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Schizzinosi last minute

Paola Peduzzi

Alcuni repubblicani criticano Trump sul suprematismo e la transizione non pacifica: temono di perdere il Senato

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Milano. Alcuni repubblicani americani hanno preso le distanze da Donald Trump dopo il dibattito in tv con Joe Biden. Non si tratta dei “soliti” repubblicani, quelli che le distanze le hanno prese da tempo, come l’ex candidato presidente Mitt Romney (che ha detto che Trump avrebbe dovuto condannare il suprematismo bianco durante il dibattito e non fare quella specie di gag a distanza con i Proud Boys), ma sono quelli che più rischiano alle elezioni del Congresso, in particolare al Senato, dove i repubblicani hanno la maggioranza – ma rischiano di perderla.

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Milano. Alcuni repubblicani americani hanno preso le distanze da Donald Trump dopo il dibattito in tv con Joe Biden. Non si tratta dei “soliti” repubblicani, quelli che le distanze le hanno prese da tempo, come l’ex candidato presidente Mitt Romney (che ha detto che Trump avrebbe dovuto condannare il suprematismo bianco durante il dibattito e non fare quella specie di gag a distanza con i Proud Boys), ma sono quelli che più rischiano alle elezioni del Congresso, in particolare al Senato, dove i repubblicani hanno la maggioranza – ma rischiano di perderla.

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Questi repubblicani hanno preso le distanze per un ragione elettorale: con la sua performance selvaggia, Trump rischia di aver alienato i voti più moderati, in particolare quelli delle donne che vivono nelle zone rurali e che potrebbero essere decisive per il voto a novembre. Molti sostengono che quei voti non sono poi così tanti: i moderati si sono già fatti un’opinione sugli eccessi del presidente, non siamo nel 2016, sono quattro anni che Trump è alla Casa Bianca. Semmai, con questa performance, Trump ha rinsaldato la sua base, che soltanto qualche giorno fa, di fronte al fatto che il suo presidente paga soltanto 750 dollari di tasse, era stata sfiorata da qualche risentimento (a domanda diretta durante il dibattito: quanto versi all’erario?, Trump ha ripetuto per tre volte: “Milioni di dollari”). Ma il cuore del problema per i repubblicani è molto più semplice: hanno paura di perdere. Soprattutto hanno paura di perdere il Senato. Alle elezioni di mid-term del 2018, i democratici erano più guardinghi, avevano molte sfide complicate, ma ora lo sono di meno perché devono difendere dodici seggi contro i ventitré che devono difendere i repubblicani. Per riprendere la maggioranza, i democratici devono avere una vittoria netta di quattro seggi (se sono tre e Joe Biden vince la presidenza è lui che garantisce la maggioranza). Prima che morisse Ruth Bader Ginsburg, giudice supremo, e si aprisse la controversia istituzionale sulla sua sostituzione, molte contese per il Senato erano a vantaggio dei democratici. La questione della Corte Suprema ha riportato invece maggiore equilibrio – per lo stesso motivo per cui anche Romney, tanto ostile a Trump da votare per l’impeachment all’inizio dell’anno, ha detto che parteciperà al voto per la conferma del giudice Amy Coney Barrett: perché queste sono le decisioni che durano. Ma gli altri eccessi di Trump rischiano di vanificare questo cambiamento: nel giro di due settimane, i repubblicani (molti nei seggi contesi) hanno dovuto prendere le distanze da Trump perché non garantisce una transizione pacifica del potere (semmai garantisce l’esatto contrario) e poi durante il dibattito a causa dei suoi toni “too hot”, come li ha definiti l’ex governatore Chris Christie, che ha preparato Trump per il duello televisivo. Non dovrebbe essere difficile, ha detto il deputato repubblicano dell’Oklahoma Tom Cole, “tutto quel che il presidente dovrebbe dire è: ‘Non c’è spazio per l’intolleranza razziale in questo paese’”. Ma Trump non lo dice, e così certi repubblicani si allarmano.

 

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Tanto scandalo è tardivo. Trump ripete i suoi eccessi da tempo, sul caos post elettorale, sulla questione razziale, sulla tolleranza nei confronti del suprematismo bianco (gli scontri a Charlottesville sono del 2017) e i repubblicani hanno fin qui tollerato ogni cosa. A pochi giorni dal voto sono diventati schizzinosi? C’è una vignetta che circola in queste ore: un elefante con la giacca (l’elefante è il simbolo dei repubblicani) dice: “Ho venduto la mia anima”. Trump gli risponde: “E’ completamente detraibile”. 

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