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#kexit

La sapete l’ultima sulla Brexit? Una frontiera interna, nel Kent

Gregorio Sorgi

Per evitare code chilometriche a Dover il governo britannico pensa di introdurre un nuovo confine sul suo territorio: ma in pochi hanno preso sul serio la proposta

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Londra. Da anni si teme che la Brexit possa fare tornare il confine in Irlanda, interrompendo il processo di pacificazione tra Belfast e Dublino. Tuttavia, nessuno avrebbe mai pensato che dal 1° gennaio sarebbe nata una nuova frontiera interna nel Kent, la regione inglese al confine con la Francia. Il governo ha annunciato che una volta avvenuta la Brexit tutti i veicoli che trasporteranno merci dall’Inghilterra al resto d’Europa dovranno avere un permesso di accesso al Kent. Altrimenti saranno respinti al confine. Il ministro plenipotenziario Michael Gove, che coordina i preparativi alla Brexit, ha spiegato in un discorso alla Camera dei Comuni che queste nuove regole sono mirate ad evitare code eccessive alla frontiera di Dover. Gove ha spiegato che la maggior parte delle aziende (76 per cento) ancora non si è adeguata alle nuove regole, e quasi la metà (il 43 per cento) è ancora illusa che il governo chiederà una nuova proroga all’Unione europea per la quale è già scaduto il termine. Le stime del ministro – effettuate in base alla “peggiore delle ipotesi” – sono piuttosto preoccupanti. Un numero compreso tra il 20 e il 40 per cento delle piccole e medie imprese ha effettuato le dovute precauzioni per la Brexit, mentre la stessa cifra varia dal 50 al 70 per cento se si tratta delle grandi aziende. Il ministro prevede che potrebbero formarsi delle code di circa 7 mila veicoli alla frontiera di Dover, che comporterebbero dei tempi di attesa di oltre due giorni.

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Londra. Da anni si teme che la Brexit possa fare tornare il confine in Irlanda, interrompendo il processo di pacificazione tra Belfast e Dublino. Tuttavia, nessuno avrebbe mai pensato che dal 1° gennaio sarebbe nata una nuova frontiera interna nel Kent, la regione inglese al confine con la Francia. Il governo ha annunciato che una volta avvenuta la Brexit tutti i veicoli che trasporteranno merci dall’Inghilterra al resto d’Europa dovranno avere un permesso di accesso al Kent. Altrimenti saranno respinti al confine. Il ministro plenipotenziario Michael Gove, che coordina i preparativi alla Brexit, ha spiegato in un discorso alla Camera dei Comuni che queste nuove regole sono mirate ad evitare code eccessive alla frontiera di Dover. Gove ha spiegato che la maggior parte delle aziende (76 per cento) ancora non si è adeguata alle nuove regole, e quasi la metà (il 43 per cento) è ancora illusa che il governo chiederà una nuova proroga all’Unione europea per la quale è già scaduto il termine. Le stime del ministro – effettuate in base alla “peggiore delle ipotesi” – sono piuttosto preoccupanti. Un numero compreso tra il 20 e il 40 per cento delle piccole e medie imprese ha effettuato le dovute precauzioni per la Brexit, mentre la stessa cifra varia dal 50 al 70 per cento se si tratta delle grandi aziende. Il ministro prevede che potrebbero formarsi delle code di circa 7 mila veicoli alla frontiera di Dover, che comporterebbero dei tempi di attesa di oltre due giorni.

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La soluzione del governo è di introdurre un nuovo confine nel Kent: le aziende otterranno il permesso di accesso solo dopo avere completato i moduli richiesti dal governo. I veicoli con le carte in regola potranno procedere verso Dover mentre tutti gli altri dovranno tornare indietro. Questo progetto richiede un’organizzazione capillare, che dovrà essere completata in meno di tre mesi. Gove ha detto che i veicoli saranno ispezionati dalla polizia di frontiera e controllati da un sistema di sorveglianza tecnologica lungo il confine. Tuttavia, in pochi hanno preso sul serio la proposta del ministro che si è presto trasformata in una barzelletta. I social hanno coniato lo slogan #Kexit e hanno proposto con ironia di creare uno stato indipendente del Kent. Alcuni siti di scommesse hanno addirittura quotato i possibili presidenti della nuova comunità autonoma. Ovviamente il favorito è Nigel Farage, che è nato e cresciuto nel Kent dove vive tuttora. Il leader del Brexit Party, che per una volta si è trovato d’accordo con l’opposizione laburista, ha deriso la proposta del suo acerrimo nemico Gove. “Non vogliono solamente creare un nuovo confine con l’Irlanda del nord ma adesso anche con il Kent”, ha detto Farage al Times: “Questo è il peggior governo di sempre?”. Farage ha detto scherzosamente che, oltre a essere stato lo storico fautore dell’indipendenza britannica da Bruxelles, da tempo sostiene anche l’autonomia del Kent dall’Inghilterra (“specialmente da Londra”). “Noi, che siamo la contea guerriera – ha detto Farage – possiamo prosperare se riprendiamo il controllo. Michael Gove sostituirà Thomas Becket come nostro santo protettore. Il vincitore fortunato avrà la gloria presidenziale”.

 

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Il Kent è una meta turistica – famosa per le alte scogliere e i prati verdi che gli garantiscono il soprannome di “giardino d’Inghilterra”– e una storica roccaforte dei conservatori. Alcuni deputati dei Tory hanno preso sul serio l’annuncio di Gove e sono preoccupati per gli effetti delle lunghe file sulla vita quotidiana dei propri elettori. Eppure gran parte di politici e commentatori ha deriso il governo per l’ennesima proposta bizzarra e difficile da realizzare. “Dobbiamo essere chiari su chi sia il responsabile di questa situazione straordinaria – ha detto l’ex ministro dei Tory David Gauke – I permessi di accesso non sarebbero necessari se la regina Maria non avesse perso Calais”.

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