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Le nuove misure anti Covid

La rivolta inglese contro il lockdown

Johnson fa confusione sui dettagli ed è costretto a scusarsi. Ma la ribellione è sui media, tra la gente e in Parlamento

Paola Peduzzi

A marzo i due scienziati che guidano il team che consiglia il governo sulla pandemia furono molto criticati perché invece di preparare il paese alla pandemia e alle regole da seguire ammiccarono all’idea del raggiungimento dell’immunità di gregge. Oggi vengono criticati perché hanno detto che occorre reintrodurre misure restrittive per prevenire un bilancio disastroso entro la metà di ottobre: c’è chi chiede, anche tra i parlamentari, che vengano licenziati subito perché stanno alimentando il panico

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Il premier britannico, Boris Johnson, non è uno pratico dei dettagli (il negoziato Brexit insegna), si confonde, forse si annoia anche un po’, ma ieri ha dovuto infine scusarsi per il caos che aveva creato rispondendo alle domande sulle regole del nuovo, parziale lockdown che il governo ha introdotto nel nord-est dell’Inghilterra per contrastare l’aumento dei contagiati da coronavirus. Le regole che entrano in vigore da oggi prevedono che in queste aree non ci possano essere gruppi di più di sei persone (che non vivono già assieme) in tutti i luoghi chiusi, compresi pub e ristoranti, altrimenti ci saranno delle multe (partono da 200 sterline per i gruppi superiori alle 18 persone, ma se sei recidivo la multa raddoppia ogni volta). È anche sconsigliato di incontrarsi in più di sei persone negli spazi aperti, ha detto Johnson scusandosi per non aver saputo rispondere sulla possibilità di incontrarsi nei cortili esterni dei pub.

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Il premier britannico, Boris Johnson, non è uno pratico dei dettagli (il negoziato Brexit insegna), si confonde, forse si annoia anche un po’, ma ieri ha dovuto infine scusarsi per il caos che aveva creato rispondendo alle domande sulle regole del nuovo, parziale lockdown che il governo ha introdotto nel nord-est dell’Inghilterra per contrastare l’aumento dei contagiati da coronavirus. Le regole che entrano in vigore da oggi prevedono che in queste aree non ci possano essere gruppi di più di sei persone (che non vivono già assieme) in tutti i luoghi chiusi, compresi pub e ristoranti, altrimenti ci saranno delle multe (partono da 200 sterline per i gruppi superiori alle 18 persone, ma se sei recidivo la multa raddoppia ogni volta). È anche sconsigliato di incontrarsi in più di sei persone negli spazi aperti, ha detto Johnson scusandosi per non aver saputo rispondere sulla possibilità di incontrarsi nei cortili esterni dei pub.

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La confusione sulle regole è soltanto l’aspetto più visibile di una difficoltà enorme che sta affrontando il governo inglese, e non soltanto per incompetenza propria: un secondo lockdown non si riesce a fare.
 
Un esempio: a marzo i due scienziati che guidano il team che consiglia il governo sulla pandemia, Chris Whitty e Patrick Vallance, furono molto criticati perché invece di preparare il paese alla pandemia e alle regole da seguire ammiccarono all’idea del raggiungimento dell’immunità di gregge. Si parlò della volontà del governo di fare un esperimento sociale che avrebbe causato un alto numero di morti, e poi forse nessuna immunità. Oggi i due scienziati, che parleranno nel pomeriggio in conferenza stampa con Johnson, vengono criticati perché hanno detto che occorre reintrodurre misure restrittive per prevenire un bilancio disastroso entro la metà di ottobre: c’è chi chiede, anche tra i parlamentari, che Whitty e Vallance vengano licenziati subito perché stanno alimentando il panico. Un parlamentare conservatore anonimo ha detto al Daily Mail che forse è venuto il momento di “levare di mezzo anche il premier” (ci sono molte persone convinte che Johnson non stia bene, forse l’onda lunga del Covid-19 che lo annebbia e lo ha fatto dimagrire. Il premier ha anche risposto a una domanda su questo dicendo: “Sono sano come un pesce”).

 
I toni rispetto al lockdown sono completamente cambiati rispetto alla prima volta. Le multe (molto alte) ai comportamenti recidivi e al rifiuto di autoisolarsi sono considerate una pratica orwelliana, i cosiddetti “ribelli” del Partito conservatore pretendono ora che ogni nuova misura sia prima approvata dal Parlamento, perché questo governare “per decreti” è pericolosissimo per la democrazia. Steve Baker, che era un ribelle sulla Brexit quando il premier era Theresa May, guida la campagna contro il nuovo lockdown: dice che personalmente si fida della buona fede dei membri del governo, “ma non possiamo dipendere soltanto dalla loro buona fede”, una società libera “non può permettere che le regole da cui dipendono le nostre vite siano stabilite da alcuni individui e dalla loro discrezione”. Baker ha partecipato alla cosiddetta “convention alternativa” organizzata dal magazine Spectator in questi giorni prima della convention dei Tory virtuale che inizia nel fine settimana: negli incontri si parla molto di libertà civili e di come il lockdown sia una minaccia a queste libertà.

 
 Anche dentro al governo ci sono convinzioni differenti, ma questo accadeva anche a marzo. Chi si occupa di economia è tendenzialmente più riluttante alla chiusura totale perché sa che per curare gli effetti del lockdown si dovranno introdurre misure che fanno e faranno saltare tutti i conti. L’analisi che fanno i ministri assomiglia a quelle dei generali in guerra: quanto costa una missione, quanti uomini si è disposti a perdere, qual è la strategia più efficace. E’ quel che accade fuori dal governo e dalla dialettica interna a essere del tutto cambiata: si parla della rivolta del “red wall”, la cintura di elettori nel centro del paese che ormai, da che era ignorata, costituisce la misura di confronto principale per capire l’umore del paese (il muro comunque non è più rosso, come si sa). C’è insofferenza alle nuove regole tra le persone, sui media (tantissimi i titoli sulle misure liberticide) e in Parlamento. A Downing Street c’è la prima grande ribellione da gestire: c’è il solito caos johnsoniano, certo, ma c’è anche il timore che non riguarda soltanto il Regno Unito, che un secondo lockdown sia impossibile da fare.

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