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Hezbollah colpevole della bomba contro Hariri

Redazione

Cosa dice la sentenza arrivata ieri dal Tribunale speciale dell’Aja

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Ieri quando è uscita la sentenza del Tribunale speciale delle Nazioni Unite, all’Aja, sull’attentato dinamitardo che nel 2005 uccise Rafik Hariri c’è stato un equivoco. Qualcuno ha detto che la sentenza non prova un legame diretto tra l’assassinio di Hariri e il gruppo armato libanese Hezbollah e la Siria, ma è il contrario. Il mandato del Tribunale, a causa del veto di Russia e Cina, prevedeva l’incriminazione soltanto di individui ed esclude le entità – come appunto Hezbollah e la Siria. Il Tribunale incrimina Salim Ayyash, un agente operativo di Hezbollah, capo della cosiddetta “Cellula rossa”, che ha organizzato l’attentato per conto del mandante, un generale di Hezbollah che si chiamava Mustafa Badreddine. Il Tribunale stabilisce che l’ordine arrivò da Badreddine, ma ha smesso di perseguirlo perché è morto nel 2016 in Siria.

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Ieri quando è uscita la sentenza del Tribunale speciale delle Nazioni Unite, all’Aja, sull’attentato dinamitardo che nel 2005 uccise Rafik Hariri c’è stato un equivoco. Qualcuno ha detto che la sentenza non prova un legame diretto tra l’assassinio di Hariri e il gruppo armato libanese Hezbollah e la Siria, ma è il contrario. Il mandato del Tribunale, a causa del veto di Russia e Cina, prevedeva l’incriminazione soltanto di individui ed esclude le entità – come appunto Hezbollah e la Siria. Il Tribunale incrimina Salim Ayyash, un agente operativo di Hezbollah, capo della cosiddetta “Cellula rossa”, che ha organizzato l’attentato per conto del mandante, un generale di Hezbollah che si chiamava Mustafa Badreddine. Il Tribunale stabilisce che l’ordine arrivò da Badreddine, ma ha smesso di perseguirlo perché è morto nel 2016 in Siria.

 

Molte fonti dicono che Badreddine non sia morto nella guerra civile siriana o per un’operazione dei servizi segreti israeliani, ma ucciso dai suoi (la Bbc dette questa versione nel 2017) e in effetti si trovava all’aeroporto di Damasco, che è una delle zone più sorvegliate del paese. Addirittura c’è una versione che accusa il generale iraniano Qassem Suleimani, che con lui si accompagnava spesso. Avrebbe ucciso Badreddine in un regolamento di conti. Ora, non sappiamo la verità sulla fine di Badreddine, ma sappiamo che se organizzò la morte di Hariri lo fece come leader di Hezbollah. Un’operazione del genere – un’esplosione catastrofica contro il convoglio di Hariri nel centro di Beirut – non è lanciata per iniziativa personale. Hariri, cinque volte primo ministro del Libano, si era dimesso qualche mese prima in protesta contro le interferenze della Siria e dei suoi alleati, l’Iran e Hezbollah. E infatti il figlio Saad Hariri ieri ha accusato Hezbollah come entità: è arrivato il momento di ammettere la vostra responsabilità. Quando il Tribunale dice di non avere “prove dirette del coinvolgimento di leader di Hezbollah” intende che non le ha viste. Del resto l’uomo che ha comandato l’operazione è morto da quattro anni.

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