PUBBLICITÁ

editoriali

L’Olanda non sostituisce il Regno Unito

Redazione

Il premier olandese Mark Rutte guida i paesi liberali ma a differenza di Londra ha una visione europeista

PUBBLICITÁ

Mark Rutte si è intestato la guida dei frugali, il cattivo dell’Europa che costringe il continente a nottate di negoziati e tormenti – e per fortuna che ci sono le fotografie da studiare, altrimenti hai voglia a stare svegli, ormai conosciamo tutte le rughe sulla fronte di Emmanuel Macron (corrucciatissimo) e abbiamo dato un nuovo significato, più esatto, al concetto di “algido” guardando la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Mark Rutte si è intestato la guida dei frugali, il cattivo dell’Europa che costringe il continente a nottate di negoziati e tormenti – e per fortuna che ci sono le fotografie da studiare, altrimenti hai voglia a stare svegli, ormai conosciamo tutte le rughe sulla fronte di Emmanuel Macron (corrucciatissimo) e abbiamo dato un nuovo significato, più esatto, al concetto di “algido” guardando la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

PUBBLICITÁ

 

Rutte è il cattivo – anche se forse il cattivissimo è l’austriaco Sebastian Kurz, ma qui si entra nelle sfumature di frugalità e opportunismo – ma non è, come dicono molti, il sostituto del Regno Unito nel ruolo del guastafeste dell’Unione europea. Rutte è disposto a cambiare le regole ma vuole che poi vengano rispettate, non perdona alla Commissione europea di non aver portato avanti le procedure di infrazione del Patto di stabilità né quelle riguardo alla violazione dello stato di diritto, promuove un’Europa liberale in cui l’obiettivo è l’unità su alcuni progetti fondamentali – mercato interno, euro, immigrazione, controllo delle frontiere, sicurezza, ambiente.

 

PUBBLICITÁ

Come disse in un discorso di un paio di anni fa, “less is more”, principio assoluto della frugalità non fine a se stessa, ed è a questo che punta il premier olandese, non tanto all’integrazione stretta stretta ma alla integrazione perfetta, la comunanza dove serve. In questo senso, l’Olanda di Rutte sta sì guidando i leader più liberali europei come faceva il Regno Unito, spesso per mettersi di traverso rispetto al motore franco-tedesco e ai suoi tic protezionistici. Ma la grande differenza tra Rutte e un premier britannico moderno è che lui è un europeista con una visione, vuole un’Europa che funzioni, competitiva, flessibile quando serve, riformista, aperta. Gli inglesi sono euroscettici o eurofobi, non hanno a cuore il futuro dell’Ue da molti anni, si opponevano ai meccanismi europei per ottenere un guadagno proprio. Rutte certo cerca un guadagno proprio, ma pensa che sia al servizio dell’Europa, e ha già ben chiaro qual è il costo collettivo della Brexit, altro che inglesi.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ