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I francesi si preparano a tornare in classe

Mauro Zanon

Il ministro dell'Istruzione Blanquer ha annunciato le linee guida per la riapertura delle scuole. Mascherine dal primo anno di collège, distanziamento dove possibile e tanta "capacità di adattamento"

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Parigi. Lunedì prossimo, primo settembre, tutti gli alunni francesi torneranno sui banchi, nonostante gli ultimi dati sulla diffusione del coronavirus suscitino una certa inquietudine (fino a pochi giorni fa in molti evocavano un rinvio del rientro scolastico alla luce dell’impennata dei contagi). Lo ha annunciato mercoledì durante la conferenza stampa di inizio anno il ministro dell’Istruzione Jean-Michel Blanquer, elencando le misure di una rentrée che non sarà come le altre a causa dell’emergenza sanitaria, e richiederà la massima collaborazione di studenti, corpo docente, genitori e personale sanitario.

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Parigi. Lunedì prossimo, primo settembre, tutti gli alunni francesi torneranno sui banchi, nonostante gli ultimi dati sulla diffusione del coronavirus suscitino una certa inquietudine (fino a pochi giorni fa in molti evocavano un rinvio del rientro scolastico alla luce dell’impennata dei contagi). Lo ha annunciato mercoledì durante la conferenza stampa di inizio anno il ministro dell’Istruzione Jean-Michel Blanquer, elencando le misure di una rentrée che non sarà come le altre a causa dell’emergenza sanitaria, e richiederà la massima collaborazione di studenti, corpo docente, genitori e personale sanitario.

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Il protocollo dettagliato da Blanquer prevede l’obbligatorietà della mascherina per tutti gli insegnanti, dall’asilo nido ai licei (nella prima versione del documento, pubblicata a luglio, gli insegnanti degli asili nido e delle elementari non erano obbligati a portarla). Per gli studenti, invece, l’obbligo di indossare la mascherina è imposto a partire dalla sixième, il primo anno di collège, la nostra scuola media. Le mascherine non saranno però distribuite gratuitamente a tutti gli studenti, come evocato a gran voce dall’opposizione. Il ministro, tuttavia, ha evocato la possibilità di mettere a disposizione uno stock per gli allievi che avranno difficoltà a procurarsele per ragioni economiche. “Nessun allievo si troverà escluso da scuola o in una situazione tale da non poter entrare perché non ha la mascherina”, ha assicurato Blanquer (ieri, il comune di Parigi, ha annunciato che fornirà una mascherina gratuita in tessuto a ogni studente di scuola media). Le mascherine del personale scolastico, insegnanti, presidi, ispettori, bidelli, saranno invece distribuite dal ministero.

  

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Il protocollo sanitario francese “è uno dei più rigorosi d’Europa”, ha affermato Blanquer. Durante l’anno non subirà grandi stravolgimenti, ha sottolineato il ministro, ma potrebbe adattarsi a determinate evoluzioni locali dell’epidemia da coronavirus. “Nel caso in cui ci fosse una ripresa attiva in alcune zone, azioneremo altre misure” in collaborazione con il personale scolastico, le autorità sanitarie regionali e il prefetto, ha dichiarato Blanquer: “misure mirate” in un istituto o in un territorio. Il titolare dell’Éducation nationale ha evocato in seguito la possibilità di attuare delle “misure ibride” (un insegnante a distanza assieme a un insegnate presente in aula), ricordando il punto cardine del protocollo: il rispetto dei gesti barriera. Il distanziamento fisico, inoltre, non è più obbligatorio quando non è materialmente possibile.

  

Il punto più importante chiarito mercoledì dal ministro riguarda le misure che verranno applicate nel caso in cui uno studente o un membro del personale fosse sintomatico. “In caso di sintomi, lo studente o l’adulto, verrà sottoposto al tampone. Se risulterà positivo, nelle quarantotto ore successive, verranno prese le misure necessarie per spezzare la catena di contaminazione. Ciò potrà condurre fino alla chiusura di una classe o di un istituto”, ha spiegato Blanquer.

  

Il ministro conta molto sulle “capacità di adattamento” di ogni territorio, sulla scia della strategia di “decentralizzazione” promossa dal neo premier Jean Castex per dare più potere agli enti locali. Blanquer, infine, ha annunciato un bonus di 450 euro a tutti i presidi di Francia, bonus che verrà versato entro la fine dell’anno per ringraziarli del lavoro e del senso di responsabilità dimostrato durante l’emergenza.

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