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Kim Don Trump

Daniele Ranieri

“Non abbiate paura del Covid”, dice Trump che esce dall’ospedale. Gli sforzi da ufficio stampa nordcoreano

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Roma. “Non abbiate paura del Covid, non lasciate che domini la vostra vita. Abbiamo sviluppato, sotto l’Amministrazione Trump, grandi farmaci&competenza. Mi sento meglio di vent’anni fa!”. Così Donald Trump ha annunciato ieri l’uscita dall’ospedale e dalla paura del Covid, “mi sento finalmente davvero bene”, si va avanti, andiamo avanti. Dopo giorni in cui si sono rincorse notizie una diversa dall’altra anche all’interno del team presidenziale, Trump  annuncia la sua vittoria: ho battuto il Covid, lo possiamo battere tutti, non credete a chi dice che questa malattia ci deve condizionare e anzi “dominare”. 

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Roma. “Non abbiate paura del Covid, non lasciate che domini la vostra vita. Abbiamo sviluppato, sotto l’Amministrazione Trump, grandi farmaci&competenza. Mi sento meglio di vent’anni fa!”. Così Donald Trump ha annunciato ieri l’uscita dall’ospedale e dalla paura del Covid, “mi sento finalmente davvero bene”, si va avanti, andiamo avanti. Dopo giorni in cui si sono rincorse notizie una diversa dall’altra anche all’interno del team presidenziale, Trump  annuncia la sua vittoria: ho battuto il Covid, lo possiamo battere tutti, non credete a chi dice che questa malattia ci deve condizionare e anzi “dominare”. 

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I numeri e la traiettoria della pandemia raccontano una storia molto diversa, e anche le notizie sullo stato di salute del presidente mostrano uno scollamento tra quel che Trump vuole mostrare e quella che potrebbe essere la realtà. E’ in corso un grande duello tra media e Casa Bianca per scoprire come sta il presidente degli Stati Uniti. L’Amministrazione è stata colta di sorpresa dal contagio e dalla malattia di Trump – in un paese con soltanto sette milioni di persone positive al test – e ha  tentato in tutti i modi di trasmettere un’immagine positiva anche a costo di sembrare una dittatura asiatica di quelle che si fanno beccare a mentire in modo spettacolare. Dall’altra ci sono i media, che sentono aria da Gran finale di stagione, un ultimo atto nel quale quattro anni di mandato senza precedenti in termini di attenzione e di polemiche raggiungono il culmine, e allora tentano di rompere il velo della segretezza in nome del diritto a sapere. E poi c’è Biden, che per nulla al mondo adesso interromperebbe lo spettacolo di sfacelo che sta offrendo Trump e quindi non fa nulla che potrebbe diventare una notizia. I riflettori devono restare puntati sul candidato repubblicano. 

 

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“I tentativi di nascondere lo stato di salute non sono una novità, la novità è l’incompetenza”, dice Jonathan Swan, che segue la Casa Bianca per Axios. Venerdì lo staff ha deciso di trasferirlo all’ospedale militare Walter Reed e di farlo quando ancora era in grado di camminare e poteva proiettare un’immagine decente di salute, perché il timore era che nel giro di qualche giorno o di qualche ora avrebbe potuto finire su una barella. Da quel giorno è stata tutta una sequenza di tentativi di dipingere una situazione in tonalità molto più rosee rispetto alla realtà. Il tentativo più controverso è la sortita per salutare i suoi sostenitori assiepati davanti all’ospedale. In molti sostengono che in questo modo Trump abbia messo a repentaglio gli uomini del servizio segreto, che è l’agenzia che si occupa della sua protezione, che erano in macchina con lui. Due agenti  hanno dichiarato a Cnn che “non sarebbe mai dovuto accadere” e che “gli agenti in macchina con lui ora dovranno essere messi in quarantena”. “Però non puoi dirgli di no”. Il portavoce della Casa Bianca ha detto che la sortita è stata perfettamente sicura e aveva ricevuto il via libera dai medici dell’ospedale, ma altri medici fanno notare che stare in un veicolo a tenuta stagna  assieme a un malato di Covid-19 vuol dire ovviamente esporsi al rischio. C’è poi il caso delle fotografie che dovrebbero mostrare Trump durante momenti diversi della giornata di lavoro, ma sono state scattate a dieci minuti di distanza e tradiscono la volontà di proiettare un’immagine sicura del presidente. 

 

Tra le altre cose, in molti hanno notato che i medici hanno somministrato a Trump una cura sperimentale – come se non volessero lasciare nulla d’intentato – e anche dosi di desametasone, un farmaco che si somministra soltanto nei casi seri e questo inserisce un elemento di perplessità. Lo ha detto anche il medico-portavoce, Sean Conley, quando il secondo giorno ha ammesso le bugie del primo: “Volevamo infondere ottimismo”. 

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