaria (a proposito, Fox è anche un fermo oppositore del lockdown).

 

La creazione di Reclaim spingerà sia i Tory sia il Labour a prendere una posizione più netta. Laurence Fox ha detto che non voterà per il Partito laburista finché Keir Starmer sarà leader. “Si è inginocchiato per rendere omaggio a George Floyd (l’afroamericano ucciso dalla polizia a maggio a Minneapolis, ndr) (...) Non è stato un gesto di solidarietà ma di sottomissione”. Mancano ancora quattro anni, ma questa potrebbe essere una piccola anticipazione della prossima campagna elettorale.

PUBBLICITÁ