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"Se vince Biden il mondo è finito e mi suicido con il mio bambino"

Il voto dei complottisti conterà molto alle elezioni americane 2020

Daniele Ranieri

Un reportage dark dal Wisconsin spiega che a questo giro il problema non sono le interferenze dei servizi russi, è nelle teste degli americani

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Charlotte Alter, inviata di Time, ha girato in lungo e in largo lo stato del Wisconsin dove gli elettori sono in bilico tra Biden e Trump e ha fatto un centinaio di interviste per capire cosa passa per la loro testa. E’ anche lo stato dove un diciassettenne ha ucciso due persone durante le violenze che tre settimane fa hanno devastato la città di Kenosha ed è finito al centro delle notizie. La Alter ha trovato però che uno su cinque degli intervistati rispondeva alle sue domande con idee complottiste e non faceva caso ai sondaggi e ai notiziari. 

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Charlotte Alter, inviata di Time, ha girato in lungo e in largo lo stato del Wisconsin dove gli elettori sono in bilico tra Biden e Trump e ha fatto un centinaio di interviste per capire cosa passa per la loro testa. E’ anche lo stato dove un diciassettenne ha ucciso due persone durante le violenze che tre settimane fa hanno devastato la città di Kenosha ed è finito al centro delle notizie. La Alter ha trovato però che uno su cinque degli intervistati rispondeva alle sue domande con idee complottiste e non faceva caso ai sondaggi e ai notiziari. 

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E’ dal 2016 che si parla molto delle interferenze di governi stranieri per manipolare il risultato delle elezioni negli Stati Uniti, ma in realtà il complottismo e il distacco dalla realtà di una intera fascia della popolazione americana potrebbero essere il fattore che deciderà il risultato delle elezioni. In breve: le manipolazioni dall’esterno ci sono, ma gli americani fanno un lavoro eccezionale a manipolare le proprie menti da soli. Questo non esclude che la propaganda straniera aiuti e faciliti la deriva complottista, ma l’America che sta per andare al voto è consumata da un morbo locale. Per molti elettori la realtà è un segnale confuso che arriva loro da lontano e le campagne elettorali tradizionali – con gli spot, le critiche e i dibattiti – non hanno più senso. In questo articolo si usa il termine “complottismo” in mancanza di altri termini che rendano meglio l’idea, ma è riduttivo. Sarebbe più preciso dire che molti americani vivono in una proiezione alternativa dove le informazioni non contano più.

L’inviata di Time si è imbattuta in un grande assortimento di queste proiezioni alternative, apprese online. Molte erano versioni – come dire? – moderate di QAnon, il culto che sta dilagando negli Stati Uniti. Questo “QAnon soft” prende dalla versione hard soltanto un paio di concetti suggestivi, che sono l’esistenza di un grande complotto tra le élite di Washington e la presenza ubiqua di una rete mondiale di trafficanti di minori – collegata a quelle élite. Un altro argomento che va forte è il Covid-19, che a seconda degli interlocutori non esiste, oppure è una creazione artificiale oppure ancora è controllato dal presidente americano Donald Trump. “Due donne nella Contea di Ozaukee mi hanno informato con calma che una cabala malvagia dispone di tunnel sotto gli Stati Uniti per violentare e torturare bambini e bere il loro sangue. Un supporter di Joe Biden vicino a una chiesa a Kenosha mi dice che votare non conta, perché le élite decideranno il risultato. Una donna all’angolo di una strada di Kenosha spiega che i democratici hanno un piano per far arrivare truppe delle Nazioni Unite prima del voto ed evitare così una vittoria di Trump”. Il reportage va avanti tutto così. Ci sono complottisti anche a sinistra, ma la stragrande maggioranza è a destra. Se questa è la situazione, le interferenze dall’esterno della propaganda russa o cinese conteranno poco rispetto allo smarrimento di molti americani nella non-realtà. Nel 2016 c’erano le email di Hillary e le mail trafugate del Partito democratico, oggi c’è questo smottamento collettivo verso un mondo di fantasie perverse che fa sembrare la vecchia disinformazione un dibattito rigoroso tra scienziati. 

La Alter nota che ci sono due effetti. Sugli elettori di destra il complottismo crea un effetto scudo che li rende invulnerabili a qualsiasi October Surprise, come si chiamano le rivelazioni scandalistiche che hanno – o che avevano – il potere di sconvolgere all’ultimo momento una campagna elettorale. Qualsiasi cosa esca a riguardo di Trump è soltanto una cospirazione diabolica per abbatterlo e non bisogna ascoltarla. Sugli elettori di sinistra il complottismo ha un effetto inibente, se le sorti del mondo sono in mano a qualche potere oscuro perché darsi la pena di andare a votare? In entrambi i casi, come nota Whitney Phillips, una professoressa dell’Università di Syracuse che studia la disinformazione online, il meccanismo che fa funzionare una democrazia, vale a dire gli aggiustamenti razionali che facciamo tutti in base alle notizie che riceviamo, si è inceppato e non funziona più. Questa è gente “che vive su un pianeta differente. Non puoi avere una democrazia funzionante quando la gente non condivide nemmeno più lo stesso sistema solare”. 

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Tina Arthur e Marcella Frank in una pausa fuori dal loro negozio dicono alla Alter che intendono votare Trump “per fermare la cabala”. Trump, secondo loro, ha persino comprato sangue sul mercato nero sempre per combattere la cabala. “Se vince Biden, il mondo è fondamentalmente finito – dice la Arthur – Proverei a lasciare il paese. E se non fosse possibile, prenderei il mio bambino, mi siederei nel garage, accenderei la macchina e la farei finita”. 

 

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