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Il discorso sullo stato dell'unione

Von der Leyen detta l'agenda dell'Europa post-Covid

David Carretta

Recovery fund, Green deal, decennio digitale, Brexit: per reagire alla pandemia Ursula accelera sul programma della sua Commissione. A giudicare dalla standing ovation del Parlamento europeo, può contare su una solida maggioranza 

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Bruxelles. “L'immagine di Carola e Vittoria, le due giovani ragazze che giocavano a tennis sui tetti della Liguria in Italia, non è solo il talento e il coraggio di ragazze, è soprattutto la lezione che si nasconde dietro: la lezione di non lasciarsi mai bloccare dagli ostacoli sul proprio cammino”. Ursula von der Leyen ha scelto questo simbolo per chiudere il primo discorso sullo stato dell'Unione del suo mandato da presidente della Commissione, dopo un anno segnato dalla pandemia Covid-19 durante il quale l'Ue, tra mille difficoltà, ha mostrato capacità di reazione e unità inimmaginabili. “Quest'anno, l'Europa ha seguito l'esempio di Carola e Vittoria e ha fatto un balzo in avanti insieme”, ha detto von der Leyen. E lo spirito incarnato da Carola e Vittoria deve essere lo stesso nei prossimi anni: “il futuro sarà come lo costruiamo noi. E l'Europa sarà come la vogliamo noi”, ha detto von der Leyen, illustrando una lunga serie di nuove iniziative che la sua Commissione metterà in campo nei prossimi mesi. L'accordo sul Recovery fund e il bilancio 2021-27 dell'Ue è la base. “Abbiamo una visione. Abbiamo un piano. Abbiamo gli investimenti. E' tempo di mettersi al lavoro”. L'elenco include una “Europa della sanità più forte”, “un Barda europeo”, “un quadro europeo per il salario minimo”, “una nuova strategia per il futuro di Schengen”, fino alla creazione “di un nuovo Bauhaus europeo, uno spazio di co-creazione nel quale gli architetti, gli artisti, gli studenti, gli ingegneri, i designer lavorano insieme” per una “estetica propria” all'Ue.

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Bruxelles. “L'immagine di Carola e Vittoria, le due giovani ragazze che giocavano a tennis sui tetti della Liguria in Italia, non è solo il talento e il coraggio di ragazze, è soprattutto la lezione che si nasconde dietro: la lezione di non lasciarsi mai bloccare dagli ostacoli sul proprio cammino”. Ursula von der Leyen ha scelto questo simbolo per chiudere il primo discorso sullo stato dell'Unione del suo mandato da presidente della Commissione, dopo un anno segnato dalla pandemia Covid-19 durante il quale l'Ue, tra mille difficoltà, ha mostrato capacità di reazione e unità inimmaginabili. “Quest'anno, l'Europa ha seguito l'esempio di Carola e Vittoria e ha fatto un balzo in avanti insieme”, ha detto von der Leyen. E lo spirito incarnato da Carola e Vittoria deve essere lo stesso nei prossimi anni: “il futuro sarà come lo costruiamo noi. E l'Europa sarà come la vogliamo noi”, ha detto von der Leyen, illustrando una lunga serie di nuove iniziative che la sua Commissione metterà in campo nei prossimi mesi. L'accordo sul Recovery fund e il bilancio 2021-27 dell'Ue è la base. “Abbiamo una visione. Abbiamo un piano. Abbiamo gli investimenti. E' tempo di mettersi al lavoro”. L'elenco include una “Europa della sanità più forte”, “un Barda europeo”, “un quadro europeo per il salario minimo”, “una nuova strategia per il futuro di Schengen”, fino alla creazione “di un nuovo Bauhaus europeo, uno spazio di co-creazione nel quale gli architetti, gli artisti, gli studenti, gli ingegneri, i designer lavorano insieme” per una “estetica propria” all'Ue.

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Davanti al Parlamento europeo, dopo aver rivendicato i successi nella risposta all'emergenza Covid-19, von der Leyen ha annunciato l'intenzione si spingere sull'acceleratore del programma su cui aveva ottenuto al fiducia nel luglio del 2019. Sul Green deal “dobbiamo andare più velocemente e dobbiamo fare le cose meglio”, ha spiegato la presidente della Commissione, alzando l'ambizione dell'Ue sul taglio delle emissioni per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050. Dopo una valutazione di impatto “la Commissione propone di aumentare l'obiettivo 2030 di riduzione delle emissioni a almeno il 55 per cento”. Secondo von der Leyen, “la nostra economia e la nostra industria possono farcela”. Il Green deal sarà un “cambiamento sistemico”, ha detto la presidente della Commissione: “i nostri attuali livelli di consumo di materie prime, energia, acqua, cibo e uso della terra non è sostenibile. Abbiamo bisogno di cambiare il modo in cui trattiamo la natura, come produciamo e consumiamo, lavoriamo e lavoriamo, mangiamo e ci riscaldiamo, viaggiamo e trasportiamo”. Von der Leyen ha annunciato la promozione di “Hydrogen valleys” in tutta Europa e una "ondata di ristrutturazioni europee" per rendere case e immobili più efficienti.

 

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Sulla digitalizzazione, il secondo pilastro del suo programma, von der Leyen vuole che il prossimo sia il “decennio digitale” dell'Europa. Ci saranno iniziative per rendere l'Ue leader nel settore dei dati industriali e verrà creato un “cloud europeo sulla base di Gaia-X”. La Commissione spingerà sull'intelligenza artificiale e proporrà la creazione di "una identità digitale europea sicura" che "ogni cittadino potrà usare ovunque in Europa per fare qualunque cosa, da pagare le tasse a affittare una bicicletta". Sulle infrastrutture, il Recovery fund servirà a sviluppare "la 5G, la 6G e la fibra", facendo arrivare la banda larga “in ogni villaggio”. La Commissione intende anche investire 8 miliardi nella prossima generazione di supercomputer e promuovere un processore di prossima generazione made in Europe. Il discorso sullo stato dell'Unione serve anche per capire quale direzione sceglierà la Commissione su economia e relazioni internazionali. Il Patto di Stabilità e Crescita resterà sospeso ancora a lungo. 

 

"Abbiamo visto tutti le previsioni. Possiamo attenerci che le nostre economie ripartano dopo un calo del 12 per cento del Pil nel secondo trimestre. Ma, come il virus, l'incertezza persiste", ha detto von der Leyen: "Questo non è sicuramente il momento per ritirare i nostri stimoli”, anche se in futuro "bisognerà trovare un delicato equilibrio tra sostegno finanziario e sostenibilità di bilancio". Sulla Brexit, von der Leyen ha risposto a Boris Johnson con una frase di Margaret Thatcher: “Il Regno Unito non viola i trattati. Sarebbe un male per il Regno Unito, un male per le relazioni con il resto del mondo e un male per ogni trattato commerciale futuro". La presidente della Commissione si è mostrata più ambigua sui temi del rispetto dello stato di diritto (anche se ha attaccato la Polonia sulle “Lgbt Free Zone”) e sulla politica migratoria (la prossima settimana sarà presentato il nuovo Patto su migrazioni e asilo). A giudicare dalla standing ovation del Parlamento europeo e le reazioni dei leader principali gruppi politici, l'agenda von der Leyen per quello che lei definisce il “mondo post-Covid” può contare su una solida maggioranza.

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