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Editoriali

I Proud Boys che si baciano

Redazione

Il trollaggio dei gay contro i suprematisti bianchi citati da Trump
 

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E’ cominciato tutto con una foto su Twitter, due uomini che si baciano, #ProudBoys. In qualche ora l’hashtag è diventato virale, con immagini di baci, abbracci, balli, sorrisi, orgoglio gioioso e gay. I Proud Boys, quelli che solitamente usano l’hashtag per chiamarsi a raccolta e per lanciare i messaggi sui social della loro ideologia che l’Antidefamation League definisce “misogina, islamofoba, transfobica e anti immigrazione”, dicono che non sono per nulla colpiti da questo trollaggio “isterico”, “non ci importa nulla, se pensano di darci fastidio si sbagliano”, ha detto uno di loro alla Cnn.

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E’ cominciato tutto con una foto su Twitter, due uomini che si baciano, #ProudBoys. In qualche ora l’hashtag è diventato virale, con immagini di baci, abbracci, balli, sorrisi, orgoglio gioioso e gay. I Proud Boys, quelli che solitamente usano l’hashtag per chiamarsi a raccolta e per lanciare i messaggi sui social della loro ideologia che l’Antidefamation League definisce “misogina, islamofoba, transfobica e anti immigrazione”, dicono che non sono per nulla colpiti da questo trollaggio “isterico”, “non ci importa nulla, se pensano di darci fastidio si sbagliano”, ha detto uno di loro alla Cnn.

 

Certo, “non è molto progressista cercare di affondare i pensieri degli altri”, ha aggiunto, buttando la discussione sulla legittimità e parità di tutti i pensieri. I liberal ci mettono a tacere, i gay ci mettono a tacere per questo dobbiamo stare all’erta. Questo è uno degli slogan più ripetuti dai Proud Boys, che sono il gruppo di suprematisti bianchi che è stato citato al dibattito televisivo fra Trump e Biden la settimana scorsa. E’ il gruppo da cui il presidente non ha voluto prendere le distanze, ha ironizzato dicendo: cosa volete che dica, dirò “stand back and stand by”, e per i Proud Boys le parole di Trump sono risuonate come un richiamo. Siamo pronti, hanno risposto. In seguito Trump ha detto di non sapere nemmeno chi sono i Proud Boys, ma persino alcuni suoi colleghi repubblicani hanno ammesso che l’incapacità del presidente di prendere le distanze dall’estremismo di gruppi come questi è davvero preoccupante. Così in questa ambiguità pericolosa, nel vittimismo di questo suprematismo bianco che oggi spaventa in America più di qualsiasi altra minaccia, come dicono i report dell’Fbi, si sono infilati degli altri boys gioiosi, con i fiori e i cuori e i baci. Per qualche ora, in una bolla social, certo: ma è colore contro l’onda nera, e conta.

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