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Editoriali

Effetto domino

Redazione

Dopo gli Emirati, anche il Bahrein normalizza le relazioni con Israele 

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L’annuncio ufficiale è previsto per lunedì, quando il principe del Bahrein Salman bin Hamad al Khalifa sarà in visita alla Casa Bianca, ma la notizia c’è già: anche il Bahrein normalizzerà le relazioni con Israele, come hanno già fatto gli Emirati Arabi Uniti qualche settimana fa. Non è ancora chiaro se il Bahrein si unisce all’“Accordo di Abramo” tra Israele ed Emirati o se ne avrà uno proprio, ma il 15 settembre è il giorno in cui questo straordinario effetto domino di normalizzazione nei confronti di Israele sarà celebrato davanti a tutti. L’avvicinamento era già cominciato da tempo – la comunità ebraica nel regno di Manama è rispettata – anche se formalmente il Bahrein continuava a stare con l’Arabia Saudita, dialogo sì ma senza troppe illusioni. Qualche giorno fa, Donald Trump, che come si sa è su certe cose incontinente e ha un appetito elettorale forte per gli accordi “storici”, aveva detto: “Forse si aggiungerà un altro paese” all’accordo tra Israele ed Emirati, ma non aveva fornito ulteriori dettagli. Quando il Bahrein ha annunciato l’apertura dello spazio aereo a Israele, si è capito che si trattava di questo piccolo regno vicino a sauditi ed emiratini – l’apertura dello spazio aereo è il segnale della pre normalizzazione. Ma anche Riad ha detto di voler aprire lo spazio aereo a Israele: vuol dire che la normalizzazione è vicina? 
     

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L’annuncio ufficiale è previsto per lunedì, quando il principe del Bahrein Salman bin Hamad al Khalifa sarà in visita alla Casa Bianca, ma la notizia c’è già: anche il Bahrein normalizzerà le relazioni con Israele, come hanno già fatto gli Emirati Arabi Uniti qualche settimana fa. Non è ancora chiaro se il Bahrein si unisce all’“Accordo di Abramo” tra Israele ed Emirati o se ne avrà uno proprio, ma il 15 settembre è il giorno in cui questo straordinario effetto domino di normalizzazione nei confronti di Israele sarà celebrato davanti a tutti. L’avvicinamento era già cominciato da tempo – la comunità ebraica nel regno di Manama è rispettata – anche se formalmente il Bahrein continuava a stare con l’Arabia Saudita, dialogo sì ma senza troppe illusioni. Qualche giorno fa, Donald Trump, che come si sa è su certe cose incontinente e ha un appetito elettorale forte per gli accordi “storici”, aveva detto: “Forse si aggiungerà un altro paese” all’accordo tra Israele ed Emirati, ma non aveva fornito ulteriori dettagli. Quando il Bahrein ha annunciato l’apertura dello spazio aereo a Israele, si è capito che si trattava di questo piccolo regno vicino a sauditi ed emiratini – l’apertura dello spazio aereo è il segnale della pre normalizzazione. Ma anche Riad ha detto di voler aprire lo spazio aereo a Israele: vuol dire che la normalizzazione è vicina? 
     

L’apertura delle relazioni tra Gerusalemme e Riad è il big bang di questo processo (contagioso)  in corso in medio oriente, ma l’Arabia Saudita non ha intenzione di far accettare questo cambiamento senza aver nulla in cambio. Chiede a Israele, anzi pretende,  ambisce a concessioni e garanzie molto più rilevanti rispetto agli altri paesi, e non regala un altro accordo storico a Trump con facilità. Il negoziato è aperto da tempo, il presidente americano dice che è ancora in una “fase di dialogo”. 

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